Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri

In difesa di Stefano Mancuso

E-mail Stampa PDF


Nel maggio scorso a Prato, è stato inaugurato un parco urbano chiamato Il Bosco di Neofite, si tratta di 7500 mq nei quartieri Allende e Tobbiana. A firmare il progetto il noto neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, una società spin-off dell’Università di Firenze PNAT, Project Nature e l’Associazione Arte Continua.


Leggi tutto...
 

La banda degli onesti

E-mail Stampa PDF

I libri li sogniamo, i libri li editiamo e da oggi li stampiamo anche.

Eccoci qui, davanti al nostro nuovo locale. La serranda è già aperta. I sorrisi stanno già invadendo lo spazio. Facce felice di chi ha appena realizzato un nuovo sogno. Ieri il passaggio dal notaio e oggi finalmente facciamo prendere aria a quel desiderio cullato per tanti anni. A breve partiranno i lavori per inaugurare la nostra nuova microtipografia ecologica ad alta leggibilità. Ancora non ci crediamo, però è realtà.

In periferia, nel luogo dove siamo nati, abbiamo creato un hub editoriale, una factory, una fabbrica dei libri. In una terra martoriata per anni dalla criminalità, questi ragazzi in foto, hanno acquistato un locale, hanno acquistato macchinari, hanno imparato, e oggi sono in grado di produrre libri con energia proveniente da fonti rinnovabili, su carta riciclata, con tecnologia di stampa a freddo. E' una roba pazzesca! In autunno vi faremo vedere la casa della Banda degli Onesti!

Siamo felici, felici assai.

Leggi tutto...
 

Decolonizzare la Filosofia (a Londra)

E-mail Stampa PDF

Di tanto in tanto si affacciano al panorama culturale delle notizie che hanno dell'incredibile, delle quali a prima vista non si riesce nemmeno a immaginare la genesi.

La notizia é del Daily Mail e riguarda il caso della SOAS Università di Londra (ex Scuola di studi orientali e africani) la quale vorrebbe escludere dai programmi di studio due dei più grandi pensatori greci della tradizione occidentale: li hanno chiamati "uomini bianchi morti" con accezione negativa.

Cancellare Socrate e Aristotile dallo studio della filosofia equivarrebbe secondo loro a DECOLONIZZARE la filosofia, e perciò questo gruppetto di quattro studenti universitari stagisti con l'aiuto di quattro filosofi accademici (di materie piuttosto varie!) redigono e propongono una "nuova guida" al fine di introdurre una maggior evidenza delle prospettive filosofiche africane, asiatiche, mediorientali e dell'america latina.


Leggi tutto...
 

Antoine de Saint-Exupéry

E-mail Stampa PDF

Nella ricorrenza della nascita dell'autore del mio libro preferito, mi piace ricordarlo con le parole di tanti anni fa; le trovate ancora nel Menu qui a destra, alla voce Letture consigliate.


Il Piccolo Principe

Antoine de Saint Exupéri - Bompiani

Perché il Piccolo Principe è il mio libro preferito rimane un mistero.

Leggi tutto...
 

Meta che addestra la sua IA

E-mail Stampa PDF

Another Round Of Meta Layoffs To Begin Next Week - GoodreturnsLo scorso settembre Meta, l’azienda a cui appartengono i social network Instagram e Facebook (oltre all’app di messaggistica WhatsApp), ha reso pubbliche le prime funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa, ovvero su quei software che, allenati su gigantesche masse di dati, sono capaci di generare testi, video e immagini che rispondano a una specifica richiesta. Sono funzionalità che, in un modo o nell’altro, negli ultimi due anni quasi tutte le grandi società tecnologiche hanno cominciato a introdurre o quantomeno testare.

Per funzionare bene, e continuare a funzionare sempre meglio, questi sistemi di intelligenza artificiale richiedono però che la massa di dati su cui si allenano sia progressivamente ampliata. In questo Meta è molto avvantaggiata dal fatto che le piattaforme di sua proprietà contengono miliardi di fotografie e post pubblicati dagli utenti nell’arco di vent’anni, in decine di lingue diverse. E infatti il mese scorso Meta ha cominciato a usare quei post, e soprattutto quelle immagini, per addestrare il proprio sistema di intelligenza artificiale, Meta AI. 

Nel momento in cui ci si iscrive a Facebook o a Instagram se ne accettano i termini d’utilizzo, che dicono che Meta ha piena libertà di modificare, copiare o creare opere derivate da tutte le immagini e i video pubblicati sulla piattaforma. Sono esclusi i contenuti scambiati via messaggio privato e quelli che si trovano all’interno di profili privati, ovvero accessibili soltanto a chi chiede di accedere al possessore del profilo in questione. Secondo il giornalista Mack DeGeurin, comunque, la possibilità di attingere dai contenuti di «centinaia di milioni di utenti fedeli che caricano regolarmente foto e video ricchi di dati sulle sue piattaforme gratuitamente potrebbe dare a Meta un grande vantaggio rispetto alla concorrenza».

La decisione è stata comunicata agli utenti con una notifica sia su Facebook sia su Instagram, ma molte persone non vi hanno prestato molta attenzione, anche perché l’abitudine di ignorare le comunicazioni aziendali sui siti che si frequentano è piuttosto diffusa. Inizialmente, quindi, gran parte delle critiche è arrivata dagli artisti e dai creatori di contenuti che pubblicano le proprie opere su Instagram e Facebook e che sono molto attenti al rischio che l’azienda utilizzi le loro creazioni per allenare Meta AI. Il fatto che intelligenze artificiali generative come Midjourney e Dall-e possano riprodurre in modo piuttosto fedele lo stile di un artista, e quindi incidere molto sui ricavi che ottiene dal proprio lavoro, è infatti un tema molto sentito e dibattuto da quando queste tecnologie sono state rese pubbliche.

Negli scorsi giorni hanno cominciato a circolare moltissimo alcuni post e video su Instagram che ricordano agli utenti che è possibile chiedere a Meta di escludere i propri post dal processo di addestramento di Meta AI.

segue ...

Leggi tutto...
 

Jazz (e Fiori di Bach) al Nono

E-mail Stampa PDF

Dal 24 al 30 giugno uno spazio dove ascoltare buona musica, partecipare ai laboratori, e parlare della vita del Dottor Bach e dei suoi famosi Fiori. Vi aspetto tutte le sere dalle 18


 

Diventare musica

E-mail Stampa PDF

di Vito Mancuso, filosofo e teologo

La musica non riguarda solo i musicisti: riguarda tutti noi. Io che scrivo e voi che leggete non dobbiamo essere altro che musica. Siamo suoni, ma dobbiamo diventare musica. Il senso dell’essere qui, per lo meno da come l’ho compreso finora, è accordare i nostri suoni: dapprima ponendoli in una successione tale da produrre una melodia, cioè la nostra musica interiore, e poi cercando di armonizzare la melodia ottenuta con quella del mondo e degli altri viventi. Questa armonizzazione tra la nostra musica interiore e quella del mondo e degli altri viventi si chiama religio. La religio (uso il termine latino perché quello italiano corrispondente è ormai consumato) è una successione ordinata dei suoni prodotti da quello strumento del tutto peculiare che si chiama libertà. Se c’è religio, la libertà si accorda con la Musica originaria, e di conseguenza con la musica delle altre libertà, riuscendo così a diventare una nota della Grande Armonia.

Prima ancora che negli strumenti fatti di legno o di metallo, prima ancora che nelle mani dei musicisti, la musica abita le nostre anime. Io penso che la spiritualità si possa definire come la colonna sonora della vita. Ospitare una colonna sonora piuttosto che un’altra trasforma il nostro rapporto con la vita. Avere al proprio interno una musica che infonde allegria e pace è uno dei doni più grandi che possiamo ricevere dalla vita. Alla fine di tutto il nostro fare, infatti, si tratta forse solo di essere musica: di essere una vibrazione che introduce calore, allegria e pace nell’immenso concerto del mondo.

[#Laviadellabellezza, #VitoMancuso]

Oggi 21 giugno è la #FestadellaMusica2024. In foto, la chiave di Sol secondo i vari compositori

 

La lettera della Rettrice

E-mail Stampa PDF

Questa lettera, pensata e scritta perfettamente, non si avvicina neanche lontanamente alla sofferenza dei 2360 bambini uccisi e 5364 feriti a Gaza e in Medio Oriente.

Ha presente, la Rettrice, 2360 bambini uccisi? Ecco, la violenza espressa dai ragazzi con la vernice nera sui muri candidi dell'Ateneo è li a ricordare loro ...

È la rabbia, per essere inascoltati.

È la sofferenza dell'immobilità universitaria di molti giorni di fronte alla morte altrui.

Ci sono momenti in cui è vitale scegliere da che parte stare. Dovrebbe essere orgogliosa dei ragazzi di Lettere e Filosofia! Perché loro l’hanno fatto: hanno scelto e hanno cercato di dirlo a tutti i “dormienti” come diceva il filosofo Alain. E’ dura vivere da svegli, lo sappiamo.

Nella lettera c’è un solo paragrafo iniziale per parlare di cosa scaturisce dalla lunga mobilitazione degli studenti e sei lunghi paragrafi di rimproveri & contorni.

Quanto siamo lontani da Gaza, Rettrice? Cosa conta di più qui?  Il travertino?

Come siamo più al sicuro in Ateneo, senza bombe che piovono sulla testa, senza morti da piangere e seppellire; perciò possiamo scrivere lettere di rimprovero dei danni occorsi a chi ancora riesce a indignarsi di fronte all'ingiustizia, alla morte causata per egoismo, e perciò sfoga la sua giovane rabbia distruggendo. Distrugge perché inascoltato. Forse non bisognava aspettare così tanto. Forse bisognava ascoltare un po’ prima.

Non le tolga le scritte: quella che la riguardava è stata prontamente tolta, mentre le altre serviranno alla memoria. Certo, le vedrebbero anche i partecipanti al Congresso Mondiale di Filosofia ad agosto, ma dopotutto cosa vedrebbero? Soltanto quanto è viva la comunità studentesca italiana. Come in quel monito, scritto da qualcuno su quel muro ...

Rettrice, per la cronaca: Israele viene inserita nella Black list Onu di chi minaccia e compie gravi violazioni verso i bambini.

Il grado di civiltà di un popolo si misura da come tratta i più deboli, non è così?

I ragazzi lo avevano capito subito. 

V.

"Ad ogni momento, potete dormire e sognare o rimanere svegli e comprendere: il mondo ammette tutte e due le scelte." Alain

Leggi tutto...
 

Antidoti

E-mail Stampa PDF

Antidote form of Poisoning 2573848 Vector Art at VecteezyDopo aver terminato la tesi mi accorsi di avere ancora qualcosa da dire rispetto alle riflessioni della grande filosofa Simone Weil. ANTIDOTI è il risultato di alcuni pensieri postumi di quei giorni su avvenimenti di cronaca, sul colonialismo, sul lavoro.

Spero lo troverete interessante.

Nella favola n. 220 di Igino[1] già pubblicata su questo sito nel dicembre 2023, attribuita all’astronomo Hyginus del I secolo, si parlava di «Cura».

La «Cura», attraversando un fiume vide del fango cretoso; pensierosa, ne raccolse un po’ e incominciò a dargli forma. Mentre era intenta a stabilire che cosa avesse composto, arrivò Giove. «Cura» lo pregò di infondere lo Spirito in quello che aveva appena formato e Giove acconsentì volentieri. Ma quando «Cura» pretese di imporre il suo nome a ciò che aveva fatto, Giove non fu d’accordo: voleva che il nome imposto fosse il suo. «Cura» e Giove disputavano sul nome da dare e intervenne allora Terra, reclamando che all’oggetto del contendere fosse imposto il proprio nome, giacché lei gli aveva dato una parte del proprio corpo. I disputanti si rivolsero allora a Saturno quale giudice, ed egli comunicò la seguente equa decisione: «Tu Giove, poiché hai dato lo Spirito, alla morte riceverai lo Spirito; tu Terra, poiché hai dato il corpo, riceverai il corpo. Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo Essere, fintanto che esso vivrà lo possiederà la Cura. Dato però che la controversia riguarda il suo nome, si chiami homo poiché è fatto di humus.»

Fintanto che siamo in vita, tener presente che è “la Cura” la nostra caratteristica principale come esseri umani, sarebbe già un ottimo inizio. E dato che “tocca agli uomini badare che non venga fatto del male agli uomini”[2] ho cercato di osservare se nella società odierna qualcosa potrebbe essere, per come si prospetta nei tempi a venire, un possibile male per gli individui.


Leggi tutto...
 

TESI 3.3 La retrovia

E-mail Stampa PDF

Da ultimo vorrei dire due parole sul temperamento generoso, appassionato e disarmante di Simone Weil, decisivo nelle scelte e di conseguenza nelle esperienze della sua vita.

Come anticipato nel primo capitolo la particolarità del suo carattere era un’intelligenza pronta legata però all’azione: azione e pensiero andavano di pari passo. Non riusciva a pensare rimanendo inerte, riteneva che quando si agisce l’anima si libera in virtù dell’interruzione di un’attività meccanica, a fronte di un lampo di attenzione, perché “un atto privo di attenzione e di consapevolezza non era davvero libero”.[1] Per questa ragione non le piaceva stare in quella che definiva la retrovia.


Leggi tutto...
 


Pagina 1 di 128

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa