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di Valeria Ballarati

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Osa Polizia si scusa con i cittadini italiani per il Covid

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Oggi possiamo affermare ancora con più forza, suffragati da numerose sentenze dei tribunali, che molte di quelle disposizioni e consequenzialmente tutti coloro che sono stati sanzionati alla luce di quegli obblighi surrettizi, sono stati assolti. Nasce pertanto in me quale rappresentante di Osa Polizia e di tutti gli iscritti a Osa Polizia l’esigenza di dover chiedere scusa a tutti i cittadini italiani per quanto hanno subito in quel periodo per opera e per volere della loro istituzione governativa. Perché appare chiaro oggi che l’incontrollata emanazione di provvedimenti amministrativi governativi hanno sconfinato nell’eccesso di potere e nella violazione contestuale dei diritti costituzionali inviolabili limitabili solo a date e condizioni per riserva di legge."

Fonte e video.

 

Sorpresa, sparano anche a noi ...

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Unifil, Crosetto: «L'attacco di oggi non è un incidente, ma un crimine di guerra. Colpiti mezzi italiani. L'Italia non prende ordini da Israele»

«Non si tratta di un errore né di un incidente quindi abbiamo bisogno di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili». Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi parlando dell'attacco di oggi alle basi Unifil in Libano. «Sono stati colpiti mezzi e telecamere di sicurezza, ma nessun italiano è coinvolto nell'attacco. I nostri caschi blu monitorano la situazione dalla sala operativa a della nostra base a Shama. Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano.

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi». Fonte


Nota:

Sorpresa! Sparano addosso anche a noi questi israeliani ... ma come mai?!? Come mai a noi, occidentali, che li supportiamo e gli mandiamo armi … Quando Hitler invase la Polonia il mondo intero era incredulo: come era potuto succedere? Succede quando si lascia spazio di manovra al pazzo fanatico di turno, pensando “non ci riguarda” oppure “si fermerà”. Non si ferma, anzi, diventa un pericolo per chiunque.

Le proteste lasciano il tempo che trovano: serve un'azione diversiva coesa, da parte di quelle forze che conservano la lucidità.

 

Casus belli

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Alla luce dell'evidente straordinaria efficienza dell'intelligence israeliana, credo sia matura una considerazione su quanto è avvenuto il 7 ottobre 2023 e su ciò che ne è conseguito.

Le stranezze intorno all'iniziale successo di Hamas sono saltate agli occhi immediatamente: nessun sentore del possibile attacco (oggi sappiamo che c'erano stati avvisi e che sono stati trascurati), nessuna rilevazione iniziale dell'attacco stesso, ed un incredibile ritardo ad allerta avvenuta nell'intervento delle forze armate, che restano immobili per ore.

Per evitare semplificazioni "complottiste" era giusto sospendere il giudizio e cercar di capire meglio. Magari negli ultimi anni il mitico Mossad aveva subito un tracollo inaspettato e Hamas aveva approfittato di questo momento di debolezza.

Solo che questa interpretazione è del tutto incompatibile con un Mossad che pianifica meticolosamente un attacco a Hezbollah, intervenendo nella catena di distribuzione di cercapersone e walkie-talkie, e attende tre anni (l'esportazione in Libano inizia nel 2022) il momento giusto per sferrare l'attacco; e ciò è seguito immediatamente da bombardamenti in profondità con bombe antibunker, calibrate in modo da raggiungere esattamente le posizioni delle sedi di Hezbollah (Nasrallah è stato ucciso lanciando un attacco simultaneo con 80 bombe bunker-busting MK-84s da 2000 libbre (una tonnellata l'una).

Dunque, no, il Mossad non era affatto collassato nell'inettitudine e nella neghittosità.

L'interpretazione che rimane è, oramai, cogente quanto possono esserlo le interpretazioni della storia corrente: Israele (almeno una parte dello Stato Maggiore dell'esercito e del Mossad, certamente incluso il capo del governo) ha predisposto il terreno affinché un attacco di Hamas riuscisse a fare danni abbastanza gravi da produrre quella legittimazione morale di cui avevano bisogno per reagire in maniera terminale.

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il Bar Philadelphia a Grottaferrata (Roma)

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Grottaferrata | Il Bar Philadelphia, un luogo di gentilezza dove i libri tornano a vivere e il caffè costa ancora 0,80 centesimi


Il Bar Philadelphia, in Via XX Settembre 22 a Grottaferrata, è un punto di riferimento per chi cerca un buon caffè e un'atmosfera di accoglienza e convivialità.

Aperto nel 1997, dal 2019, sotto la gestione di Claudio Mecozzi, il locale ha mantenuto un suo spirito autentico, sobrio e vitale.

Uno degli aspetti che rende il bar unico è la combinazione tra la qualità del servizio e l'offerta culturale. Grazie ad una sorta di 'book crossing', i clienti possono scambiare libri, creando una vera e propria comunità di lettori, oppure portare o prelevare dei testi. Il "Philadelphia" è un luogo dove i libri tornano a vivere, offrendo uno spazio e un punto di incontro speciale per chi ama la lettura.

Claudio è apprezzato per la sua gentilezza e disponibilità. La sua presenza rende il bar un luogo dove la conversazione e la socialità sono parte integrante dell'esperienza. Che si tratti di una semplice chiacchierata o di uno scambio di idee, il Philadelphia si distingue come un posto dove il calore umano è tanto importante quanto la qualità dei prodotti che vengono offerti a un prezzo sorprendentemente basso. Un caffè, ad esempio, costa 0,80 centesimi.

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Antidoti

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Antidote form of Poisoning 2573848 Vector Art at VecteezyDopo aver terminato la tesi mi accorsi di avere ancora qualcosa da dire rispetto alle riflessioni della grande filosofa Simone Weil. ANTIDOTI è il risultato di alcuni pensieri postumi di quei giorni su avvenimenti di cronaca, sul colonialismo, sul lavoro.

Spero lo troverete interessante.

Nella favola n. 220 di Igino[1] già pubblicata su questo sito nel dicembre 2023, attribuita all’astronomo Hyginus del I secolo, si parlava di «Cura».

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In difesa di Stefano Mancuso

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Nel maggio scorso a Prato, è stato inaugurato un parco urbano chiamato Il Bosco di Neofite, si tratta di 7500 mq nei quartieri Allende e Tobbiana. A firmare il progetto il noto neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, una società spin-off dell’Università di Firenze PNAT, Project Nature e l’Associazione Arte Continua.


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La banda degli onesti

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I libri li sogniamo, i libri li editiamo e da oggi li stampiamo anche.

Eccoci qui, davanti al nostro nuovo locale. La serranda è già aperta. I sorrisi stanno già invadendo lo spazio. Facce felice di chi ha appena realizzato un nuovo sogno. Ieri il passaggio dal notaio e oggi finalmente facciamo prendere aria a quel desiderio cullato per tanti anni. A breve partiranno i lavori per inaugurare la nostra nuova microtipografia ecologica ad alta leggibilità. Ancora non ci crediamo, però è realtà.

In periferia, nel luogo dove siamo nati, abbiamo creato un hub editoriale, una factory, una fabbrica dei libri. In una terra martoriata per anni dalla criminalità, questi ragazzi in foto, hanno acquistato un locale, hanno acquistato macchinari, hanno imparato, e oggi sono in grado di produrre libri con energia proveniente da fonti rinnovabili, su carta riciclata, con tecnologia di stampa a freddo. E' una roba pazzesca! In autunno vi faremo vedere la casa della Banda degli Onesti!

Siamo felici, felici assai.

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Decolonizzare la Filosofia (a Londra)

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Di tanto in tanto si affacciano al panorama culturale delle notizie che hanno dell'incredibile, delle quali a prima vista non si riesce nemmeno a immaginare la genesi.

La notizia é del Daily Mail e riguarda il caso della SOAS Università di Londra (ex Scuola di studi orientali e africani) la quale vorrebbe escludere dai programmi di studio due dei più grandi pensatori greci della tradizione occidentale: li hanno chiamati "uomini bianchi morti" con accezione negativa.

Cancellare Socrate e Aristotile dallo studio della filosofia equivarrebbe secondo loro a DECOLONIZZARE la filosofia, e perciò questo gruppetto di quattro studenti universitari stagisti con l'aiuto di quattro filosofi accademici (di materie piuttosto varie!) redigono e propongono una "nuova guida" al fine di introdurre una maggior evidenza delle prospettive filosofiche africane, asiatiche, mediorientali e dell'america latina.


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Antoine de Saint-Exupéry

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Nella ricorrenza della nascita dell'autore del mio libro preferito, mi piace ricordarlo con le parole di tanti anni fa; le trovate ancora nel Menu qui a destra, alla voce Letture consigliate.


Il Piccolo Principe

Antoine de Saint Exupéri - Bompiani

Perché il Piccolo Principe è il mio libro preferito rimane un mistero.

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Meta che addestra la sua IA

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Another Round Of Meta Layoffs To Begin Next Week - GoodreturnsLo scorso settembre Meta, l’azienda a cui appartengono i social network Instagram e Facebook (oltre all’app di messaggistica WhatsApp), ha reso pubbliche le prime funzionalità basate sull’intelligenza artificiale generativa, ovvero su quei software che, allenati su gigantesche masse di dati, sono capaci di generare testi, video e immagini che rispondano a una specifica richiesta. Sono funzionalità che, in un modo o nell’altro, negli ultimi due anni quasi tutte le grandi società tecnologiche hanno cominciato a introdurre o quantomeno testare.

Per funzionare bene, e continuare a funzionare sempre meglio, questi sistemi di intelligenza artificiale richiedono però che la massa di dati su cui si allenano sia progressivamente ampliata. In questo Meta è molto avvantaggiata dal fatto che le piattaforme di sua proprietà contengono miliardi di fotografie e post pubblicati dagli utenti nell’arco di vent’anni, in decine di lingue diverse. E infatti il mese scorso Meta ha cominciato a usare quei post, e soprattutto quelle immagini, per addestrare il proprio sistema di intelligenza artificiale, Meta AI. 

Nel momento in cui ci si iscrive a Facebook o a Instagram se ne accettano i termini d’utilizzo, che dicono che Meta ha piena libertà di modificare, copiare o creare opere derivate da tutte le immagini e i video pubblicati sulla piattaforma. Sono esclusi i contenuti scambiati via messaggio privato e quelli che si trovano all’interno di profili privati, ovvero accessibili soltanto a chi chiede di accedere al possessore del profilo in questione. Secondo il giornalista Mack DeGeurin, comunque, la possibilità di attingere dai contenuti di «centinaia di milioni di utenti fedeli che caricano regolarmente foto e video ricchi di dati sulle sue piattaforme gratuitamente potrebbe dare a Meta un grande vantaggio rispetto alla concorrenza».

La decisione è stata comunicata agli utenti con una notifica sia su Facebook sia su Instagram, ma molte persone non vi hanno prestato molta attenzione, anche perché l’abitudine di ignorare le comunicazioni aziendali sui siti che si frequentano è piuttosto diffusa. Inizialmente, quindi, gran parte delle critiche è arrivata dagli artisti e dai creatori di contenuti che pubblicano le proprie opere su Instagram e Facebook e che sono molto attenti al rischio che l’azienda utilizzi le loro creazioni per allenare Meta AI. Il fatto che intelligenze artificiali generative come Midjourney e Dall-e possano riprodurre in modo piuttosto fedele lo stile di un artista, e quindi incidere molto sui ricavi che ottiene dal proprio lavoro, è infatti un tema molto sentito e dibattuto da quando queste tecnologie sono state rese pubbliche.

Negli scorsi giorni hanno cominciato a circolare moltissimo alcuni post e video su Instagram che ricordano agli utenti che è possibile chiedere a Meta di escludere i propri post dal processo di addestramento di Meta AI.

segue ...

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