Approvato nel capoluogo umbro il progetto “Adotta un nonno” presentato dall’Enpa.
Terminare i propri giorni in una gabbia, senza conoscere l’affetto di una famiglia e la sicurezza di una casa. È questa la sorte di migliaia di cani anziani destinati a rimanere in canile per sempre.
Adottare un animale anziano può sembrare difficile, sai già che la sue esistenza sarà troppo breve, non ha l’ammaliante bellezza di un cucciolo, eppure l’amore che è in grado di donare è enorme, direttamente proporzionale agli anni di prigionia, senza contare la maturità e l’esperienza che contraddistinguono gli animali adulti.
Per agevolare questo tipo di adozioni l’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione degli animali, e Trova La Zampa, un motore di ricerca geografico che fornisce informazioni utili circa i servizi per gli animali domestici, hanno lanciato il progetto “Adotta un nonno”, per regalare una nuova vita ai cani anziani ospitati presso i canili rifugio di tutta Italia.
L’iniziativa prevede un’agevolazione di carattere economico, infatti chi adotterà un cane di almeno sei anni, potrà contare sull’assistenza veterinaria gratuita da parte dell’Enpa per tutta la vita dell’animale.
Il progetto, proposto in varie città italiane, è stato approvato all’unanimità a Perugia, dove è stato presentato dalla consigliera Angela Leonardi. Nel capoluogo umbro, d’ora in poi, sarà dunque possibile fruire dell’assistenza veterinaria gratuita per chi adotta un amico un po’ in là con gli anni dal canile o dal rifugio Enpa di Perugia.
Due sono gli obiettivi del progetto “Adotta un nonno”, diminuire il numero degli animali presenti nel canile e migliorare la qualità di vita dei cani che invece rimangono al suo interno, poiché le risorse a disposizione dell’Enpa verrebbero ridistribuite tra gli animali che restano nella struttura.
La campagna “Adotta un nonno” inizia con la lettera aperta di un cane anziano.
“Ti è mai capitato di entrare in un canile? Attraversi il cancello e vieni investito da tanti abbai, tutti diversi, tutti che reclamano attenzione. E poi gli occhi, quegli occhi che chiedono di incrociare il loro sguardo con il tuo. Alcuni saltano, pieni di voglia di fare, perché la vita lì non li ha ancora piegati. Il box è solo una “casa di passaggio” che a breve si trasformerà solo in un lontano ricordo. Ora prova a chiudere gli occhi, a tappare le orecchie e ad aprire il cuore. Perché noi siamo esseri silenziosi, creature ormai convinte che la nostra vita finirà qui, in questo box che è l’unica realtà che conosciamo da tanti, troppi anni. Non lasciarci morire qui. È vero, il nostro cuore non è più quello di un tempo, ma batte ancora. E vuole battere per te, che vai oltre le apparenze, che hai deciso di darci una seconda vita, che hai capito che, anche se per poco, noi saremo in grado di cambiare la tua”.