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di Valeria Ballarati

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Anti Mafia

Emergenza corruzione: perché gli allarmi sono inascoltati?

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 “Le parole tue sien conte” (Dante, Inferno, X, 39)

“Le orecchie sono le uniche parti del corpo sensibili alla virtù” diceva Plutarco. Nel senso che i turbamenti che l’udito provoca nell’animo non sono pari a quelli degli altri sensi. È questo, infatti, secondo il filosofo greco, il più esposto tra i sensi non solo agli stimoli esterni, ma anche a quegli interni. Un punto assolutamente cruciale, dunque, per gli esseri umani, in cui vengono in contatto fisicità e spiritualità, sociale e privato, dentro e fuori. E tutto attraverso l’orecchio. I whistleblowers [1] – dalle gole profonde agli informatori, agli odierni fischiettatori anticorruzione – agli antichi gli facevano un baffo.

All’Arte di saper ascoltare Plutarco dedica un’operetta (De recta ratione audiendi) contenuta nel più vasto trattato Ethikà (Moralia). Nato a Cheronea nel 46-48 d.C. il filosofo visse fino al 125-127, fu biografo e scrittore sotto l’Impero Romano, dove rivestì incarichi amministrativi diversi, mentre nell’ultima parte della sua vita divenne sacerdote al Santuario di Delfi. Come dire un laico e poi anche un religioso. Uno studente ateniese fortemente influenzato da Platone e un erudito autore delle “Vite parallele”, quella summa di esempi di eccellenza in cui a un grande greco è messo a confronto un altrettanto ragguardevole latino, che sono diventati il paradigma delle biografie a venire.

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Ecoreati una legge per guardare al futuro

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Ci sono voluti vent’anni: troppo, sicuramente. Ma a volte è preferibile essere positivi e cercare di comprendere l’enorme valore del traguardo raggiunto.

Da pochi giorni  è stata approvata la legge sugli ecoreati: un risultato importantissimo, chiesto a gran voce dalla società civile. Finalmente con questa legge che porta la firma di Micillo (M5S), Pellegrino (Sel) e Realacci (Pd) è reato ed è punibile penalmente chi commette delitti contro l’ambiente. D’ora in poi chi inquina potrà essere condannato fino a 20 anni di galera.

Nel mio ultimo spettacolo teatrale, scritto a quattro mani con Andrea Maurizi, ho affrontato il tema del fenomeno del radicamento mafioso nel centro nord Italia: come non soffermarci allora sul traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, l’abusivismo edilizio e le attività di escavazione? Come non parlare di uno dei più grandi business della criminalità organizzata?

L’operazione è sempre la stessa: scavare, utilizzare la terra buona per produrre calcestruzzo, oppure movimentarla per altri lavori edilizi ottenuti in subappalto. Riempire il terreno di veleni e ricoprire il tutto con uno strato sottile di terra buona. A questo punto costruirci sopra palazzi, centri commerciali e scuole.

E volte la realtà supera la fantasia, come rivela l’inchiesta ‘Star Wars’ del 2008: i mafiosi si sentono così sicuri che presentano una denuncia di inquinamento contro ignoti, così giusto per farsi pagare anche per la bonifica del terreno cercando di speculare anche sul passaggio di destinazione d’uso da agricolo a edificabile, per poi gestire i lavori e vendere direttamente gli appartamenti.


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La nostra terra

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Il trailer  QUI


 

Il momento di debolezza di Saviano

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La confessione choc di Roberto Saviano: "vado avanti con gli psicofarmaci".

di Paola Del Vecchio

Madrid. «Me he arruinado la vida. Non credo sia nobile aver distrutto la mia vita e quella delle persone che mi circondano per cercare la verità. Avrei potuto fare lo stesso, con lo stesso impegno, con lo stesso coraggio ma con prudenza, senza distruggere tutto. Invece sono stato impetuoso, ambizioso».

È la confessione amara di Roberto Saviano in un’intervista ieri a El Pais. Sono parole più volte ripetute dallo scrittore di 35 anni, costretto da dieci, dalla pubblicazione di ”Gomorra” e la condanna a morte della camorra, a vivere in esilio una non vita, in «non luoghi» segreti, condivisi 24 ore al giorno con gli uomini della protezione.


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Festa di Libera

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“L’ostacolo è il sentiero” è un proverbio zen. 

E' con questo spirito creativo e incoraggiante che il 9, 10 e 11 agosto 2013 in piazza Sant’Anna a Nettuno (località Cretarossa) avrà inizio il percorso intrapreso da LIBERA presidio di Anzio e Nettuno "Don Cesare Boschin" con Associazione Pontum, Associazione Alzaia, Libera Gaza in Libera Palestina, Legambiente, AGESCI gruppo Nettuno 1 e Comitato Acqua Pubblica di Anzio e Nettuno.

E quale migliore inaugurazione di una festa?
Dibattiti, Musica, Parkour e Danze perché una mente sana e libera trova spazio solo in un corpo libero e sano…
Costanza, impegno e responsabilità le spinte che ci hanno portato alla realizzazione di queste giornate che attraverso la partecipazione di tutti quanti vogliano unirsi a noi speriamo di alimentare e moltiplicare!

In un territorio poco vissuto e poco vivibile, in quello che sembra sempre di più un circolo vizioso, si ricomincia dai luoghi e dai temi di interesse pubblico e civile: un piazza, le donne, la cittadinanza in una società di migranti, le risorse ogni giorno rese meno accessibili.

Vi alleghiamo la locandina con il programma dettagliato e vi aspettiamo numerosi!

 

Libera presidio "don Cesare Boschin" Anzio Nettuno.

 

Memoria e Impegno

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Nando, giustizia é fatta per l'eroe silenzioso

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E’ stata nascosta in una breve forse perché è una gran bella notizia. Gli estorsori dell’eroe silenzioso Nando Joseph Sumiththa, il cingalese napoletano, morto suicida, sono stati condannati a pene detentive tra i quattro e gli otto anni. La sentenza è stata emessa ieri sera dal giudice Isabella Iaselli su richiesta dei pm Sergio Amato e Enrica Parascandolo.

Occhi lucidi e tanta rabbia nell’aula di tribunale dove si sono costituiti parte civile gli eredi di Sumiththa e il FAI, la Federazione delle associazioni antiracket e antiusura con Tano Grasso. Resteranno in una cella a scontare la pena il boss del ‘cavone’ Ciro Lepre ‘o sceriff e gli emissari del clan Gianluca Testa e Roberto Domizio.

L’eroe silenzioso Nando Joseph Sumiththa non aveva abbassato la testa come fanno la maggior parte dei napoletani oppure ascoltato il consiglio dei falsi amici (“Tieni due figlie piccole, paga ogni mese e fatti i cazzi tuoi. Napoli non è lo Sri lanka”). Nando ha ascoltato, invece, la voce della sua coscienza di uomo libero. Aveva documentato registrando e filmando i taglieggiatori e poi presentato una denuncia dettagliata facendo finire dietro le sbarre i camorristi.

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Peppino Impastato ha una nuova biblioteca

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Molti ricorderanno la decisione del sindaco di Ponteranica, Cristiano Aldagani, di togliere l’intestazione della Biblioteca Comunale a Peppino Impastato. Come per la vicenda dei Soli delle Alpi di Adro, il provvedimento assunse un valore simbolico e programmatico, soprattutto perché fu il primo atto in assoluto della giunta appena eletta. Erano i tempi del leghismo rampante al grido di “Padroni a casa nostra” e un eroe forestiero (per usare un eufemismo) nel comune appena conquistato non ci poteva stare. La targa venne divelta e sei-settemila sostenitori dell’attivista di Cinisi, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, sfilarono per il paese in segno di protesta. Tutti provenienti da fuori, perché Ponteranica restò indifferente e si stancò ben presto delle polemiche, che sono riprese recentemente quando è scattata la seconda fase del “piano Aldegani”, ovvero l’intitolazione della biblioteca al padre Sacramentino Giancarlo Baggi.

L’idea dei ragazzi del circolo culturale “Rosa Bianca” nasce da qui: restituire una biblioteca a Peppino (anche se a Bergamo, visto che nel confinante feudo di Aldegani non è stato possibile) e cercare di infrangere quel muro di ostilità e indifferenza che hanno eretto gli abitanti del ricco sobborgo, ponendosi nei loro confronti in una logica costruttiva.

 

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Cominciamo da Qui!

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Amici e amiche

domenica 21 ottobre dalle 10 alle 24 presso il Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino(LT) è stata organizzata "Cominciamo da Qui"!

L'iniziativa è nata da un gruppo di giovani di Anzio e Nettuno e dalle associazioni locali Utopia onlus, Libera e Kdb, con l' obiettivo di riunire le diverse realtà territoriali impegnate attraverso l'arte e la cultura alla costruzione di una rete sociale unita e forte contro ogni tipo di mafia e di corruzione del pensiero e dell'azione.


Per questo abbiamo scelto Il Villaggio della Legalità Serafino Famà come primo luogo di incontro, per dimostrare che un luogo liberato dalla mafia rinasce grazie alla forza della comunità! E che la creatività di ognuno è energia necessaria!

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Liberi da Mafie e corruzione

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Una regione travolta da inchieste e arresti su corruzione ed infiltrazioni mafiose. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, bisogna cambiare pagina. Il territorio, la cultura, l'ambiente, la scuola rappresentano un bene comune per la comunità. E' ora che le forze politiche non facciano solo annunci di trasparenza e chiarezza ma scelte nette e categoriche. Associazioni, comitati, studenti, cittadini che quotidianamente operano sul territorio "insieme" con idee e proposte per "ridare" credibilità alla politica per una Regione Lazio più pulita. L'elenco delle associazioni aderenti è in aggiornamento.

Per adesioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.   -  Fonte

 

Commento: a breve darò anche comunicazione sull'iniziativa locale di Libera, presso il Villaggio della Legalità a Borgo Sabotino (Lt) il 21 ottobre.

 

 

Intimidazioni a Valle del Marro

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29 Agosto 2012. Un escavatore Caterpillar di proprietà della cooperativa sociale Valle del Marro – Libera Terra, nata da un progetto di LIBERA con il sostegno del Progetto Policoro della CEI, è stato incendiato la sera del 28 agosto a Castellace, frazione del Comune di Oppido Mamertina.

Il mezzo, che da poche ore si trovava in località Baronello su un terreno confiscato alla mafia, doveva essere utilizzato nei giorni seguenti per l'espianto di ceppaie di ulivi, dolosamente incendiati lo scorso anno.

Nella stessa mattina la cooperativa sociale aveva avvertito la Compagnia dei Carabinieri di Palmi della necessità di lasciare sul posto l'escavatore, risultando troppo gravoso e difficoltoso il suo spostamento continuo, anche per la mancanza di un mezzo attrezzato per questo tipo di trasporto.

Solo qualche settimana prima era arrivata l'autorizzazione della Regione Calabria, lungamente attesa, per l'estirpazione delle piante distrutte e il reimpianto di nuove piantine, che ora rischiano di seccare. Al danno perpetrato contro l'escavatore, stimato in 30.000 euro, si aggiunge il danno più ampio e incalcolabile dell'ulteriore ritardo nel riportare di nuovo in produzione l'uliveto bruciato e mantenerlo come simbolo di riscatto sociale.

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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Fiori di Bach e Cartoni animati 4 Ade



CHERRY PLUM

In caso di esplosioni di rabbia

e sentimenti incontrollabili