"I confini dell’industria zootecnica definiscono quali corpi possono muoversi liberamente e quali corpi restano intrappolati nei luoghi di allevamento e di macellazione.
Quando riescono a fuggire, gli animali rompono diversi confini: non soltanto quelli materiali come catene, recinzioni, muri o cancelli, ma anche quelli culturali che stabiliscono la loro collocazione fra gli “animali da reddito”/”d’allevamento” rispetto ad altri “selvatici” o considerati “d’affezione”.
La fuga rende improvvisamente manifesta la loro dimensione soggettiva mettendo in discussione l’opera di oggettificazione del vivente e normalizzazione della violenza su cui l’industria zootecnica si fonda e che una narrazione diffusa e consolidata supporta.
Aprendo un varco in questa narrazione, gli animali in fuga cambiano il proprio destino ed influenzano i luoghi che li circondano. La loro libertà dipende infatti solitamente da umani che rispondono eticamente ed emotivamente alla loro situazione, e formulano critiche allo status quo, amplificando così la voce degli altri animali e portandola all’attenzione dell’opinione pubblica.
La loro fuga produce una trasformazione nel contesto sociale e politico: permette alle persone di incontrare, faccia a faccia, qualcuno che sarebbe potuto diventare il loro pasto - mandando in corto circuito la dissonanza cognitiva che le distanzia dalla violenza dello sfruttamento animale - e chiede loro una presa di posizione.
Riconoscere la solidarietà, oltre i confini di specie, è un significativo passo avanti verso la messa in discussione delle strutture di potere oppressive!
In foto “il terribile” Casimiro, un toro che con la sua fuga e i suoi atti di resistenza ha attirato l’attenzione di tanti media ed innescato una catena di solidarietà che lo ha portato a viaggiare per centinaia di km, fino a raggiungere il Santuario Capra Libera Tutti dove ora vive libero.
La sua storia ha impressionato profondamente le persone che per prime si sono mobilitate per supportarlo e continua ancora oggi ad abbattere confini e trasformare tutte e tutti coloro che vi entrano in contatto."
da: https://capraliberatutti.org/