LA NOTIZIA
VANCOUVER - Una mattanza di cani. Massacrati a colpi di coltello perché non servivano più. Arriva dal Canada questa storia di atrocità contro gli animali. Un centinaio di Husky che erano stati impiegati come cani da slitta per i turisti durante i Giochi invernali di Vancouver del febbraio dell'anno scorso, sono stati uccisi per ragioni puramente economiche: le due società che avevano venduto ai turisti le escursioni in slitta, Outdoor Adventures e Howling Dogs, non avevano più bisogno dei cani, perché la richiesta di gite era calata dopo le Olimpiadi invernali. A quel punto i cani erano diventati un costo.
Per questo sarebbero stati uccisi a uno a uno per due giorni da un operaio che avrebbe usato un fucile e un coltello. Alcuni, per fortuna, sarebbero riusciti a fuggire da una fossa comune.
La vicenda è stata rivelata dallo stesso uomo che ha ucciso i cani, che ha chiesto e ottenuto un indennizzo da una banca locale per lo stress subito. "Non poteva essere un'esecuzione fatta bene, con un solo proiettile a disposizione per ogni cane. Ha visto scene orribili e, per dovere, vi ha posto fine" dice il legale dell'uomo.
Si muove anche la polizia locale. "Abbiamo aperto un'inchiesta e nominato un investigatore" annuncia il sergente Steve Leclair. Secondo la legge canadese una persona che uccide o ferisce un animale rischia fino a cinque anni di prigione. Far sopprimere un cane da un veterinario costa circa 100 dollari. Molti veterinari rifiutano però di sopprimere animali in buona salute.
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/02/01/news/cani_uccisi-11922847/
IL COMMENTO di Massimo Gramellini
Cento husky ammazzati in Canada, a Vancouver. Non da un cacciatore impazzito, ma da una valutazione di mercato. Gli husky erano stati ingaggiati per trainare le slitte dei turisti durante le Olimpiadi invernali. Finite le Olimpiadi, erano finiti gradualmente anche i turisti. I cani non servivano più. Era un costo mantenerli ed era un costo eliminarli, perché vai a trovare un veterinario che ti uccide gratis cento animali giovani e sani. Così i gestori delle slitte hanno incaricato dello sterminio un operaio, risparmiando persino sui proiettili: non più di uno per cane. Gli husky che non hanno avuto la fortuna di morire subito sono stati finiti a coltellate in una fossa comune ed è stato tale lo stress che il boia ha chiesto i danni ai suoi mandanti. Perciò la storia è diventata di dominio pubblico: per una questione di soldi, come per una questione di soldi era stato pianificato il massacro.
Quando l’economia divorzia dall’umanità partorisce orrori come questi. E senza neanche il surplus di ferocia che caratterizza i criminali classici. Con una freddezza implacabile da ragionieri esistenziali. Per i reggitori del gioco, quei cani non erano creature, ma numeri da usare per produrre altri numeri. Certe volte mi chiedo se i pochissimi bipedi che governano il mondo dalle torri eburnee dei loro non sempre meritati imperi finanziari - quelli, per intenderci, che l’altra domenica pontificavano a Davos - abbiano di noi una considerazione tanto diversa: numeri da usare per produrre altri numeri. Buoni per tirare la slitta finché serve. E poi.
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