Le vacanze sono ormai agli sgoccioli e proprio alla fine di questa bellissima estate dovevamo assitere ad un avvenimento per niente edificante: una causa legale tra persone che amano gli animali, initentata dal proprietario di un sito animalista nei confronti di tre volontari animalisti.
Promiseland é un sito che in passato abbiamo tutti frequentato, molto amato per lo spirito con cui era nato. Abbiamo anche contribuito volontariamente, chi più e chi meno, attraverso i nostri articoli e la partecipazione alle discussioni a farlo conoscere e crescere.
Purtroppo negli ultimi anni aveva cambiato un po' i principi della sua politica e a quanto parrebbe l'ultima mossa strategica é stata citare in giudizio chi provava - anche in modo discutibile, parliamone - a far notare la poca coerenza di alcuni comportamenti e dichiarazioni riguardanti l'etica vegan di cui si fanno portavoce.
Certo é che non ci facciamo una bella figura come movimento, come categoria.
Certo é che la capacità economica di un network S.r.l. non é pari a quella di un volontario.
Quello che mi chiedo io é perché non si é cercato di risolvere la cosa parlando.
Gestiamo siti dove diffondiamo una cultura di armonia, pace e tolleranza, inneggiando alla protezione e all'amore per i più deboli e poi, quando ci capita di discutere a noi, chiamiamo un avvocato??!!!
Ma a voce ci si può spiegare, senza bisogno di avvocati!
A meno che non si abbia nulla da poter da spiegare. A meno che quello che andiamo predicando non ci é entrato nel cuore ed é soltanto una finta immagine di facciata ...
La notizia completa la trovate in rete, con tutti i link, la discussione in oggetto e ogni sostegno ai tre animalisti da parte di alcune associazioni.
Io personalmente mi sento di stare dalla parte dei volontari citati in giudizio, anello debole di questa catena che per come la vedo io é comunque origine di "roba brutta" oltre che di costose spese legali. Ognuno però legga tutta la storia e dopo essersi fatto un'opinione, scelga per sé.
A presto.
Valeria
