Quando chiedi a una persona se ama gli animali raramente la risposta é No.
Chi risponde no é solitamente un traumatizzato, allergico o ... schizzinoso?! Gli altri cominciano subito a raccontarti le storie dei loro amici.
Ad alcuni brillano gli occhi ricordando mestamente un compagno che non c’é più, taluni narrano le gesta intelligenti o furbe del loro cane o gatto, sottolineandone fedeltà e bontà; e poi c’è la categoria di chi si sente di soccorrerli se in difficoltà, nutrirli vicino ai cassonetti dell’immondizia, difenderli quando trattati male. Moltissimi in ogni caso, si fermano ad assicurarsi che l’animale in difficoltà possa cavarsela.
Tutto questo è animalismo, cioè VOLER BENE AGLI ANIMALI.
E’ singolare però come l’amare gli animali d’affezione non porti automaticamente all’associazione di idea che ANCHE GLI ANIMALI DA MANGIARE fanno parte della stessa "Famiglia": oche, polli, conigli, mucche e maiali; petto di pollo, fegato d’oca, coniglio in salmì, bistecca di vitello,braciole, costine, salsicce.
Se un cane è sensibile e intelligente, perché una mucca dovrebbe esserlo di meno?
Se gli occhi del nostro gatto ci parlano, gli occhi di un coniglio non faranno la stessa cosa?
Quando frequentavo i Forum di discussione vegetariani e animalisti spuntava di tanto in tanto la questione relativa al genere di atteggiamento da tenere nei confronti di chi non era ancora arrivato a questa verità semplice e al tipo di lotta da condurre per liberare gli animali oppressi, facendo riconoscere i loro diritti.
Molti attivisti comprensibilmente dispiaciuti per la sofferenza animale e frustrati dal senso di impotenza che ogni tanto coglieva tutti, decidevano di sposare la causa degli Atti di Forza.
Per quanto io rispettassi la loro volontà, non ero d’accordo.
Principalmente ne facevo una questione di rispetto: come si poteva chiedere rispetto per gli animali mancando dello stesso rispetto verso gli uomini? Non era possibile correggere un errore a partire da un altro errore e più in là negli anni ritrovai lo stesso concetto ben espresso nella parole del Dr. Bach, l’inventore del Metodo di cura dei Fiori.
Se è vero che il simile cura il simile, ciò non intacca in nessun caso LA CAUSA di un gesto, che rimane invariata; il primo simile è difatti il gesto stesso.
Una comprensione profonda delle ragioni per le quali un’azione è potenzialmente sbagliata porta automaticamente alla modifica dell’azione stessa che non viene più commessa perché non ce n’é più motivo, avendone variato definitivamente la prospettiva.
Io sono dell’idea che se desidero libertà per me o per qualcun’altro devo essere altrettanto disposta a lasciare libero, il che significa anche libero di sbagliare. Fare ciò che si pensa e si ritiene giusto è anche una precisa Responsabilità!
Un grande alleato della Causa Animale negli ultimi dieci anni è stata la Rete Internet.
All’inizio più che delle grandi organizzazioni nazionali è stato merito della miriade di siti, forum di discussione e blog privati che hanno contribuito in maniera sostanziale alla diffusione delle varie realtà connesse all’allevamento, alla produzione di pellicce e all’utilizzo di cosmetici e farmaci: aspetti volutamente nascosti perché in grado di provocare una reazione nelle coscienze delle persone.
Un ottimo lavoro è stato fatto mostrando video e fotografie amatoriali di ciò che accadeva di nascosto e le persone hanno visto la verità coi loro occhi.
A seguito di questo si è formato gradualmente un movimento di opinione in favore del benessere animale, a partire dal basso, capillare, dimorante in ogni fascia sociale e quindi disomogeneo e proprio per questo praticamente al sicuro e inattaccabile perché impossibile da raggiungere.
Ogni persona che si è convinta della sofferenza animale ha modificato le sue abitudini di vita coinvolgendo nel cambiamento le persone che le ruotano attorno, il nucleo familiare, gli amici. Parlandone negli animi più sensibili all’argomento Coscienza e Consapevolezza sono andate aumentando, divenendo un movimento di pensiero sempre più forte, più stabile e più grande numericamente. Non a caso l’Italia è il Paese Europeo con il maggior numero di vegetariani e un trend di crescita costante.
Nella rete si sono diffuse informazioni di prima mano, pareri medici, studi scientifici, iniziative, campagne, petizioni, manifestazioni, raccolte di fondi e le richieste di aiuto si concretizzano perché nella massa in ascolto c’è sempre qualcuno disponibile e pronto a dare una mano. Prima dell’avvento della rete solo pochi autori e coraggiose case editrici pubblicavano i testi controcorrente e accedere alle molte verità era difficile o addirittura impossibile. Oggi in rete ci sono moltissimi siti dove informarsi: agireora, ssnv, oltrelaspecie, animalisti italiani, avi, cacciailcacciatore … un bell’elenco potete trovarlo qui: http://www.oltrelaspecie.org/link.htm
Gli animali hanno MAGGIOR SPERANZA di veder riconosciuti i loro Diritti grazie ai movimenti di opinione dal basso.
Vi ricordo la manifestazione di SABATO PROSSIMO:
Roma – Sabato 25 Settembre 2010
Piazza della Repubblica – ore 15,00