Caccia grossa in mare aperto.
Per prendere un cinghiale due cacciatori non hanno esitato a inseguirlo sino in mare per poi finirlo con un colpo a bruciapelo. L'episodio é avvenuto a Porto Ercole, nel grossetano, non lontano dalla fortezza, un'area molto frequentata da turisti e birdwatchers. Alcuni di questi hanno assistito alla scena ed scattato le foto. (Lipu)
I due cacciatori salgono su una barca a motore per inseguire l'animale che ha cercato rifugio tuffandosi in mare (poetica descrizione del giornale, io avrei detto: "che nel tentativo disperato di salvarsi nella fuga si é buttato in mare" n.d.r.)
La Lipu ha presentato una denuncia perché si tratta si tratta di una violazione della legge 157/92 che prevede sanzioni per chi esercita la caccia sparando da autoveicoli, natanti o aeromobili.
I due cacciatori si sono avvicinati all'animale e poi lo hanno freddato con un colpo di fucile sparato a bruciapelo. L'animale giace morto in acqua e con una rete lo issano a bordo. In acqua resta solo una scia di sangue ... soddisfatti, tornano a terra.
Commento:
é la legge del più forte sul più debole.
In questo caso del più forte "motorizzato" perché se i due umani avessero dovuto inseguirlo in mare, nuotando, non l'avrebbero mai preso.
Non sono nemmeno sportivi, questi cacciatori: la tattica del cinghiale, ad armi pari, era vincente ma si sa, gli umani barano, é tutto li.
E poi mi chiedono perché sono diventata vegetariana ...