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di Valeria Ballarati

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Cesar Millan l'addestratore violento e l'ascolto degli animali

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Ci son voluti dei giorni per preparare questo scritto. Ci ho messo un po’ di tempo perché non me la sentivo: parlare dei metodi di addestramento brutali di Cesar Millan voleva dire andare incontro al una sofferenza certa ed era una prospettiva per niente allettante.

Negli ultimi giorni però sono entrata direttamente in contatto con la stima che alcune persone mostravano verso quest’uomo, meglio conosciuto come lo psicologo dei cani,  the Dog Whisperer nella nota trasmissione di National Geographic, e mi sono parecchio agitata. Non riuscivo a passare sopra al sentimento di ingiustizia e di impotenza, alla sofferenza provocata appositamente, e questo è stato lo stimolo alla nascita dell’articolo. Un testo scritto a tre mani, essendo la mia competenza non specifica in materia, con la supervisione di due specialisti del settore:  Elisabetta, medico veterinario a Bergamo, e Francesca, educatrice cinofila a Schio.

Nonostante Millan si definisca un “addestratore di cani” siamo in molti a credere che non lo sia:  è soltanto un uomo violento con gli animali e chi lo segue fa un errore grossolano, principalmente dovuto al non riconoscimento della violenza che viene generata ed esercitata.

Non voglio parlarvi di pareri autorevoli e di associazioni di Medici Veterinari comportamentalisti – l ’Italiana SISCA e l’americana AVSAB - che si sono schierate contro i metodi di Millan, e  hanno scritto al canale tv per chiedere che la trasmissione fosse tolta dai palinsesti.

Voglio però mostrarvi un video  - uno dei tanti, tutti uguali - per analizzarlo insieme e capire dove e perché il  metodo violento di Cesar Millan fallisce. Lo osserveremo sequenza per sequenza, basandoci su conoscenze specifiche di addestramento, veterinaria, comportamento canino e ... empatia personale, cioè, quello che il vostro cuore semplicemente vi  suggerisce alla visione delle immagini. Tenendo il video aperto in un’altra schermata potrete fermarlo man mano sul fotogramma indicato e avere il tempo di leggere ciò che abbiamo da dirvi.

Eccolo:   http://www.tuttozampe.com/cesar-millan-collare-elettrico/28657/

Il video é purtroppo atroce, non diverso dagli altri di Cesar Millan che potete trovare in rete. In poche parole l’addestratore tramite un telecomando fa partire scosse nel collare elettrico dell’animale per indurlo a un dato comportamento, col risultato che l’animale è così atterrito e soffre così tanto, da annichilirsi e nascondersi nell’attesa che tutto finisca. Nessuno dei due umani del video ha idea del terrore e dello shock che sta provocando all’animale.

Ma vediamolo: un cane di grossa taglia viene messo a contatto ravvicinato con un gatto che risiede nella stessa casa per “abituarlo” a convivere.

Il problema numero uno è che l'etogramma* della specie porta ad un certo istinto che non sempre si può contrastare (sarebbe come chiedere ad un uomo di non camminare su 2 gambe ma su 4) e non è attraverso l’obbligo alla convivenza che la cosa si risolverà: la 1° teoria sbagliata. Osservate infatti che Millan non riesce a gestire la situazione e mentre é costretto a tenere il cane al guinzaglio la signora è costretta a tenere il gatto terrorizzato in braccio. La prima cosa che fa Millan è zittire il cane che si lamenta per una situazione del tutto anormale.

In natura nessun cane sarebbe mai così vicino a un gatto, che sarebbe già scappato sull’albero più alto per sentirsi al sicuro.

La sua posizione è vicino alla porta: sta in piedi (comando) e strattona il cane intimandogli di fare silenzio, mentre afferma che così dovrebbe rilassarsi, Dio solo sa come. Non solo il cane non si rilassa ma avverte il  pericolo e  potete vederlo dalla sua impazienza: fosse libero scapperebbe via anche lui.

Quando Millan prova ad avvicinarli i due animali mostrano grandi segni di impazienza e terrore ma mentre il gatto emette un suono di difesa IL CANE PIANGE, si siede di sua iniziativa a terra, mette addirittura il muso a terra, cosa del tutto improbabile per un cane della sua stazza. Ma si capisce bene perché piange: il collare elettrico è attivo, Millan lo aziona tramite il telecomando che tiene in mano, mentre continua a zittirlo a voce.

E’ palese che il collare è in funzione perché poco dopo, alla scossa successiva, il cane impazzisce per il dolore, cerca di liberarsi e ringhia nel rigirarsi verso il suo aguzzino, ma Millan lo tiene saldamente ed è abituato a queste reazioni, non ne ha paura perché SA che il cane non ha alcuna possibilità di reagire contro di lui. Potete vedere che l’animale continua a gemere e a lamentarsi: sta soffrendo molto.

A 1 minuto e 25 il gatto (libero di agire) impazzisce anche lui per la situazione che ha davanti e fugge dalle braccia della padrona mentre il cane (ancora legato) non ha possibilità di muoversi da li.

Millan dice che devono riprovarci e mentre continua a strattonarlo e a zittirlo afferma che è parte della riabilitazione vedere reazioni forti, ma non è vero: è soltanto terrore puro per ciò che sta accadendo, all’uno e all’altro animale. E’ chiaro che li forzano ad avere un rapporto quando nessuno dei due lo vuole: è violenza dell’uomo sull’animale. I comportamenti degli animali sono naturali e dovuti solo alla paura.

E siccome non riesce a farli interagire alla fine è costretto a mettere il gatto dentro alla gabbia (non più libero di scappare) obbligandolo così a restare immobile davanti al cane, che oramai è molto provato (muso a terra).

Mentre Millan gli lancia ”la sua sfida” osservate il comportamento del cane: l’uomo non si rende assolutamente conto che il cane è letteralmente “al muro”, disperato, e cerca una via d’uscita che non trova.

Quando gli mette la gabbia davanti il cane non solo la evita ma sparisce dal video, va da un’altra parte, non è interessato a nessun confronto e unicamente cerca di andar via da quel posto.

Per obbligarlo a rimanere Millan aziona il collare elettrico e lui guaisce, si agita: potete sentire le sue URLA DI DOLORE, un dolore così forte che lo porta a nascondersi come può, prima dietro e poi sotto la poltrona della sua padrona. Il cane è nel panico più totale, piange, si dispera.
Né Millan né la sua padrona capiscono lo shock che stanno provocando all’animale.
Anche il gatto, dalla gabbia, emette un suono che ha del terrore, vede tutta la scena dalla grata e a differenza degli umani, capisce cosa accade. Il video termina con il cane nascosto sotto alla poltrona.

Se c’è qualcuno che necessita di uno psicologo qui, non è il cane, né il gatto.

Per capire come rapportarsi con il proprio cane bisogna partire da lontano, sapere come l'antenato del cane, il lupo indiano, si é evoluto, come vive in natura, e ad esempio incominciando a capire che alcuni atteggiamenti ritenuti dagli umani "sbagliati" sono invece assolutamente normali e "giusti" per gli animali e li eseguono automaticamente da migliaia di anni.

Ad esempio bisognerebbe sapere che le gerarchie animali funzionano solo specie su specie, - cane con cane, gatto con gatto,  cavallo con cavallo - e anche se voi proprietari vi ci mettere d'impegno non potrete MAI IN NESSUN CASO essere il "capo branco" semplicemente perché non appartenete alla specie. La sua pretesa di essere capo branco (e dunque anche la riduzione della dominanza) è una sciocchezza, e c'é certamente una singola ragione, precisa, per ogni manifestazione di aggressività del vostro animale, che nella maggioranza dei casi é dovuta a terrore ma SICURAMENTE non è dovuta alla volontà di un animale di essere il Capo del Branco giacché non esiste  un BRANCO MULTI SPECIE!

Quando adottate il metodo Millan per la passeggiata e il vostro cane all'inizio vi segue, é semplicemente perché ha paura di voi e quando preferirà rimanere a casa anziché seguirvi, sarete certi che piuttosto che passeggiare alle vostre condizioni preferisce non passeggiare affatto:  non è un successo, è una disfatta.

I cani che rincorrono la propria coda sono cani gravemente disturbati e quello che voi ritenete un comportamento da correggere é il sintomo di un grave disturbo psicologico che non sanno più come gestire. Un cane che ha la pica, si mangia la coda, ha tendenze ad automutilazione ha lo stesso tipo di problema.

Un cane che vi distrugge la casa quando voi andate via ha paura di restare solo in casa oppure soffre di ansia da separazione e non c'è nessun luogo in cui si sentirebbe sicuro: il suo comportamento non è un dispetto, come molti proprietari credono, ma l’unico comportamento che in quel momento permette al cane di “controllare” la sua ansia.

La maggior parte dei problemi dei cani sono dovuti alla paura, all'allontanamento precoce dalla madre - a 6 settimane perché si pensa che quando i cuccioli iniziano a mangiare le crocchette non abbiano più bisogno della mamma - allo shock della sterilizzazione, al fatto di mangiare tutti nella stessa ciotola da piccoli, al non avere avuto un branco da cui imparare i comportamenti naturali. La capacità di apprendimento, il "periodo di  imprinting" (che va dalla 4a alla 12a settimana) è un momento importantissimo nella vita del cucciolo ed è necessario che stia con la madre e il branco. Il Flooding* stesso genera molti problemi se il cane non è maturo.

Tutti gli animali hanno paura del padrone se questi é violento con loro e non sto parlando di botte, sto parlando di gesti che evocano la violenza e di atteggiamenti di dominanza, come quelli che Millan suggerisce.
Non si ama così un cane.
Chi dice che così facendo gli fate del bene, vi sta mentendo.

Sono certa che Millan crede di fare al meglio il suo lavoro, probabilmente lo fa in buona fede, ma ciò non toglie che sia sbagliato. Il suo lavoro da autodidatta, i sui metodi e sue teorie non sono supportate dalle associazioni e dalle persone più autorevoli in fatto di comportamento animale, uomini che hanno studiato il comportamento animale in natura per anni e anni.

Quando portiamo a casa un cane lo dobbiamo educare a comportarsi come si addice al nostro mondo umano, gli dobbiamo insegnare a sporcare dove ci va bene, ad andare al guinzaglio, a non abbaiare, a non rubare dal tavolo. E’ una  nostra responsabilità, perché siamo noi che lo abbiamo portato nella nostra casa. Come un bambino, a cui insegniamo a comportarsi civilmente, così a un cane dobbiamo insegnare i comportamenti che sono accettabili per noi e la società.

Quando un cane ci reca disturbo con un comportamento che non accettiamo, non lo dobbiamo apostrofare con un “NO” e castigarlo, ma gli dobbiamo INSEGNARE cosa vorremmo che lui facesse. Quando un cane sale sul divano, non è “NO”,  è “SCENDI”. Quando un cane salta addosso alle persone, posso chiedergli un “SEDUTO” preventivo, che non permette di saltare contemporaneamente. Non è sempre semplice educare il cane, ed è sicuramente meno impegnativo chiudere un occhio sulle marachelle iniziali ma poi?
Il cane e l’uomo si sono avvicinati per reciproca compagnia, questo OBBLIGO MORALE ci impone di fare del nostro meglio per insegnare civilmente al nostro cane a comportarsi, COME FAREMMO CON UN FIGLIO  ma sempre ricordando che l’etogramma del cane è diverso e dobbiamo cercare di rispettarlo al meglio nei limiti del nostro possibile.

Voglio inoltre precisare che oltre ai danni fisici il collare elettrico (non utilizzabile in Italia per legge) provoca indelebili danni psicologici al cane che non capisce da dove arrivino quelle atroci ed repentine fitte. Le scosse vanno quindi a minare lo stato psicologico del cane che vive in uno stato di angoscia per il ripetersi del dolore di origine sconosciuta.

Facciamo ora un ultimo, piccolo esperimento: mettete una mano sulla vostra gola  stringete leggermente, meno di quanto farebbe un collare a strozzo utilizzato Cesar Millan; poi lasciate la presa e ascoltate il vostro cuore e ditemi se vi suggerisce che questo metodo va bene.

Dobbiamo re-imparare a non ascoltare chiunque arriva e dice una cosa:  verifichiamo sempre di persona perché se ascoltiamo noi stessi e il nostro cuore, corriamo meno rischi di sbagliare anche con gli amici d’affezione, che prima di tutto dobbiamo imparare a conoscere bene COME SPECIE e poi, ad ascoltare e capire.

Vi racconterò infine un bell’episodio appreso da poco.
Una Signora ha un boxer che da qualche giorno guaisce e le lecca spesso le mani. Preoccupata di questo nuovo comportamento lo porta dal veterinario, che lo visita, ma è non trova niente di particolare. Ringraziando esce dall’ambulatorio ma appena fuori il comportamento ricomincia:  guaisce e le lecca le mani. Giacché è ancora li rientra e riferisce quanto successo. Il medico visita nuovamente l’animale ma non trova nulla. Escono di nuovo e la situazione si ripete. Il medico osserva meglio la Signora e Le suggerisce di andare subito a farsi delle analisi del sangue: durante il controllo medico le riscontrano una massa tumorale, che sta curando.

Il cane cercava in ogni modo di comunicare con lei ed é grazie all’amore del suo cane  se lei, alla fine, ci è arrivata. 

Questo è il genere di ascolto di cui stiamo parlando.
Gli animali sono esseri meravigliosi, conoscono molte cose.
Non facciamogli male e non sottovalutiamoli.

 

Elisabetta Bellicini, Francesca Munaretto, Valeria Ballarati

 

Definizioni Scientifiche
*ETOGRAMMA  E' la collezione di cognizioni e comportamenti riferibili a una particolare specie ovvero il range di caratteristiche cognitive e comportamentali all'interno del quale si sviluppa il profilo identitario (definizione della SIUA, Società di Interazione Uomo Animale)
*FLOODING: Con il termine flooding (letteralmente, "sommersione") si intende una tecnica di terapia comportamentistica utilizzata per risolvere alcune fobie, indicata in italiano come "desensibilizzazione d'urto".

Definizioni più semplici
*Etogramma: ἔθοςethos γράμμα gramma, ovvero grammatica del comportamento, è il catalogo più completo ed esauriente possibile dei comportamenti naturali di una specie (treccani)
*Flooding: Nell’ambito della terapia comportamentale della fobia, questa è una tecnica terapeutica che prevede un’esposizione intensiva del paziente all’oggetto della sua fobia.