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di Valeria Ballarati

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Cane Giallo

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Come passa il tempo ! Sembra ieri che mi trovavo per caso in piazza seguendo una pista interessante, che ho visto un gran movimento, dei Carabinieri in divisa, in una piazza piena di gente che non gridava ma parlava animatamente: Il Consiglio Comunale era stato dimissionato, compreso il Sindaco,  proprio dalla gente che c'era in piazza.

In quei tempi abitavo al Presidio*, almeno, ci abitavo già in quel bosco; poi è arrivata molta gente, gente che si agitava continuamente, che gridava,  litigava, mangiava, cantava. Per me è stato un periodo fantastico, non mi mancava niente: avevo da bere, che nessuno lo sa ma è sempre difficoltoso per noi (prima dovevo scendere in Cava per bere) da mangiare a volontà. Avevo il Veterinario che veniva ogni giorno e mi tagliava le unghie e i peli delle orecchie; veniva con un cane a tre zampe che rimaneva in macchina e non ti potevi avvicinare perchè dava fuori di matto e sembrava che di zampe ne avesse sei. C'era una donna con grandi tette che mi portava sempre delle caramelle, alcune erano buone, altre meno, ma io per educazione le mangiavo tutte. Una notte mi diede molte pedate perchè era andata a pisciare nel bosco e io per amicizia l'avevo toccata con il muso mentre stava pisciando. Valle a capire le donne !

Quando stavo al Presidio il Padrone ero io! Di giorno e di notte arrivavano degli altri cani ma per rimanere dovevano avere il mio permesso. Veramente  rimanevano poco perchè qualcuno li portava a casa, e anche a me era capitato: uno che abitava in via del Brughè mi aveva portato a casa sua  pensando di farmi un piacere, ma io ero tornato indietro subito.

Il mangiare era tanto e tanti gli avanzi, ecco perchè arrivavano tanti cani e anche tanti gatti, ma i gatti io non li sopportavo e li facevo scappare: di uno mi è rimasto un po' di pelo in bocca. Dei gatti non ti puoi fidare e infatti i cacciatori per andare a caccia usano i cani perché i gatti non ti riportano il selvatico, se lo mangiano.

Stavo da Dio. Nei freddi inverni nella baracca la stufa andava sempre, anche sotto alla baracca, che era rialzata, si stava al caldo e io e gli altri cani ospiti ci si andava spesso perchè posto migliore non c'era. Tutte le domeniche c'era un pranzo con 10 o 20 persone. Tutte le feste - Natale Pasqua ultimo dell'anno Ferragosto sabato grasso - si organizzavano i cenoni con tantissimo mangiare e la musica del trio Los Carlinos a fare le serate. E non mi dava fastidio perchè era una musica dolce, non quelle note fastidiose che ti entrano nelle orecchie e nel cervello.

In quei giorni si stava bene e anche nel bosco si entrava facilmente perchè veniva sempre pulito dai rami secchi e erbacce: un gatto lo vedevi anche a 50 metri.

Io stavo bene con tutti ma con le donne meglio: le donne ti grattavano dietro le orecchie senza farti male, se avevi una spina erano brave a toglierla e quando parlavano erano carezzevoli. Non so perchè gli uomini si lamentano delle donne. Forse è per il sesso che si lamentano, gli uomini danno troppa importanza a quella cosa lì, noi siamo superiori a loro, e abbiamo organizzato tutta la faccenda in modo nettamente migliore. Intanto loro quando fanno sesso si nascondono e già questo la dice lunga. Non conosco nessun altro che si nasconde per fare una cosa naturale come il sesso: solo gli uomini ! Nei tre anni che è durato il Presidio non ho visto nessuno fare sesso. Gli uomini non sono come noi cani ! Noi facciamo sesso solo se la femmina è disponibile, e invece loro no; esattamente come si comportano non lo so dire, ma so che i maschi quando vogliono, vogliono. Non si sono ancora evoluti e sono preda di bassi istinti.

E' evidente la differenza evolutiva: noi siamo migliori in tutto, abbiamo 4 gambe invece di 2, le orecchie più grandi e sentiamo molto di più, loro, gli umani, sentono il motore di una macchina che arriva, noi di quel rumore sentiamo dentro: le cinghie che girano, gli stantuffi delle pompe della benzina e dell'olio, lo sfregamento dei pistoni. Tanto per dirne una. Gli odori li sentiamo anche a distanza di km, distinguendo di un odore tutti i componenti.

E poi loro si sono evoluti in maniera sbagliata. Che bisogno avevano di scrivere? A cosa serve? Scrivere è causa di grossi problemi, firme estorte e poi diventate obbligo, segni su schede elettorali per mandare i mariuoli a comandare, impegni presi con una firma fatta in stato di ebrezza, e molti altri casi simili. Noi ci siamo evoluti cercando la libertà, in quella direzione. Io sono amico degli uomini, forse il solo, e se potessi parlare...

Mi restano i ricordi, quelli sì. E belli. Quella festa di 300 (forse di più) persone con i tavoli messi in mezzo alle piante del bosco pulito e sfrondato che sembrava un Ristorante, col Consiglio Comunale al Completo e tutti gli invitati ufficiali. E la gran festa per noi cani, io e cani che avevo invitato. Le festicciole organizzate per piccoli pranzi con Carlin che interpretava il Minatore, una canzone della Miniera che faceva durare più di mezz'ora, e la Piera che con la sua voce soave ti portava in altri posti. E il Cantona che con la sua fisarmonica faceva venire voglia di ballare pure e me. E le messe al Presidio con un incredibile numero di gente, e le processioni con le Bande. E i giovani che venivano al sabato sera e nelle notti di festa.

Poi un giorno, era inverno, la storia è finita. Il bidone sulla strada dove c'era il fuoco continuo, si è spento. E non è venuto più nessuno, si, qualcuno veniva ogni tanto in visita; veniva in bici, camminava un pò avanti in dietro e tornava in Paese. Poi un giorno venne il Toni di Arconate con i suoi camions e portò via tutto. Adesso non c'è più traccia di quel Posto così gradevole e ospitale. Adesso non ci vado neanche più, faccio troppa fatica, ci vorrebbe mezza giornata, e poi... cosa ci vado a fare ? Un bosco vale l'altro e quello è troppo lontano per me, sono passati vent'anni anche per me, molte donne e uomini che venivano in quei giorni non ci sono più, quelli che vorrei vedere sono la Piera e Carlin che mi volevano bene e mi grattavano nel modo giusto.

La gente di Buscate è strana. In quei giorni, quando veniva tutta quella gente, nei momenti di pericolo suonavano una sirena, la sentivo benissimo anche dal presidio e dopo un po', per partecipazione, mi mettevo a ululare e con me tutti i cani del circondario ululavano. Anche quelli della Maddalena che si trovava al di là della cava, ma siccome non c'era niente in mezzo si sentivano come se fossero stati lì. Al mattino presto si vedeva la Volpe maschio che risaliva la costa dall'altra parte della cava dopo essere andata a bere, mentre la femmina non si vedeva mai. Diverse mattine sono andato sul margine della costa per aspettarle ma non le ho mai viste. La Volpe, si sa, è furba.

Adesso sono proprio vecchio, vivo con una vecchia, sotto al portico che ha in fondo al giardino. E da sdraiato sto veramente bene, è quando devo alzarmi che cominciano i problemi però mi alzo lo stesso per fare un giretto e dopo mi sento meglio. La vecchia è buona e mi vuole bene, io le tengo  compagnia.  Fonte

 

Commento:

un bel racconto di questa estate.

Il Presidio alla Cava di Buscate era l'avamposto dei cittadini contrari alla realizzazione di una nuova discarica che la Regione Lombardia voleva installare nella cava comunale del mio paese. Durò molti mesi (dal 1991 al 1993) e tanti buscatesi vi presero parte: donne, uomini, anziani, bambini, tutti quanti al suono di una sirena posta nella torre del paese prendevano la bicicletta ed accorrevano in massa al Presidio, mettendosi davanti ai cancelli d'ingresso per impedire alle ruspe Progesam di dare inizio ai lavori. La sirena suonava ad ogni ora, di giorno e di notte.

Non volevamo la discarica nel bosco ma non volevamo nemmeno la realizzazione di nuove discarische altrove: dicevamo che un altro tipo di soluzione era possibile, volevamo la raccolta differenziata. Fu un periodo molto intenso, giornali e tv parlarono di questo piccolo paese coeso pronto a difendere il suo territorio. Gad Lerner ci fece una trasmissione televisiva.

Alla fine i cittadini vinsero la battaglia contro i rifiuti e Buscate fu il 4° comune italiano a far partire la raccolta differenziata, inclusa la porzione umida. Ricordo con piacere le passeggiate nell'aria fresca della sera per le vie del paese, in compagnia dell'allora assessore all'ecologia (l'Enrico) per controllare quanti  avevano messo il secchiello verde dell'umido fuori dall'abitazione per la raccolta del giorno successivo. Ogni settimana aumentavano ... 

La storia del presidio é stata recentemente raccontata dalla regista Nora Picetti e potete vederne un pezzo qui:  http://www.ilrifiutodeirifiuti.it/

Grazie Cane Giallo per questi bei ricordi.

Grazie ad Antonio, l'autore, e a Guglielmo di Buscateblog.