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di Valeria Ballarati

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Home Bambini Progetti per una Scuola dove c'è posto per tutti!

Progetti per una Scuola dove c'è posto per tutti!

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Questo lavoro nasce della necessità di offrire nell’ambiente scolastico l’opportunità a tutti i bambini di sentirsi parte di un gruppo. A volte le diversità culturali, etniche, geografiche e di stili di vita possono creare degli abissi nei rapporti interpersonali.
I bambini hanno come riferimento sociale la famiglia e subito dopo la scuola… ma cosa fare quando a scuola il circolo sociale diventa un nemico? Quando i nostri figli si sentono esclusi o fuori luogo? Non arrendetevi, esiste sempre il modo per migliorare la situazione, basta un po’ d’immaginazione e buona volontà. Famiglia e Scuola dovrebbero lavorare mano nella mano per creare uno spazio adatto e accogliente. Educare i figli nella tolleranza, nel rispetto delle diversità e approfondire con loro il discorso della necessità di essere se stessi è un lavoro che deve iniziare a casa per continuare senza fermarsi anche nella scuola.

Esistono diversi momenti di condivisione dove questo tipo di rapporto può stabilirsi, eccone qualcuno:

1) L’orto biologico: La creazione, di questo si tratta… dare vita, creare insieme e responsabilizzarsi, avere a portata di mano la possibilità di lavorare insieme all’altro per arrivare ad un unico obbiettivo, ovvero, la pianta! In questo progetto non solo si creano dei ruoli precisi (in una stessa classe ci sono i bambini che preparano la terra, quelli che dividono i semi, quelli che creano i cartellini, quelli che seminano, quelli che innaffiano ecc.. ma alla fine di tutto questo sforzo di gruppo esce fuori il prodotto finito! Il Frutto del lavoro di unione, senza diversità perché se fosse mancata una delle parti della catena, il frutto finale non sarebbe esistito. Si dice l’unione fa la forza, no?

2) Multiculturalità: Le nostre scuole oggi sono formate da innumerevoli nazionalità e lo scopo di questo progetto è conoscere ed avvicinare i bambini alle tradizioni, alle usanze ed ai costumi di altri paesi del mondo, vicini e lontani. La idea è coinvolgere i genitori stranieri dei bambini iscritti, e proporre di progettare e mettere in comune semplici attività tipiche del loro paese d’origine, con l’aiuto e la collaborazione delle insegnanti (preparazione di cibi, giochi, feste,  lettura di fiabe e filastrocche, canti di ninne nanne e canzoni tradizionali). Questo si potrebbe unire alla recita di fine anno, dove attraverso le bandiere si potrebbe dire tutti una frase, nelle diverse lingue, ad esempio “solo una etnia la gran etnia umana, solo una etnia di gran varietà” Bisognerebbe riflettere e rielaborare ognuno con le proprie competenze, un piano di coinvolgimento famigliare (dove possibile) per conoscersi ed imparare a rispettare l’altro e le loro differenze, che a volte possono sembrare lontani ma in realtà molto vicini ai valori condivisi della maggior parte della comunità.

3) Comunità: Conoscere per capire il mondo che mi circonda - Più conosco quello che mi sta intorno e più sicurezza acquisto, questo è il moto di questo progetto. La comunità è formata non solo di strutture, luoghi d’incontro (parchi, negozi, ecc.) ma anche di gente, natura… Quante volte è successo che sono i bambini a farci veder un dettaglio che non avevamo mai notato… Allora questo è il momento di andare a esplorare il mondo insieme a loro, cercare di riconoscere il quartiere, creare un cartello di classe dove ogni uno disegnerà un pezzo di quello che ha visto, come lo ha interpretato … e poi riconoscere  la scuola in quel contesto, parlare della importanza dell’istituzione.. e che ci sarebbe del nostro quartiere senza la nostra scuola? Riconoscere l’ambiente, curare insieme le aiuole del giardino, abbellire insieme il plesso sarebbe un modo sociale e comunitario per partecipare attivamente al miglioramento della vita scolastica e comunitaria. Il primo circolo sociale (dopo la famiglia, che accoglie i piccoli) .
La natura principale di questo progetto è riportare l’attenzione sulla Istituzione, il ruolo fondamentale che questa ha dentro la società e insegnare a rispettarla.

4) Educazione all’affettività
 I nostri figli stanno crescendo in una società dove tolleranza non è la parola d’ordine. Aiutarli a riflettere sui loro atteggiamenti e sulle conseguenze delle loro reazioni sarebbe uno strumento di vitale importanza. Cercare di portarli su un comportamento dove si possa affermare la propria idea senza necessità di aggredire e soprattutto rispettando le altre posizioni anche se diverse. In questo modo si sottolinea l’importanza di autoaffermarsi senza prevaricare gli altri e senza mancare di rispetto. Imparando la cooperazione si potrà arrivare al miglioramento delle abilità sociali e il clima della classe subirà un cambiamento positivo. Il raggiungimento dell’obbiettivo si otterrà quando nell’interno della classe si riuscirà a risolvere un problema con il contributo di tutti i bambini della classe, impegnati con mansioni diverse a perseguire il medesimo obiettivo. È Vitale (per questo scopo) che tutti i componenti del gruppo abbiano un ruolo ben definito che deve essere esplicitato dall'insegnante all'inizio di ogni lavoro. Esempio: nella preparazione di una recita ci sarà chi pensa ai costumi, chi alle musiche, chi ai balli, chi alle frasi da dire… fino a che la maestra non presenterà un problema “in quale ordine credete debbano andare le cose?” e tutti cercheranno di arrivare insieme a formare questo grande puzzle di emozioni, atti, voci e balli per formare finalmente la recita.

Questo tipo di attività permette ai bambini di migliorare le capacità di ascolto, capendo che nessuno ha una opinione migliore o vincente, ma tutti hanno qualcosa interessante da dire; saranno guidati ad esprimere le proprie sensazioni, le emozioni e i propri punti di vista; impareranno, col tempo, ad affrontare autonomamente le situazioni di conflitto con atteggiamenti di apertura  e soprattutto senza aggressività!!!

Marcela Puente