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di Valeria Ballarati

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Home Bambini Linda

Linda

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Una bambina e il suo papà entrano in negozio. Mentre lui fa la spesa lei osserva me e la Neri; d'un tratto ha voglia di parlare, è una bambina molto serena, aperta e iniziamo subito a fare due chiacchiere.

Lei: Ma tu stai sempre qui? 

Io: Si.
Lei: Perché?
Io: Perché è il mio negozio.
Lei: Quante cose buone che ci sono qua dentro (guardando l’espositore delle caramelle) ma lo sai che ci sono anche gli spaghetti di soya?
Io: Si, e tu dove li hai mangiati gli spaghetti di soya?
Lei: Al ristorante cinese. Però a me non mi piace andare al ristorante cinese.
Io: Ah no? E perché?
Lei: Perché c’è da aspettare … e bisogna stare seduti … (sbuffa)
Io: E allora un bambino si annoia,vero?
Lei: EH, CERTO! (felice dell’intuizione) Ma lo sai che il tuo cane è molto simpatico?
Io: Grazie.
Lei: Posso accarezzarlo?
Io: Certo che puoi, vieni di qua, è sotto alla scrivania: è gentile.
Lei: (lo accarezza) E’ anche pieno di peli!!  Mi ha dato una leccatina …
Io: E tu ce l’hai un cane?
Lei: No, noi non abbiamo il giardino, però ce l’ha la mia nonna, ha un giardino spaziale!

Io: E lei ce l’ha un cane?
Lei: Si, si chiama Odino. Ma adesso è dal veterinario perché camminava e poi si sedeva.
Io: Magari lo fanno stare meglio.  Senti ma ... tu come ti chiami?
Lei: Linda.
Io: Che bel nome. E quanti anni hai?
Lei: Quattro (indicando 4 con le dita piccine)
Io: E dove abiti, Linda?
Lei: Ad Anzio Colonia. Ma lo sai che io sono molto veloce? So correre come un fulmine!
Io: Bravissima! E chi ti ha insegnato?
Fa un colpo di tosse.
Io: Che tosse! Ti sei un po' raffreddata …  e dove?
Lei: Da qualche parte … il tuo cane è molto, molto simpatico …
Io: Grazie!
Lei: Ma perché tu scrivi sempre?
Io: Perché sto prendendo nota delle cose simpatiche che mi dici.
Lei: Ora l’ho capito! Quanta roba … Ci scrivi anche LINDA sui foglietti?
Io: Certo, guarda.
Scrivo Linda e accanto metto un cuore.
Lei: GRAZIE! Sei molto gentile. Me ne fai anche un altro vicino?
Io: Si, te ne faccio uno un po' più cicciotto ...
Lei: Bello. Me lo regali? (è un semplice post-it)
Io: Si, te lo regalo.
Lei lo prende felice, lo piega in quattro e fa per cercare le tasche, che non ha.
Lei: Ma dove lo metto? Non ce le ho le tasche …
Io: Puoi metterlo nella manica …
Lei: Si, come se fosse una tasca!
Io: Ma dove lo terrai quando vai a casa, forse nel tuo zaino?
Lei: NO! Lo metto nella scatola dei ricordi …
Vorrei una seggiolina per sedermi.

Io: Ecco, guarda, ti sposto questa panca di fronte alla scrivania: siediti pure qui.
Lei: Grazie! Così sto molto comoda e posso vedere cosa scrivi … Ma come ti chiami?
Io: Valeria.
Lei: Come l’amica di mio zio! Abita in Russia … Ma perché il canuccio non si alza?
Io: Magari è stanco …
Lei: E’ molto carino il tuo cane, lo sai?
Io: Si, grazie.
Lei: Senti un po’, ma perché tu stai sempre qui?
Io: Perché è il mio lavoro.
Lei: Ahhhh
Io: E tu: che lavoro vuoi fare da grande?
Lei: Vorrei fare la dottoressa degli animali. SSSSS!!!! (col ditino indica silenzio avvicinandosi a me)
Ma non dirlo a nessuno perché è un segreto …
Io: Ma è un lavoro bellissimo!
Lei: Eh, lo so!
Io: Senti Linda, ti spiace se metto sul mio sito questa bella chiacchierata che abbiamo fatto oggi?
Se il tuo papà è d’accordo … (il papà acconsente) Di solito metto anche un’immagine vicino: che cosa vuoi che metta nel tuo articolo?
Lei: Vorrei che tu metti il tuo cane, anzi, no! Un gattino.
Io: Ok, ci metto un gattino!
Faccio il conto e stanno per uscire.
Io: Linda, allora ciao, spero di rivederti …
Lei:  Si, ci rivediamo qui … (battendo il suolo col piedino tre volte) sabato prossimo!
Io: Ok, ciao Linda.


I dialoghi dei bambini sono teneri, semplici, buffi. Ci sono cose per loro importanti e chissà che non lo siano davvero.
Quando capita io mi prendo un po’ di tempo per fermarmi a parlare con questi esserini speciali.