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di Valeria Ballarati

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Home Costruiamo la pace Voi non avete idea

Voi non avete idea

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Voi non avete idea. 
Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati.
Guarderemo insieme l'alba e il tramonto tenendoci per mano.
Respireremo liberi l'aria di vetta, pura e tagliente.
Leggeremo libri e inventeremo fiabe. Faremo girotondi cantando nel vento.
Non domerete mai il nostro spirito, non ingabbierete mai la nostra libertà. Perché noi abbiamo qualcosa che voi non avete, e non avrete mai. Noi sappiamo ancora incantarci di fronte alla bellezza struggente della vita. Sappiamo camminare piano, per non fare rumore. Rimanere fermi, per non disturbare. Costruire con le mani immerse nella terra e gli occhi rivolti al cielo. Il nostro unico dio è lo stupore. Sappiamo trovare l'infinito riflesso in una pozzanghera.
Siamo figli della luce, fratelli degli animali, piccole luci nella notte.
Non ci avrete mai. Vi guizzeremo via dalle mani, come tanti pesciolini ribelli.


Voi non avete idea, perché non avete immaginazione.
Noi sappiamo accendere lo sguardo di un'altra creatura, portare amore dove c'era solo abbandono, e gioia dove c'era solo tristezza, e unione dove c'era solo vuoto e separazione.

Voi non avete idea.
Eppure vi dico, le nuvole giocano anche per voi nel cielo.
E l'acqua si getta giù per rapide e cascate, anche per voi.
Per voi, è anche il volo pazzo degli uccelli e il ronzio estatico delle api.
Provate a fare una cosa, volete?
Provate a osservare un uccellino mentre fabbrica il suo nido; la pazienza, la fatica, la sofferenza, la perfezione.
Guardate tutto, dall'inizio alla fine, e poi ditemi: voi sapreste farlo?
Sapreste costruire una simile meraviglia di ingegneria dove prima non c'era niente?
Che diritto avete, allora, voi sulla vita? Voi non avete idea.
Dovete tornare a edificare castelli di sabbia in riva al mare e tentare di difenderli scavando fossati; solo allora, potrete tornare a fare leggi e a governare gli uomini.
Avete avuto maestri sbagliati - il denaro, il potere, la fama.
Gli unici maestri che possono insegnarvi qualcosa sono i bambini e gli animali. Andate a scuola da loro, e imparerete tutto ciò che c'è da sapere.
Vi auguro quello che auguro a tutti coloro che si sono distaccati dalla terra, che l'hanno rinnegata; vi auguro di tornare a sentire, prima di capire.
Sentire con tutto il vostro corpo, senza bisogno di alcun pensiero, di alcuna ragione.
Di respirare e sentire.
Semplicemente, sentire.
La violenza cieca e ottusa che dimostrate mi sgomenta, ma non mi terrorizza; è parte del mistero, dell'incanto, della bellezza che mi contiene e mi sovrasta.
Ho seppellito un piccolo fratello scoiattolo, pochi giorni fa nel bosco, e dopo anche una piccola sorella talpa; li ho deposti nell'erba, all'ombra.
Voi avete mai seppellito un animaletto nel bosco?
Fatelo, e poi, solo dopo averlo fatto, tornate a governare gli uomini. Altrimenti, non avrete mai idea di che cos'è la vita, di quanto sia sacra e inviolabile e assoluta. E non avrete mai idea del potere immenso che risiede nelle mani di chi quella vita ama e onora.

Non ci avrete mai; potete vessarci, umiliarci, derubarci.
Noi saremo sempre da un'altra parte rispetto a dove voi pensate di trovarci. Apriremo scuole nei boschi e biblioteche nei prati. Sopravviveremo come tanti invisibili semi sotto la neve, e quando ci avrete dimenticati sbocceremo, e la nostra primavera improvvisa sarà la fine del vostro interminabile inverno.
Voi non avete idea.

Il maestro Pietro de Angelis, alla nota del Miur, per ridare speranza al mondo della scuola.
Condivido il sentimento. Purissimo. Ancora Umano.