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di Valeria Ballarati

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Home Costruiamo la pace Antoine de Saint-Exupéry

Antoine de Saint-Exupéry

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Nella ricorrenza della nascita dell'autore del mio libro preferito, mi piace ricordarlo con le parole di tanti anni fa; le trovate ancora nel Menu qui a destra, alla voce Letture consigliate.


Il Piccolo Principe

Antoine de Saint Exupéri - Bompiani

Perché il Piccolo Principe è il mio libro preferito rimane un mistero.


Sarebbe un po’ come capire perché il Poema XX di Pablo Neruda mi è così caro.

Credo però di poter affermare (con una certa sicurezza) che possa trattarsi della fragilità che il bambino biondo della storia rappresenta, della semplicità con cui esprime concetti così evidenti, della capacità di esporre chiaramente i sentimenti di cui è capace.

E dato che questo libro è per me così importante, ogni persona di sesso maschile altrettanto importante della mia vita ne ha ricevuto una copia da me in dono: in realtà pochi volumi, solo quattro copie, cinque se contiamo quella della Biblioteca di Lorenzo.

L’edizione più bella era – pardon, è – proprio quella acquistata per il mio bambino, che adesso custodisco io per lui: l’edizione maggio 2000 di Bompiani, con i disegni originali dell’autore, illustrazioni mai pubblicate che Antoine de Saint Exupéri scartò prima di consegnare all’Editore. L’edizione che ricorda il mezzo secolo dall’apparizione del bambino nel deserto e la sparizione dell’autore l’anno successivo.

Molti di voi lo conosceranno e l’avranno letto, e così è inutile che stia qui adesso a citare gli elefanti, i baobab, i vulcani e le rose … ne sono state vendute milioni di copie! è stato tradotto in ottanta lingue! Si legge in un attimo. Io l’ho letto diverse volte. Una notte in Irlanda, in a couple of hours, Dino me l'aveva letto tutto ad alta voce.

Ma se c’è ancora qualcuno che non l’ha fatto, se vi è sfuggito, se avete detto “ora non ho tempo ma un giorno lo leggerò” e poi per tante ragioni quel giorno non è mai arrivato, ecco, allora, oggi forse potrebbe essere il giorno.

Date retta a me: l’importante è saper disegnare una pecora.

Buona lettura.


“Ho incontrato molte persone importanti nella mia vita, ho vissuto a lungo in mezzo ai grandi. Li ho conosciuti intimamente, li ho osservati proprio da vicino. Ma l’opinione che avevo di loro non è molto migliorata. Quando ne incontravo uno che mi sembrava di mente aperta, tentavo l’esperimento del mio disegno numero uno, che ho sempre conservato. Cercavo di capire così se era veramente una persona comprensiva. Ma, chiunque fosse, uomo o donna, mi rispondeva: “è un cappello”. E allora non parlavo di boa, di foreste primitive, di stelle. Mi abbassavo al suo livello. Gli parlavo di bridge, di golf, di politica, di cravatte. E lui era tutto soddisfatto di avere incontrato un uomo tanto sensibile …”