Papà, il mio compagno di classe ha una sorella e ben due mamme! E il papà, un avvocato milanese, commenta: “Mia figlia, 5 anni, me l’ha detto con malcelata invidia. I bambini sono più pronti di noi adulti a un mondo nuovo”. La riflessione è pubblicata oggi sul Corriere di Milano nel servizio “C’era una volta la famiglia arcobaleno” dove si parla di una neonata casa editrice, Lo Stampatello, che pubblica libri di fiabe per figli di famiglie atipiche, che saranno presentati al Salone del Libro di Torino.
La realtà corre più veloce del dibattito giuridico, e in Italia i figli di genitori omosessuali sono 100mila, secondo una ricerca Arcigay e Istituto Superiore di Sanità che risale ormai al 2005. Ci sono anche i figli nati da mamme etero che hanno scelto il donatore di seme, e minori che vivono in famiglie atipiche. Questi bambini, come tutti, hanno il bisogno e il diritto di vedere rappresentato il loro universo affettivo nei libri e in questo senso la cultura fa la sua parte per costruire il “mondo nuovo” di cui parlava quel papà. Che aggiunge:
Entrare in contatto con famiglie “diversamente felici” mette a dura prova qualunque perplessità
Il cinema ha provato a rappresentare le famiglie arcobaleno. Eppure secondo Paolo Mereghetti, sempre sul Corriere di oggi: “Bisogna aspettare “I ragazzi stanno bene” perché il tema di una coppia lesbica con figli sia raccontato cancellando ogni prurito e ogni scandalo”.
Ma se le scelte degli adulti possono dare scandalo, i bambini fanno parte della nostra vita e basta, e sempre di più. Nella nostra società, scrive Silvia Vegetti Finzi: “Convivono bambini con storie e culture lontane, con costrutti familiari inconfrontabili, con abilità fisiche e psichiche particolari, per cui la domanda “diversi da chi? “ appare superata. L’importante è che ciascuno dia senso alla propria vita, riconoscendola come l’esito di una storia che lo precede, lo accompagna, e lo prosegue”. Ma l’atteggiamento di un’altra mamma - che non metteva in dubbio la relazione e il rispetto tra i bambini – , merita attenzione: “Quando mio figlio mi ha parlato del suo compagno con due mamme, sono rimasta spiazzata. E adesso cosa gli dico? Alla fine ho scelto di dirgli che si tratta di un’eccezione. E cerco di sostenere con lui i miei valori tradizionali”.
E voi cosa avreste fatto? Basta dire a un bambino: “Ognuno è libero”, oppure “Non sono d’accordo” ?
Commento: Spesso sono gli adulti con le loro difficoltà a creare ulteriori difficoltà (vedi la mamma "sono rimasta spiazzata"). I bambini invece vedono e accettano le cose per quel che sono, senza giudicarle.