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di Valeria Ballarati

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Invito al cinema 22° Edizione

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La rassegna cinematografica “Invito al Cinema” giunge alla ventiduesima edizione e torna “indietro”, al lontano 1991 che la vedeva muovere i primi passi. Il giorno di programmazione dei film torna al MARTEDI’, come nelle Rassegne dei primi anni, invece che il giovedì. E’ stata una scelta obbligata: l’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici) ha deciso che, dai primi di Ottobre, l’uscita nelle sale dei film del week-end avverrà il giovedì invece che il venerdì (com’era sempre stato) e così noi del Cineclub “La Dolce vita” siamo stati costretti a scegliere un altro giorno per la nostra programmazione. Abbiamo optato per il MARTEDI’; se cambiamento deve essere, almeno recuperiamo una parte bella del nostro passato prossimo.

Per il resto, i criteri ispiratori della Rassegna restano invariati: dai 378 film usciti da Settembre 2011 ad Agosto 2012 abbiamo selezionato 23 titoli  reputati meritevoli di essere considerati i più rappresentativi della stagione cinematografica appena trascorsa. Le restanti 8 pellicole vengono dai festival più importanti del 2012, Cannes e Venezia, o da autori che da anni seguiamo con attenzione e stima, alcune non ancora uscite nelle sale ma già lodate dai critici specializzati.

 

E’ stata una stagione ricca di onori e di soddisfazioni per il cinema italiano, da sempre nostro vanto, a cui riserviamo quasi la metà della nostra selezione (quest’anno 13 film su 31 battono bandiera nazionale): dall’Orso d’oro al Festival cinematografico di Berlino per gli ottuagenari Fratelli Taviani e il loro meritorio “Cesare deve morire” al Gran Premio della giuria al Festival di Cannes per Matteo Garrone e il suo provocatorio “Reality”. Il 2011 è stato l’anno dei grandi omaggi al cinema delle origini: dal cinema muto e in bianco e nero di “The Artist” alla riscoperta della magia del cinema fantastico degli anni ’20 di “Hugo Cabret”. Per fortuna ci sono ancora degli esordi di qualità: “Qualche nuvola” di Saverio Di Biagio e “La guerra è dichiarata” di Valérie Donzelli e conferme da maestri del cinema italiano come Ferzan Ozpetek (“Magnifica presenza”), Gianni Amelio (“Il primo uomo”), Marco Bellocchio (“Bella addormentata”). Non mancano film che rileggono il nostro passato, anche il più recente: dalla strage di Piazza Fontana raccontata da Marco Tullio Giordana nel suo “Cronaca di una strage” alla barbara violenza delle torture subite da ragazzi inermi al termine del G8 del 2001 in “Diaz” di Daniele Vicari. I temi sociali e la difficile arte del sopravvivere sono raccontati invece da Giuseppe Piccioni (“Il rosso e il blu”), Silvio Soldini (“Il comandante e la cicogna) e Paolo Virzì (“Tutti i santi giorni).

Ampio spazio è lasciato anche alle donne regista. Non abbiamo bisogno di “quote rosa” per presentarvi grandi film girati dall’altra metà del cielo: Yasemin Samdereli (“Almanya”), Ann Hui (“A simple life”), Francesca Comencini (“Un giorno speciale”), più le altre che abbiamo già citato. Il cinema indipendente americano è rappresentato da Nicolas Winding Refn e il suo eccelso “Drive”, ma attenzione anche ad autori U.S.A. più affermati come Stephen Daldry (“Molto forte, incredibilmente vicino”) e Quentin Tarantino (“Django unchained”). Ma non dimentichiamo le cinematografie dei Paesi minori: l’Argentina di “Cosa piove dal cielo”; il Libano di “E ora dove andiamo?”, l’Iran di “Una separazione”, la Finlandia di “Miracolo a Le Havre”. La parte del leone la fa però il cinema francese, che quest’anno ha mietuto grande successo di pubblico e di critica: “Quasi amici”, “La chiave di Sara” “Piccole bugie tra amici”, “Tutti i nostri desideri”, e altri già menzionati.  Del Regno Unito, infine, abbiamo privilegiato gli autori più affermati: il John Madden di “Marigold Hotel” e il Ken Loach di “The angels’ share”.

L'inaugurazione della rassegna, fuori dalla selezione dei 30 film, é affidata a "Il cuore grande delle ragazze" del regista bolognese Pupi Avati. Questa pellicola é stata scelta per tre motivi: come omaggio ad un regista affermato, in grado di raccontare come pochi  un mondo ormai perduto per sempre; per ricordare il cantautore Lucio Dalla, scomparso quest'anno, autore della bella colonna sonora, che quest'anno "regala" i titoli delle sue canzoni  alle otto mini serie a tema (una per mese) in cui sono stati suddivisi idealmente i 30 film; come riconoscimento alla città che ospita la rassegna ormai da 22 anni, poiché il film é stato in parte girato ad Anzio e, in una sequenza, é riconoscibilissimo lo splendido scenario delle Grotte di Nerone.

Per concludere é giusto ricordare la frase più bella ascoltata in un film di quest'anno (da Hugo Cabret di Martin Scorsese): "Se mai ti sei chiesto dove vengono creati i tuoi sogni, guardati attorno: la sala cinematografica é l'unico luogo dove si può sognare di giorno, ad occhi aperti ...". 

 www.ladolcevitacineclub.it

 

Commento:  Spettacolo delle otto e un quarto, 7° poltrona, ultima fila in alto ... ci vediamo li ?

 

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“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


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Se hai paura,

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