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di Valeria Ballarati

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L'Amore, un fondersi senza confondersi

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(…) Fromm parla dell’amore come un potere dell’anima, un’attitudine personale che determina i rapporti di una persona nei confronti del mondo e non verso un singolo oggetto d’amore. “Se amassi veramente una persona amerei il mondo,amerei la vita. Se posso dire ad un altro <ti amo>, devo essere in grado di dire <amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso>”. Questo è Amare, ma dire così non significa dire che non esistano differenze tra varie forme d’amore legate al proprio oggetto.

Esiste infatti un amore fraterno caratterizzato dall’assenza di esclusività, attraverso cui c’è il bisogno di solidarietà umana. Attraverso quest’amore infatti le differenze tra persone sono trascurabili rispetto a ciò che si sente di avere in comune come una vera e propria voglia di unione con i nostri simili che allo stesso tempo non sono sempre simili poiché tutti gli esseri umani sono bisognosi di aiuto, oggi io, domani tu. Esiste anche un amore materno spiegato attraverso la metafora della terra promessa descritta come traboccante di <latte e miele>. E’ proprio così l’amore materno è prima di tutto <latte>, cioè le cure che il bambino necessariamente deve ricevere per vivere ma poi deve essere anche <miele> ed è questo ciò che spesso risulta più difficile, l’amore per la vita che una madre non sempre è in grado di trasmettere. Si distinguono subito bambini che hanno ricevuto solo latte da quelli che hanno ricevuto sia latte che miele. L’amore materno è infatti la più alta forma d’amore per il suo carattere altruistico, un dare senza avere si potrebbe dire, ma l’essenza di questo amore non sta solo nell’amore per il neonato ma per l’essere che cresce e ciò significa volere che il bambino si separi da lei. Nell’amore materno, due persone che erano una sola, si separano. Qui c’è la differenza con l’amore erotico in cui due persone distinte diventano una sola. Nell’amore erotico esiste esclusività, ma questa forma d’amore è sicuramente la più ingannevole, prima di tutto perché è confuso con l’esperienza dell’innamorarsi o meglio una sorta di imprevista caduta delle barriere che fino a quel momento esistevano tra due estranei, un’esperienza di improvvisa intimità, sia mentale che fisica, che per sua stessa natura è effimera. L’attrazione sessuale crea un’illusione d’unione, ma senza l’amore questa unione fittizia lascia due esseri estranei e divisi come prima. Il fondersi senza il confondersi è proprio questo, sentire il bisogno di fusione con un'altra persona e allo stesso tempo sentire anche il bisogno di rimanere nella nostra unicità, di non confondere noi stessi con l’altro. Alla base dell’amore erotico vi è poi un'altra forma d’amore, quella per se stessi. Verso questa forma d’amore si cade in un ulteriore errore: l’amore per se stessi è una forma egoistica d’amore e per questo l’amore per gli altri e quello per se stessi sono reciprocamente esclusivi. Anche questa credenza è un errore, basti pensare al concetto biblico <ama il tuo prossimo come te stesso> il che significa che non esiste concetto d’umanità che non includa noi stessi. L’uomo se può amare solo gli altri non è in grado d’amare completamente. Allora giustamente ci si deve porre una domanda, l’egoismo? Egoismo e amore per se stessi non sono la stessa cosa anzi l’opposto, l’egoismo è la completa  incapacità di amare. Una persona egoista non ama troppo se stessa, la ama troppo poco, sembra interessarsi così tanto a se ma in realtà è solo un inutile tentativo di compensare la mancanza d’amore per se e gli altri.

 Fiorella Basile e Roberta Giordano

12 ottobre 2010 – Redazione on-line Il Fatto del Giorno