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di Valeria Ballarati

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Home Cultura Invito al Cinema 2013/2014

Invito al Cinema 2013/2014

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E' cominciata la nuova 23à Rassegna Cinematografica al Cinema Astoria!

Dopo il bellissimo Quartet di Dustin Hoffmann martedì sera un altro film di grande spessore, trattato con la dovuta delicatezza:

BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE è un film coraggioso e delicato,
che racconta la crescita e la maturazione di un giovane attraverso gli eventi traumatici che la vita, purtroppo, gli riserva.

Tutto nasce nel 2010 dall’esordio letterario del professore di liceo palermitano Alessandro D'Avenia, il cui libro si è trasformato in un bestseller da un milione di copie, pubblicato in diciannove paesi stranieri.
Il professore-sognatore protagonista (nel film interpretato dall’attore Luca Argentero) è probabilmente l’alter-ego dell'autore del libro, che in questo caso firma anche l'adattamento cinematografico insieme a Fabio Bonifacci, lo stesso sceneggiatore di “Amiche da morire”, il primo film della rassegna.



Leo (Filippo Scicchitano), sedicenne romano trapiantato a Torino, ha poca voglia di studiare e tanta di dichiararsi a Beatrice (Gaia Weiss), la ragazza dai capelli rossi che frequenta il suo liceo. Non ha grandi aspirazioni nella vita, a parte quella di tinteggiare spesso le pareti della sua camera, ed è la disperazione dei suoi genitori (Flavio Insinna e Cecilia Dazzi).

Perdutamente innamorato di Beatrice, non riesce nemmeno a rivolgerle la parola ma, grazie ai buoni consigli dell'amica Silvia (Aurora Ruffino), invaghita di lui dalle medie e all'arrivo di un nuovo insegnante di italiano (Luca Argentero), le cose sono destinate a cambiare. Quando riesce ad avvicinarsi alla ragazza, scopre che lei sta vivendo un grande dolore. Per questo Leo si troverà a crescere e fare delle scelte, appoggiato inaspettatamente da persone sulle quali non avrebbe mai sperato...

Leo è un adolescente come tanti, che gioca a calcetto, non si pettina mai e ascolta musica a tutto volume, così non pensa. Detesta fare i compiti ma se ne frega perché sa che li copierà. La scuola è bella ma solo al pomeriggio, quando i professori non ci sono. Per lui la vita ha solo due colori: il bianco e il rosso. Il bianco è la paura delle responsabilità, da scansare e scaricare sui genitori e i professori, il rosso è il desiderio di essere visto e amato dalla ragazza di cui è innamorato. E ancora: il bianco è il vuoto assoluto, il silenzio, la noia e fa paura, è da evitare. Il rosso è il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita di calcetto, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza dei suoi sogni e quindi da inseguire. L’uso dei colori rende perfettamente l’idea: o bianco o rosso, non c’è via di mezzo.

È tipico degli adolescenti vivere le emozioni in modo totalizzante, ed è così che Leo affronta la vita e l’amore. Con l’esaltazione estrema, per cui bisogna dipingere il mondo di rosso fuoco, o con la disperazione che imprigiona, e allora tutto soffoca nel bianco. “Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Beatrice è rosso. Come l’amore è rosso. Tempesta. Uragano che ti spazza via”.

BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE ribadisce la sensibilità del regista e sceneggiatore Giacomo Campiotti, 56 anni, autore tra l'altro di “Come due coccodrilli” (1994) e “Mai + come prima” (2004). Il cineasta di Varese (che ama definirsi un eterno Peter Pan) torna a raccontare l'adolescenza portando al cinema il romanzo di Alessandro D'Avenia, che per molti ragazzi è diventato il libro del cuore. Lo fa con spontaneità e la giusta leggerezza, dando vita a un film che parla di sogni e di solidarietà umana e di un’adolescenza intesa come periodo formativo, perché include un sentimento di vivo dolore per la fine dell'infanzia e l’inizio dell’età dell’incertezza, delle infinite possibilità. Colonna sonora di questo universo giovanile
è la musica dell’affermato gruppo musicale dei Modà.

BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE è un piccolo romanzo di formazione che ha un grande pregio: quello di saper alternare la luce dell’adolescenza, l’ironia e la freschezza dei giovani, all’ombra (che però non è buio) del diventare grandi e del dover affrontare fatiche e dolori.
Su tutto, il grande tema delle donazioni all'ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) e, più in generale, della donazione degli organi, affinché da un grande dolore possa nascere una nuova possibilità di vita.

www.ladolcevitacineclub.it


 

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa