Pure con tutto questo e questo ancora
io voglio perdonare alla città fumata senza filtro
cresciuta sopra il vuoto e nel diluvio
della pietra di fuoco del Vesuvio,
ringhio di geologia sentimentale,
di sangue sparso, nervi attorcigliati
nel manico, un'ottava sopra quelli
di tutti i cittadini del pianeta.
Io voglio perdonare la città milionaria
delle vite emigrate, accatastate
dentro alle stive di terza classe
che tenevano in corpo la bestemmia
di una speranza sola: "A patria è chella
ca te dà a mangià". Se non lo fa,
non é patria né matria,
fa figli di nessuno, orfani in terra.
Io voglio perdonare la città puttana
che apriva 'e cosce alle divise bianche
della Marina della Sesta Flotta,
alla città venduta all'astinenza
alcolica e sessuale americana,
perdonare di essere pur'io nato là dentro
e d'essermene uscito dopo che mi ha insegnato
a parlà spiccio, cantare erademaggio
a me ch'ero stonato come un bicchiere rotto,
e che dopo imparato, m'ha perduto.
Io voglio perdonare?
La sento la città che mi risponde:
"Vai, trova chi perdona a te,
a me ce pensa 'o viento".
Erri De Luca
Commento:
dice bene, la città.