Il documentario di Nerina Fiumanò ha raccolto molti elogi ma nessun finanziamento.
Unasu3, film autoprodotto per passione Viaggio nella violenza sulle donne
Immagina tre anni di lavoro per fare un documentario in cui credi fino in fondo perché affronta in modo originale, con un linguaggio teso, che non cede mai al sensazionalismo, un problema spesso sottovalutato e rimosso, la violenza subita dalle donne. Immagina di avere poco più di 30 anni e quindi sufficiente energia per bussare a molte porte, ricevendo numerosi encomi ma nemmeno un euro. E allora che fai? Nerina Fiumanò non si è data per vinta e per portare a termine “Unasu3”, 52 minuti di storie intrecciate a interviste che raccontano come (e perché) le donne restino intrappolate in relazioni violente, ha utilizzato i soldi dell’eredità della nonna. “Ci siamo autoprodotti”, racconta Nerina che lavora per “Cinerentola”, uno studio professionale di consulenza che propone sceneggiature a tivù e web.
“All’inizio la mia era solo curiosità da esterna perché la violenza domestica sulle donne era un problema di cui sapevo poco, i miei genitori si amano alla follia… Ma a poco a poco è diventata una passione, dovevo finire questo progetto” Continua ...
Commento:
mi chiedo come mai nessuno era disposto a finanziare questa storia.