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di Valeria Ballarati

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Cosa manca ai Nanotecnologi?

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A sentirlo parlare sembra una personalità borderline.

Se questa è la categoria dei nanotecnologi mi sento di dire che sono ingenui e mancanti di una parte fondamentale: l'introspezione e un'etica del principio di responsabilità. Se ci fosse impedirebbe alla tecnica e ai suoi uomini di fare i danni visti sino ad oggi.

In passato miravano utopisticamente a controllare la natura, ora il nuovo obiettivo è l'uomo ...


Quest'individuo sembra vivere la sua vita talmente in fuori, alla ricerca di cose di cui ha così poca - se non nulla - episteme e comprensione globale. Ha un unico parziale sguardo: una doxa di tipo pratico.
Non so quante volte ha detto che non inventano niente ma IMITANO la natura ... pensa alla frustrazione di una mente così! Non sa contemplare e quel che fa è estorcere procedimenti a chi sarà sempre migliore in qualità ed efficienza.

La buona notizia è che l'uomo, come diceva il caro Emilio del Giudice, funziona a risparmio energetico e ( Cingolani lo ammette) le loro macchine fagocitano invece energia impossibile da produrre senza far danni (ancora?!) al mondo stesso. Totale: sono dei pazzi a pensare di proseguire su questa linea.

Lascio cadere il discorso individui di serie A e B., già sufficiente a definirlo come uomo: il genere umano è uno ma - forma mentis - anche qui lo vede splittato.
Non mostra peraltro nessun segno di empatia, nemmeno nel tono di voce, eppure son migliorie che potrebbero in potenza cambiare la vita a chi soffre. Quanto illustrato è pura e semplice ricerca sterile, portata avanti come se il mondo o l'uomo fosse inanimato - a pezzi intercambiabili appunto - e sebbene accenni alla complessità non ha idea di quel che significhi (rispettarla) e la invoca al solo fine di una interazione di tipo meccanico, per i suoi scopi. È funzionale a quel che serve a lui, non a tutti noi, agli animali, all'ambiente. Non capisce la collaborazione armonica vigente nel mondo.

Di più: gli animali che usa per i suoi esperimenti non li vede diversi dagli uomini dove un giorno vorrà impiantare i suoi ritrovati. Siamo tutti semplici "oggetti" non vite interagenti e ... senzienti.

La domanda quindi è: perchè ragiona così?
Perchè anche lui - e il suo figliolo di 3 anni che apprende come un robot! pazzesco come ne ha parlato! - è un meccanismo del circuito malvagio dove si è inserito.

Questi scienziati mancano dell'unica cosa che servirebbe davvero per realizzare progresso in tecnoscienza: 'sapere di non sapere' come diceva Socrate.
Mancano altresì di cuore educato alla virtù, di ragione alla Kant, e non sono capaci di pensare al loro lavoro come responsabilità che ti lega agli altri, perciò le loro promesse di tecnica diventano minacce. Per loro esistono solo pezzi, non l'intero. L'intero è TROPPO, non saprebbero cosa farne, dove metter mano, ed è proprio questo il GRANDE LIMITE di ogni loro ricerca.

V.

Nota: é un vecchio video ma Roberto Cingolani é oggi ministro per la transizione ecologica, scelto da Draghi al posto di Sergio Costa, che é tutto dire.



 

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa