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di Valeria Ballarati

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Art. 32

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Art. 32

«La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».


(...) L’azione del Governo prefigura possibili violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali garantiti dall’ordinamento italiano, con specifico riferimento al diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, che antepone, sul piano sistematico, il diritto individuale all’interesse collettivo («La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività»: e non viceversa).




L’art. 32, come noto, stabilisce altresì che: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge», laddove per «legge» non può che intendersi, nello spirito della Costituzione repubblicana approvata nel 1948 dopo l’esperienza fascista, un provvedimento legislativo adottato dal Parlamento al termine di un dibattito democratico aperto e trasparente, che in Italia a tutt’oggi è evidentemente mancato. In ogni caso, anche qualora un Parlamento dovesse adottare una legge siffatta, l’art. 32 si preoccupa di scongiurare che tale legge finisca per violare i diritti fondamentali dell’uomo. («La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana»).

Le azioni del Governo italiano si pongono in contrasto anche con alcuni principi generali di diritto internazionale ed europeo, nonché con i principi fondamentali della bioetica, quali il principio di precauzione, come formulato dalla Dichiarazione di Rio de Janeiro del 1992 e recepito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; il principio del consenso informato, sancito da strumenti di carattere deontologico (il Codice di Norimberga del 1947, la Dichiarazione di Helsinki del 1964) e di natura giuridica (il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966, ratificato dall’Italia nel 1978); nonché i principi di beneficenza, di non maleficenza e di equo accesso alle cure sanitarie, cui si ispira anche la Convenzione europea per la protezione dei diritti dell’uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti delle applicazioni della biologia e della medicina (nota come Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina), firmata nel 1997 a Oviedo e ratificata nel 2001 dall’Italia. (...)

Fonte

Commento: ognuno di noi, nel suo piccolo, deve continuare a fare la propria parte. Il dissenso é già molto forte e personalità autorevoli in ogni ambito - anche Accademico - si sono espresse al riguardo delle molte fandonie raccontate dal nostro governo non eletto. La popolazione acquista sempre più consapevolezza e questo fa ben sperare. La nostra integrità fisica e mentale é nelle nostre mani.