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di Valeria Ballarati

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Incontri

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"Quanto ai Romani, se si legge la loro storia nei testi dell'antichità, particolarmente in Polibio, si ha l'impressione che dal loro tempo al nostro, la sensibilità morale non sia affatto cambiata. Probabilmente tutte le nazioni dell'epoca praticavano più o meno, di tanto in tanto, la perfidia e la crudeltà; né si potrebbe affermare che in seguito sia stato diverso, in nessuna epoca, senza escludere la nostra. Ma come oggi, la perfidia e la crudeltà, benché praticate, erano generalmente riprovate; come oggi, una nazione sola ne faceva freddamente e sistematicamente il principio stesso della sua politica per un fine di dominio imperiale. Una simile politica da parte del nostro nemico appare mostruosa e non lo era meno ai contemporanei dei Romani; la prova migliore é lo spesso velo di ipocrisia con cui i romani l'hanno ricoperta, ipocrisia così singolarmente simile a quella praticata ai giorni nostri, in particolare per quel che concerne il camuffamento dell'aggressione in legittima difesa. Se si era ipocriti allora come oggi é perché si concepiva il bene allo stesso modo. 

Ma se anche la morale fosse cambiata, questo non diminuirebbe la gravità dei fatto che ai giorni nostri si parli ovunque dell'antica Roma con ammirazione. Perché un uomo non può giudicare un'azione, a qualunque data essa risalga, secondo una concezione della virtù diversa da quella che serve come criterio per le proprie azioni. Se io oggi ammiro o anche giustifico un atto di brutalità commesso duemila anni fà, vengo meno, oggi, nel mio pensiero, alla virtù di umanità. L'uomo non é fatto a compartimenti, ed é impossibile ammirare certi metodi impiegati, senza far nascere in sé stessi una inclinazione a imitarli non appena l'occasione renderà facile tale imitazione."

Simone Weil - Sulla Germania Totalitaria (parte seconda, Conclusioni pp. 266-267)


Il fatto: Meloni e Zelensky a Bruxelles il 09.02.2023.


Vi sono delle foto che risalgono a qualche giorno addietro e che mostrano Giorgia Meloni mentre abbraccia teneramente Zelensky, attore prodotto in vitro da Washington. Foto che li ritrae mentre si scambiano sorrisi convinti di essere dal lato giusto della Storia. quello di Washington e del suo imperialismo. Si sono incontrati per la prima volta in presenza Giorgia Meloni e Zelensky dopo lo scambio di teneri cinguettii su Twitter nei quali il Presidente Consiglio italiano garantiva pieno sostegno per una guerra definita giusta.
Curioso vedere Giorgia Meloni dalla parte dell’imperialismo USA e dalla parte di quella globalizzazione neo-liberale che prima di essere al governo proprio la Meloni criticava in modo sferzante. Sono i paradossi del potere che una volta ottenuto cambia radicalmente chi fino a prima lo criticava anche con buone ragioni.

Quel che stupisce è che Giorgia Meloni e i suoi accoliti si definiscono come il partito della Nazione, il partito della Patria e della Sovranità. Tutte parole nobilissime ma che appaiono fuori luogo nel contesto attuale nel quale Fratelli d’Italia, divenuta forza di governo, ha completamente abdicato rispetto a quei valori. Fin da subito il governo di Fratelli d’Italia si è allineato con i desiderata dell’Unione Europea e con i desiderata delle agenzie di rating. Il governo italiano anziché ribadire la propria neutralità si è schierato, già con Mario Draghi naturalmente, dalla parte dell’imperialismo americano.

Di quale sovranità potranno parlare allora Giorgia Meloni e il suo partito? Forse di quella USA. Una cosa è certa: anche il partito di Giorgia Meloni accreditatosi come forza di opposizione negli ultimi tre anni si è rivelato forza sistemica a tutti gli effetti a tal punto da dimostrarsi un peggioramento rispetto al già pessimo governo precedente.

Diego Fusaro - fonte

fotografia: Zelensky e Meloni a Bruxelles il 9 febbraio 2023 foto EPA/JOHANNA GERON / POOL