Il rocker torna sulla polemica con gli oncologi, dopo le sue dichiarazioni sul cancro: "Rivendico il diritto a decidere a quali cure sottopormi".
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LA POLEMICA CON GLI ONCOLOGI - E in tema di malattia Vasco torna sulla polemica con gli oncologi. «Non potete continuare a dirmi che io non posso dire, perché altrimenti sono un cattivo maestro. Io sono io, dico la mia opinione, o debbo star zitto perchè altrimenti influenzo chi? Basta con queste stupidaggini. Con tutto il rispetto che ho per il professor Tirelli, io vorrei essere libero di scegliere quello che penso giusto scegliere per me». L'ultima polemica in cui il rocker si trova coinvolto - dopo aver litigato anche con il Codacons (che ha chiesto alla polizia postale di chiudere il profilo Fb del Komandante) - è appunto con Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia medica dell'Istituto nazionale tumori di Aviano. L'innesco è stata una dichiarazione di Vasco, in un'intervista a Vanity Fair, in cui ha detto che in caso di tumore non si sarebbe curato ma sarebbe andato ai Caraibi. «Le affermazioni di Vasco - ha attaccato Tirelli - sono inaccettabili e in forte contrasto con la realtà», perché rappresentano «un invito a molti pazienti a non essere trattati ed eventualmente guariti dalla loro malattia oncologica senza, tra l'altro, rispetto e una parola di conforto per tutti coloro che oggi stanno affrontando questa terribile esperienza».
«NON SI IMPONGA UN COMPORTAMENTO» - Al professor Tirelli Vasco aveva risposto poco prima anche con un messaggio scritto, sempre pubblicato su Facebook: «Il dottor Tirelli ha tutta la mia stima per il mestiere che fa ogni giorno e che sicuramente svolge con impegno e competenza. Questo non gli concede però il diritto di imporre il comportamento che ritiene più opportuno (certamente a ragione) in situazioni che ognuno può e deve comprendere con e soprattutto sulla propria pelle», scrive il Blasco. «Io - continua il rocker - rivendico il diritto di decidere a quali cure sottopormi e quali c...ondizioni sopportare. Lui, se posso permettermi, cerchi di guarire più gente possibile rispettando anche chi non è disposto a sopportare ogni dolore per tentare una guarigione che purtroppo in molti casi nessuno può garantire. Vorrei essere sicuro che non si salga sul carro dei buoni maestri solo allo scopo di leggere il proprio nome sulla stampa, cosa non sempre utile a garantire l'avvenire dei... miracoli».
Spendo volentieri due parole su questa polemica perché mi nascono spontaneamente delle domande:
Le affermazioni di Vasco sono inaccettabili per chi?
In forte contrasto con la realtà di chi?
Perché un medico mi critica e non mi lascia la libertà di dire che cosa é meglio per me?
Lo so io cos'é meglio per me, chi può dire il contrario?
Se io voglio una cosa diversa da quella che dice un medico, bé, il dottore dovrà adattarsi ... perché non sto chiedendo di seguirmi: sto solo dicendo ciò che ho scelto per me.
Il succo delle affermazioni mi pare questo.
Ma non trovate abbastanza fantastico che Vasco, con il suo comportamento, stia facendo passare questo messaggio? Magari non é ciò che tutti farebbero ma é indubbiamente un messaggio di libertà!
E secondo me le motivazioni che inducono il Professor Tirelli ad osteggiarlo non sono proprio quelle indicate dal rocker, potrebbero essere di altra natura. Tirelli non ne fa mica mistero, lo dice papale papale: "potrebbe essere un invito a molti pazienti a non essere trattati".
E allora?
E allora non va assolutamente bene!
Perché un esempio di scelta compiuta in autonomia, in disaccordo con un autorevole parere medico, potrebbe innescare comportamenti che chissà dove potrebbero condurre ... magari ad occuparsi personalmente della propria salute e a non delegarla ad altri (la teoria del Dr Edward Bach, inventore del metodo dei Fiori di Bach). Magari a capire meglio quali sono i meccanismi che ci permettono di rimanere in salute, senza fare ricorso a tanti farmaci dopo, quando il problema oramai c'é. Magari anche a decidere di non curarsi nel caso in cui non vi sia certezza di riuscita nella terapia farmacologica, a fronte di sicuri ed ingenti effetti collaterali che il malato preferisce evitare, vivendo al meglio gli ultimi giorni che gli restano da vivere (andare ai caraibi con gli antidolorifici, per dirla alla Vasco).
La butto li, ma è solo il mio pensiero: la classe medica e l'apparato farmaceutico-medicale prova a fronteggiare questo nuovo fenomeno perché potrebbe smuovere nuovi pensieri nelle persone, nei suoi fans ad esempio. E avendo fans in ogni fascia sociale si capisce bene l'impatto che una scelta di non cura può avere. Altrimenti perché la classe medica non dovrebbe seguire il desiderio, sopratutto se di un malato grave?
Perché il malato non é più libero di scegliere la cura - e se curarsi - quando la prospettiva è di sofferenza ?
In questi ultimi tempi è stato scritto un po’ di tutto su Vasco malato, drogato e alla fine della carriera: può anche darsi che sia così ma io credo che la testa gli funzioni ancora benissimo, prova ne è questo suo modo di fronteggiare la classe medica, un comportamento forte e straordinario, una lotta personale che io credo andrà a beneficio di tutti.
Mi ricorda moltissimo lo spirito combattivo di Beppino Englaro.