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di Valeria Ballarati

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La stagnazione dei liquidi e dell'economia

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IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA BCE

Draghi: «L'Italia cresce poco per le difficoltà che trovano i giovani»

La priorità del governatore: combattere la stagnazione

  
MILANO - «La bassa crescita dell'Italia degli ultimi anni è anche riflesso delle sempre più scarse opportunità offerte alle giovani generazioni». Lo ha detto Mario Draghi, e prossimo presidente della Bce, al seminario per la sussidiarietà a Saertano, Siena. Secondo il governatore della Banca d'Italia «le difficoltà incontrate dai giovani devono preoccupare. La priorità assoluta dell'Italia è oggi uscire dalla stagnazione riavviando lo sviluppo con misure strutturali», ha detto Draghi.

LA CRISI E LE FAMIGLIE - Secondo il futuro numero uno della Banca centrale europea, la povertà economica delle famiglie con figli si è aggravata con la crisi. «La caduta dell'occupazione - ha spiegato Dragi - ha interessato in prevalenza i figli conviventi e quindi i nuclei familiari plurireddito».«Tra il 2007 e il 2010 - sercondo stime di Bankitalia - il reddito equivalente, ovvero corretto per tenere conto della diversa composizione familiare, sarebbe diminuito in media dell'1,5%. Il calo sarebbe stato più forte, oltre il 3%, tra i nuclei con capofamiglia di età compresa tra i 40 e i 64 anni, proprio per le minori entrate degli altri componenti. All'opposto, sarebbe aumentato il reddito dei nuclei con capofamiglia di 65 e più anni». «Nel complesso - ha concluso Draghi - la condizione di povertà economica delle famiglie con figli si è aggravata».

Fonte

 

Commento:

Ecco Draghi, al di là del fatto che lei sta per diventare il rappresentante di una Azienda privata che risponde solamente ai suoi Azionisti – tutte banche anch’esse – e che quindi il discorso seguente potrebbe risultare un tantino inutile giacché va contro gli interessi dei suoi rappresentati, con tutto il rispetto possibile, io credo che “la stagnazione” non sia ciò di cui lei debba potersi occupare in modo primario.

Perché vede, senza nessuna competenza in questa complessa materia, e senza capire bene i meccanismi dell'alta finanza, io vedrei il problema più grande nella continua e inesorabile "Ricapitalizzazione delle Banche".

Non so se é d'accordo ma io credo che il problema effettivo sia che i soldi (quelli veri) sono finiti e che sarebbe tanto necessaria "Una ricapitalizzazione delle Famiglie e del Lavoro in genere". 

Se noi riuscissimo a ridistribuirli meglio questi capitali, magari ad un livello più basso - si, diciamo pure inferiore - rispetto a dove vanno a finire di solito, sono certa che vedremmo la stagnazione “rifluire” … capisce Draghi? C’è bisogno di fluido, di “liquidi” …

e se Lei sta per diventare "il padrone del vapore” (come si dice a Milano) questo passaggio potrebbe dipendere anche da lei. O no?

Parlando invece - sempre senza cognizione di causa - di  politiche economiche e"misure strutturali" per il rilancio dell'economia stagnante del nostro Paese potrei provare a buttar li un pensiero, l'idea che - forse - sarebbe necessario smetterla di comperare tutto dai cinesi ... mica per niente, sono lontani! E ... dico i cinesi a titolo di esempio: qui da noi comperiamo un po' di tutto, ovunque! Questa globalizzazione, questo grande e unico mercato, non solo sta impoverendo noi e il nostro pianeta, ma fa convergere grandi masse di denaro nelle solite già ricche casse. 

L'economia che fa stare bene noi cittadini non può essere globale, oramai s'é capito: deve necessariamente essere locale. Perché i prodotti e il mercato non possono sottostare o essere ostaggio di meccanismi e regole che vengono imposte e falsate - a vari livelli, in ogni momento - da organizzazioni varie, multinazionali, GDO e industria.

Noi cittadini dobbiamo ricominciare da qui, PRODUCENDO E VENDENDO sul territorio, SENZA INTERMEDIARI, prodotti buoni, freschi, fatti bene, che non inquinano il posto dove viviamo e che fanno bene alla nostra economia perché ridistribuiscono localmente il guadagnato, creando occupazione e benessere a beneficio di tutti.

Caro Draghi, se il tasso di risparmio delle famiglie era la sua preoccupazione (essendo lei un bancario) io credo che così, due soldi, gli italiani potrebbero ancora riuscire a risparmiarli ...  

ma chissà che dopo tanta fatica, e dopo tante fregature da "finanza creativa" non preferiscano conservarli sotto al materasso.