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di Valeria Ballarati

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Cattive abitudini, colpi di grazia e autogol

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Per la Chiesa il non pagare l'ici é stata solo una cattiva abitudine avallata da tutta una serie di situazioni e di governi.

Molte associazioni in Italia si occupano di "far del bene" e il restante no-profit italiano poco conosciuto, non altolocato e per niente altisonante - Amani for Africa, i Clown di corsia -  quando ha immobili di proprietà paga l'ici senza fare tante storie. Forse che questi volontari svolgano un servizio alla collettività meno utile di quanto non si faccia negli asili parrocchiali? Forse che Amani, rivolgendo le sue attività ad un altro continente, non allevi abbastanza le ferite? Non é dello stesso genere di solidarietà e sussidiarietà di cui stiamo parlando? Si, certo che si.

Innanzitutto non ci sarà nessun autogol: l'imu richiesta dallo Stato non si riferisce ai luoghi dove si prestano servizi socio-assistenziali ma alle restanti attività commerciali religiose, cioé a tutte quelle strutture che guadagnano dalle più disparate iniziative commerciali -  dagli incontri sulle costellazioni familiari alle convention di più giorni indette da grandi aziende, con servizio B&B - ospedali, pensionati per anziani, scuole private, musei e attività di vendita ubicate all'interno dei luoghi di culto.

Analizziamo ad esempio la situazione di alcune scuole religiose private parificate - paritarie - giacché ne conosco più di qualcuna.

Sono scuole estremamente dignitose, frequentate da persone che possono permettersi di pagare una retta mensile mediamente costosa; edifici di proprietà molto più in ordine (e puliti) delle normali scuole pubbliche italiane e sorgono in luoghi  meravigliosi come colline immerse nel verde, stabili fronte mare, palazzi storici.

Dispongono di giardini e grandi spazi, laboratori multimediali e d'informatica, aule di musica, di fisica, chimica e biologia, laboratori linguistici e mense, palazzetti per lo sport o palestre super-accessoriate in sede.

Di tanto in tanto eseguono opere di ammodernamento: rifanno una facciata, cambiano gli infissi, i bagni, la caldaia che era vecchia, ritrutturazioni ordinarie e straordinarie che mantengono l'edificio in una situazione ottimale ma hanno un certo costo, che viene tranquillamente sostenuto.

Ricordo benissimo una scuola privata religiosa parificata (elementari, medie e superiori di cui non farò il nome) che avendo la necessità di costruire una nuova palestra - ad una sola campata tutta di legno - spese milioni nella progettazione e realizzazione dell'opera, arrivando persino a deviare il corso di un fiume perché scorrendo proprio nel punto dove la palestra avrebbe dovuto sorgere, "intralciava" la realizazione.

Queste attività, secondo me, non riceveranno nessun colpo di grazia e anzi, sono nella condizione di poter contribuire alla crisi economica del nostro Paese, chiaramente con un sacrificio economico da parte della Curia.

Non mi soddisfa la notizia delle ultime ore relativa al pagamento imu solo laddove vi sarà utile: non era questo il senso iniziale ed é facilissimo arrivare ad un bilancio senza utile spendendo ogni anno per manutenzione e ammodernamento.

Folena su Avvenire dice che "il governo fin qui si é dimostrato giudizioso e ragionevole". Bè, sarebbe ora che anche la Chiesa dimostrasse altrettanto.

Sono certa che Don Bosco approverebbe.

L'articolo di Avvenire