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di Valeria Ballarati

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La nouvelle étoile

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Teatro dell'Opera, nasce una stella sulle punte brilla Gaia Straccamore. Il sogno che diventa realtà.

Gaia Straccamore, ballerina del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma, è stata incoronata "étoile". La cerimonia al termine della prima del trittico di danza "Notes de la Nuit" al Teatro dell'Opera. Nella foto la "stella" tra il sovrintendente Carlo Fuortes e Micha van Hoecke, Luis Bacalov, Alessio Carbone.
Diplomata con il massimo dei voti nella Scuola di Danza dell'Opera diretta da Elisabetta Terabust, Straccamore è stata nominata nel 2006 Prima ballerina del Teatro dell'Opera su proposta dell'allora direttrice Carla Fracci.

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Commento: Noi c'eravamo!

All'inzio di quest'anno Angelica ed io ci siamo fatte un regalo: preso un palchetto al Teatro dell'Opera, insieme a Dario - un amichetto ballerino in erba -  e il suo papà, siamo andate a vedere lo spettacolo di ballo Notes de la Nuit di Micha van Hoecke, non sapendo che al termine Gaia sarebbe stata incoronata nuova étoile del Teatro. E' stato davvero emozionante ...


Attraverso l'osservazione dell'Arte la mia mente si placa e segue fedelmente le note, i movimenti, le linee, i colori. La mente che di solito fugge in avanti o si attarda all'indietro trova nell'Arte il suo "qui" e vive immersa nel presente.

Assistere ad una esibizione d'arte - ballo, musica, pittura, poesia, teatro - mi permette di ricominciare a fare grandi respiri, inspirare profondamente sino alla pancia, recuperando più aria e modificando così quella postura ingobbita che ho di solito.

Attraverso gli organi di senso la delizia si diffonde al fisico, raddrizzando la colonna vertebrale e le spalle, rilassando lo stomaco e più giù tutti i muscoli addominali. Il corpo ritrova la sua dimensione rilassata e gode del momento felice mentre i ballerini con forza, eleganza e leggerezza disegnano figure nell'aria. Rapiti, la parola giusta per descriverci nel palchetto tutto per noi é "rapiti" dalla rappresentazione.

Il quindicenne amichetto Dario studia danza classica e moderna a Genzano nella scuola della Signora Polidoro, mamma di Gaia, e voglio raccontarvi un piccolo episodio che lo riguarda.

Quando era in prima media l'insegnante di italiano diede ai ragazzi un tema sul proprio idolo. Tutti i compagni parlarono di Totti, di Shumacher, qualcuno di  attori del cinema e della tv. Lui scrisse di Roberto Bolle. L'insegnante, che non era appassionata di danza e anzi non se ne intendeva proprio, ci mise un attimo a realizzare di chi stava parlando e molto sorpresa chiamò il padre per raccontagli l'episodio. In realtà Dario ballava già da un po' e si era appassionato alla danza da molto piccolo, grazie ad una compagnia di balli popolari con la quale si esibiva. La sua dote emerse prestissmo: da piccino gli mostrarono dei passi e lui, con un'enorme facilità li riproduceva. Quest'anno, in estate, andrà con la sua Compagnia in Francia per il suo primo spettacolo all'estero.