Due signore che non avevo mai visto vengono in negozio, si guardano in giro, prendono due alimenti dagli scaffali. Vicino alla cassa c’è un tavolino con le offerte dei prodotti in scadenza ravvicinata e scaduti, da consumarsi preferibilmente entro gennaio e febbraio 2014. Una delle due signore prende un pacchetto di cracker mais e riso (Euro 1,40 data preferib. 14.01.14) e un pacco di croccantini al cioccolato (Euro 1,80 data preferib. 29.01.14).
Il giorno successivo, in tuta ginnica con le sue amiche camminatrici, ritorna con un sacchetto: dentro ci sono i due prodotti con scadenza preferibilmente …
Lei: Buongiorno Signora!
Io: Buongiorno.
Lei: senta, ieri sono venuta e ho comperato questi due prodotti.
Io: si?
Lei: ma sono scaduti!
Io: certo! è per questo che sono in sconto al 50%.
Lei: ma non si possono vendere dopo la data di scadenza!
Io: certo che si può. Vede, i prodotti che sono qui (indicando il tavolino) sono in sconto perché “da consumarsi preferibilmente entro il …” E’ il preferibilmente la differenza. Non sono “freschi”.
Lei: guardi, io sono la moglie di un finanziere (Lei non sa chi sono io!) e mio marito mi ha detto che non si può (annamo bene) e poi lei me lo doveva dire.
Io: i miei clienti sanno che questo tavolino ha le offerte dei prodotti in scadenza, lei però era la prima volta che veniva … e io mi sono dimenticata di farglielo notare.
Lei: comunque io ho chiamato i carabinieri (marito finanziere e chiami i carabinieri?!)
Io: ha fatto bene, però ora posso darle un articolo di giornale dove si dice che si possono vendere. Eccolo qua (la stampa- si può mangiare cibo scaduto-giugno 2013)
Lei: ma questo che è, un articolo … mica una legge.
Io: e infatti la legge dice che si possono vendere e io li vendo anche dopo la scandenza, con uno sconto.
Lei: e allora i supermercati possono vendere merce scaduta?
Io: si, ma i supermercati fanno altre politiche, io invece non butto niente e i preferibilmente li vendo scontati.
Lei: comunque io non li voglio (una confezione è già stata aperta)
Io: va bene, le ridò i soldi. Lo scontrino, per vedere i prezzi?
Lei: di questi non mel’ha fatto.
Io: No signora, gli scontrini li ho fatti e gliene ho fatti due: il primo per le cose prese dallo scaffale di là e l’altro per le cose che ha scelto qui, alla fine.
Lei: comunque non ce l’ho …
Io: e vabbé, pazienza. (le ridò i soldi, 3 euro e venti centesimi)
Lei: (sulla porta, con fare di sfida) poi vedremomo se ho ragione io o ha ragione lei!
Io. Si, lo faccia leggere l'articolo a suo marito finanziere. Arrivederci!
(francamente spero di no)
Commento:
A volte ci vuole pazienza.
E comunque dell'argomento avevo già parlato qui