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di Valeria Ballarati

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Home Fiori di Bach Quello che noi chiamiamo amore

Quello che noi chiamiamo amore

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13 Dicembre 1933

Quello che noi chiamiamo "amore" é una combinazione di avidità e odio, ovvero desiderare di più e avere paura di perdere. Perciò quello che noi chiamiamo "amore" deve chiamarsi IGNORANZA.

L'amore reale deve essere infinitamente  al di là della nostra comprensione, qualcosa di straordinario, di totale dimenticanza di sé, la perdita dell'individualità nell'Unità, l'assorbimento della personalità nel Tutto.

Così sembra davvero che l'amore sia proprio all'opposto del sé. (...)

 

Quello che noi chiamiamo amore é qualcuno che che ci dà perché soddisfa il nostro desiderio di avidità per più cose, e ciò che noi chiamiamo odio é qualcuno che ci toglie perché sollecita la nostra paura di perdere.
Quando ci rendiamo conto che non abbiamo nulla su questa terra che non valga la pena di perdere, ma tutto da guadagnare, allora non possiamo conoscere l'odio e quindi, nel significato proprio della parola, noi saremo capaci di "amare i nostri nemici".

Probabilmente la realtà più vicina all'amore che noi conosciamo da sempre é per l'irraggiungibile, per i tramonti, per le notti stellate, per la musica, e per la bellezza delle montagne e delle lande. (...)

 

Dr. Edward Bach

Brano tratto dal suo libro "Essere se stessi" - Macro Edizioni

 

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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