Un bel sole splendeva sabato sulla capitale, anche il tempo ci ha dato una giornata di tregua dalla pioggia e si è aperto per lasciare alla Manifestazione contro la vivisezione il suo degno spazio.
C’é stata una grande partecipazione, gente venuta da tutta Italia per gridare insieme gli slogan che ho ancora in testa: dovevate esserci per sentire la carica e l’energia che sviluppa un movimento che tende alla giustizia. Vale la pena prendersi l’impegno e venire a manifestare per i diritti degli animali: incoraggia all’unità del movimento, degli intenti e dei pensieri, dando voce, forza e vitalità alla causa stessa.
Il movimento per gli animali è forte. Si vede che fa paura: si vede dal percorso alternativo scelto per il passaggio del corteo, classico da Piazza della Repubblica sino a Piazza Barberini - passando per Via V.E. Orlando e Largo di S.Susanna - e poi deviato in alto su Via Sistina sino all’obelisco di Trinità del Monti, per proseguire sulla via al Parco del Pincio e poi giù verso Piazza del Popolo. Il percorso naturale sarebbe stata la Via del Tritone e poi la Via del Corso, ma nella patria dell’industria del farmaco una manifestazione avente un oggetto di questa portata non poteva sfilare per il centro in un sabato pomeriggio gremito di persone: troppo coinvolgente l’argomento, meglio tenerla un po’ a margine, magari dall’alto passa inosservata. Ma noi abbiamo gridato, suonato, fischiato, ci siamo sgolati anche da sopra, facendoci sentire nelle strade sottostanti e da un certo punto in poi vedevamo la gente avvicinarsi a vedere cosa succedeva e dopo aver compreso unirsi alla manifestazione, lasciare i marciapiedi e infilarsi in mezzo al gruppo. Mentre i volontari uscivano dal corteo per distribuire i volantini e mostrare bene i cartelli con i corpi straziati degli animali, attraverso gli slogan gridavamo tutta la rabbia che avevamo dentro, il disgusto per l’ingiustizia, la necessità di far emergere la sofferenza patita inutilmente dagli animali.
Un ragazzo col megafono diceva che la ricerca scientifica era fumo negli occhi, che dovevamo smetterla di farci prendere in giro dalle industrie farmaceutiche che non ci vogliono in salute ma malati, perché così ci possono curare, ci possono vendere i loro farmaci, ci possono ricoverare nei loro ospedali facendo finta di guarirci mentre stanno facendo una paccata di soldi alla faccia nostra. Un'altra ragazza gridava “facciamoci sentire: usiamo la nostra voce per dare voce a chi non può usarla, visto che gli hanno tagliato le corde vocali!” (per chi non lo sapesse è una delle pratiche in uso nei laboratori di vivisezione per non sentire le urla degli animali). Io preferivo"Animali Liberi".
Fior di celerini erano schierati ad ogni angolo. Mentre passavo li guardavo, gli scattavo le foto e mi veniva da ridere perché era il servizio d’ordine delle grandi occasioni: ci trattano alla stregua di pericolosi sovversivi!
Ma noi siamo un movimento pacifico e non muoviamo le mani, smuoviamo le coscienze, che è peggio, perché li nessun servizio d’ordine arriva ad impedirlo.
Prima della partenza del corteo da Piazza della Repubblica dall’alto del camioncino che suonava la musica si spiegavano le ragioni e il significato della manifestazione contro Green Hill, l’allevamento di Cani Beagle di Montichiari, e il disastro della legge europea appena passata, peggiorativa rispetto alla precedente.
Tanti i cartelli con scritte significative e fotografie scioccanti. I passanti non potevano fare a meno di fermarsi a guardarli ed avevano un’espressione triste; a chi sedeva comodamente nei bar e ristoranti sulla strada, al grido di “Assassini Assassini” o “Vergogna Vergogna” andava il drink o il boccone di traverso. Dalle finestre dei piani alti di via Sistina, nelle case bene, le persone affacciate alle finestre applaudivano al passaggio: chissà se avevano divani in pelle in casa …
In questo punto mi sono chiesta quanti di noi potevano essere vegetariani. Perché, ne ero certa, tornata a casa qualcuno avrebbe potuto sollevare questa obiezione, e così è stato. Naturalmente non sono stata li a farmelo dire, ho mostrato subito le pecche di chi me l’aveva fatto notare portando a casa la solita, finale, ammissione di viltà. Però, ragazzi, non ci facciamo cogliere in fallo. Chi è animalista convinto e mangia carne o pesce può trovarsi in difficoltà nel sostenere il confronto con chi gli solleva questo argomento; davvero non è coerente difendere i diritti di una categoria e mangiarsi l’altra.
Quindi, per chi non l’ha ancora fatto, tirate due somme, fatevi coraggio e passate di qua, che è meglio per tutti.
Guardando più lontano io spero che un giorno i Gruppi e le Associazioni Animaliste e Vegetariane storiche si riuniscano, e provino a dialogare considerando l’ipotesi di dar vita ad un movimento politico che le raggruppi tutte.
Professionalità e competenza non mancano ma l’aspetto più importante è che chi persegue Libertà e Diritti per gli Animali ha raggiunto una Verità importante ed è attraverso questo tipo di Etica e questo genere di Cuore che nascono i presupposti per occuparsi delle Leggi di interesse generale che regolano una Società Civile.