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E' stato interessante far leggere un passaggio del romanzo ad amici e conoscenti. Serviva a capire se la scrittura era scorrevole, semplice e comprensibile. Era un pezzo che inizialmente non avevo pensato, ma mi sono trovata inavvertitamente ad ampliare - come spesso accade - perché era diventato improvvisamente utile al testo e non era logico tralasciarlo.
Sulle pagine degli addetti ai lavori si dice che non é bene anticipare le letture. Sembra possa generare inaspettate critiche, e dunque insoddisfazione e successivo scoraggiamento in chi scrive, col rischio di uno stop nocivo. A me però non é successo, ho piuttosto ricevuto pareri positivi e incoraggiamento ad andare avanti (e a sbrigarmi pure!).
Trovo interessante scrivere anche per la possibilità di ricerca che implica. Non conoscere l'argomento del quale ti trovi improvvisamente a parlare é di stimolo alla verifica e al controllo. L'apprendimento ne guadagna, la curiosità personale è soddisfatta e ciò permette di aggiungere di particolari al testo. Per descrivere il paragrafo sopracitato mi sono infilata nel trip dei laghetti da giardino: quanti tipi ce ne sono, quante piante meravigliose e profumate, così diverse tra loro.
Non è facile scrivere in modo chiaro. Soprattutto non è automatico. Si può imparare, certo, perché scrivere in maniera chiara é importante, indispensabile per raggiungere tante persone. Vi è capitato di leggere libri dove in alcuni passaggi dovevate rileggere più volte per coglierne il senso? A me si. Alla fine mi sono stufata e li ho abbandonati. Ecco, questo è quello che non deve succedere. E’ la cosa peggiore che può succedere a un libro! Come diceva anche Erri De Luca ieri sera all’incontro della Pro Loco di Roma: “un buon libro deve farmi dimenticare la fatica accumulata sul dorso durante la mia giornata da operaio, e se lo leggo mentre torno a casa in tram, stanco, con la mano appesa al corrimano, deve riuscire a farmi saltare la mia fermata. Altrimenti, per me, non é un buon libro.”
C’è un indice per calcolare la leggibilità dei propri testi: si chiama Indice Gulpease. Non lo conoscevo, l’ho trovato anch’io nelle mie ricerche.
“L'indice di Gulpease considera due variabili linguistiche: la lunghezza della parola e la lunghezza della frase rispetto al numero delle lettere. Complementare all'indice Gulpease è la valutazione del vocabolario comune utilizzato nel testo, in altre parole la 'notorietà' dei singoli termini utilizzati.” (Cit.)
E’ da notare che le due frasi qui sopra, alla verifica, danno un indice Gulpease di 44. :-) Bassino …
E possibile attivarlo in questo modo: con il proprio file Word aperto andare su“File” + “Opzioni” + “Strumenti di correzione” + barrare la casella “mostra le statistiche di leggibilità.” Questa procedura lo rende attivo. Per verificare il proprio testo si andrà invece su “Revisione” + “Controllo Ortografia e grammatica” e al termine dei suggerimenti grammaticali proposti apparirà una mascherina contente tutti i dati relativi alla leggibilità.
Vedete se può esservi utile. Ciao,
V.