Lunedì al corso abbiamo nuovamente lavorato in gruppo.
Questa volta non su una trama ma delineando le caratteristiche di cinque personaggi per una fiction tv: un serial killer, un commissario e vice più due poliziotti. Salvatore ci ha spiegato che lavorando bene sui personaggi la trama può anche venire da sé, ed é stato proprio così.
Dopo aver formato i gruppi a caso tra noi che dovevamo andar via prima, quelli che erano rimasti, e coloro che sono arrivati in ritardo, abbiamo realizzato l'ampiezza delle possibilità. Nel nostro gruppo - composto da Isabella, Chiara, Enzo "The Boss" Bossio ed io - la fantastica Isabella ha preso subito il toro per le corna e da brava giornalista qual é ha imbastito con tre righe (come a tris!) una tabella per incasellare i dati di tre papabili personaggi principali: nome, età, sesso, caratteristiche fisiche, provenienza, motivazione, modus operandi. Grazie alla tabella abbiamo selezionato il protagonista in un lampo. Avevamo un fotografo siciliano trans, che uccideva al diniego di prestazioni particolari; un carabiniere oramai in congedo, che si rimproverava di non essere riuscito a ripristinare la giustizia in servizio e decideva di farsela da sé, e poi é arrivata lei, una giovane infermiera con un doloroso passato alle spalle, motivo per il quale aveva cominciato a uccidere.
Stabilito che il nostro Serial killer era lei, a una velocità di scrittura senza pari, Isabella buttava giù idee a tutto spiano, includendo man mano le nostre e realizzando dei simil-Pollock per sovrascrivere le righe, riuscendo a realizzare 4 facciate A4 zeppe in meno di un'ora. Vi si trovavano non solo tutti i personaggi ben caratterizzati, ma anche una bellissima storia da raccontare con moltissimi spunti, deviazioni e inconvenienti. In seguito ci ha spedito il testo word via mail, e rileggendolo ho trovato qualche aggiunta: si vede che la storia le piaceva, si é fatta prendere e ha aggiunto particolari non concordati. Ho così capito meglio di cosa parlava Aicia l'altra volta ...
Pur riconoscendo la mostruosità del modus operandi del nostro personaggio, che faceva in effetti un po' paura anche a noi, ci siamo fatti grandi risate nel caratterizzarli tutti e ci hanno zittiti più volte per il chiasso che ne scaturiva. Il nostro serial killer era seriamente compromesso, lucidamente patologico, ma mosso a suo modo da un sentimento di giustizia puro, nel tentativo vano di preservare chi sarebbe venuto dopo. Questa caratteristica é passata inosservarta nel gruppo, al momento dell'ideazione, ma ripensandoci m'ha fatto riflettere: avevamo creato un essere terrificante che agiva però nella sua mente a fin di bene. Uccideva perché altri non creassero sofferenza, e chissà che nelle menti malate dei serial killer in carne e ossa non ci sia anche questo aspetto da sondare. Ad ogni modo, il nostro lavoro di gruppo é piaciuto a Salvatore, che nella sua esperienza ha identificato alla lettura del primo personaggio il collegamento tra i due più importanti: un paio di orecchini di corallo rosso.
Forte! Mi sono tanto divertita. Questa volta ho faticato di meno, approfittando della scrittura veloce e dell'esposizione ben fatta della collega.
Peccato che siamo quasi al termine del corso. Mancano poche lezioni e un po' mi dispiace. Mi mancherà questo appuntamento settimanale.
Salvatore sulla chat ci ha detto all'improvviso parole così carine ed é partito spontaneamente un elenco di ringraziamenti misti affetto e gratitudine. Quanto ci ha dato in questi mesi passando parte del suo tempo con noi, mettendoci impegno, incoraggiamenti, rifornendoci di fiducia e speranza nelle nostre possibilità. Siamo cresciuti tutti, indubbiamente. E' sempre uno scambio tra persone che decidono di fare cose insieme, ma certamente in questo caso l'affare più grande l'abbiamo fatto noi, studenti. Ho potuto capire molto sulla scrittura ed é stato istruttivo umanamente, che son poi le cose che mi interessano di un corso: imparare da una bella persona.
Quindi Salvatore Basile grazie per il tuo tempo. Il tempo che mi hai dato é stato per me importante.
V.