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di Valeria Ballarati

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Home Racconti e Poesie The making of ... Writers room 3

The making of ... Writers room 3

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Ancora una Writers Room e un compito di gruppo per noi in questa penultima lezione del corso di scrittura.

Salvatore dice che ci fa bene. Io lo trovo soprattutto divertente e ... più facile, se fatto insieme.

Immaginare le personalità - non la trama - di un gruppo di adolescenti dal 16 ai 19 anni con le loro famiglie é stato come sempre appassionante. Caratteri, ambizioni, difficoltà, innamoramenti e sotterfugi sono questa volta scaturiti da Marco, Aisha, Federica ed io: il nostro gruppo. Ci mescoliamo ogni volta come un mazzo di carte: sempre persone diverse nei gruppi che si formano.


Il più attivo tra noi era questa volta Marco, credo per via del suo lavoro (é un Direttore della Fotografia). Ha preso le redini della carovana e la dirigeva più di tutti. Scriveva e dirigeva.

Ho avuto una iniziale difficoltà di relazione con lui perché parlava senza guardare negli occhi ed era un minimo singolare per me. Di qualsiasi cosa s'é trattato - timidezza? paturnie? mie traveggole? - s'é risolta quasi subito. Son rimasta un po' in disparte ad ascoltare, in attesa di un momento adatto ad inserirmi, il gioco creativo ha preso, e dopo che Aisha ha rotto il ghiaccio buttando sul tavolo le sue prime idee in merito, anche Federica - l'ingegnere! - ed io abbiamo cominciato a partecipare, cedendo particolari sulle personalità scaturite e aggiungendo sensi ai nostri personaggi.

Recuperato lo sguardo diretto mi sono sentita più a mio agio: ho proprio bisogno di guardare negli occhi le persone con cui lavoro.

In seguito, per riuscire a rapportare i ragazzi tra loro, li abbiamo immaginati nel fare i compiti dopo la scuola, nelle diverse case di ognuno: ambienti per certi versi contrastanti. Famiglie difformi per originare i conflitti. Il nostro lavoro é piaciuto, Salvatore ha detto che erano ben fatti. Bene.

Son uscite idee simpatiche anche dagli altri due gruppi: nel primo una nave start-up carica di giovani faceva la spola Roma-Barcellona, mentre nell'altro ragazzi nativi di Ostia lavoravano e si conoscevano nell'ambito del volontariato. E' formativo ascoltare quante varianti di una stessa storia possono nascere.

Prima di iniziare abbiamo commentato una notizia triste.

In settimana é venuto a mancare Ennio Fantastichini, attore, una cara persona ad alcuni nel gruppo. La sua morte improvvisa é dovuta a una leucemia acuta, per la quale era ricoverato a Napoli. La morte di una persona cara é sempre un grosso shock, un ostacolo duro da affrontare, talvolta devastante. Per chi non é  emotivamente coinvolto nasce spontaneo il desiderio di portare sollievo, di fare da supporto o essere utile in qualche maniera, vedendo vicino una sofferenza così grande. Io lo avevo visto solo in alcuni famosi film ma leggendo di lui mi era rimasto impresso il suo modo di definire il Re Lear che fece a gennaio. Disse: "Il Re che impersono io è un uomo che intende tenersi il titolo di monarca, ma senza avere i problemi del governo che vuole infatti lasciare ai suoi eredi: il suo è disinteresse per il potere e interesse solo per quello che gli piace fare». Ricordo di aver pensato che era una visione saggia. Era il giusto senso delle cose: fare solo ciò che desideriamo. Il resto é deleterio.

Credo che nell'ambiente dello spettacolo la competizione possa essere fortissima. Di grande disturbo per le persone gentili. Probabilmente alla lunga logorante per chiunque. La Dottoressa Rainville, psicoterapeuta e fondatrice dell'approccio di Metamedicina, collega questa particolare malattia a un senso di svalutazione e impotenza; la persona ha l'impressione di non riuscire a battere l'avversario nonostante faccia di tutto, e la lotta gli sembra al di là delle proprie forze. Nei Fiori di Bach si ricollega a Elm.  Il rimedio del Dottor Bach é in grado di ribilanciarla, facendo sentire meglio chi ne soffre.

Le malattie umane possono naturalmente avere anche cause organiche, é innegabile, ma le emozioni umane anche in quel caso trarranno giovamento dall'utilizzo di Fiori di Bach ben scelti. Ogni emozione umana può essere trattata con la delicatezza dei Fiori. Nei momenti difficili volgete un pensiero ai Fiori.

V.

"I farmaci normalmente utilizzati in medicina alleviavano i sintomi fisici senza rimuoverne però la causa - e cioé l'umore - che il paziente deve riuscire a gestire da solo: per la maggior parte dei pazienti questo non é facile, e per molti é quasi impossibile. 'Questo era dunque il motivo - pensò Bach - della prolungata sofferenza di tante persone.' " 

La vita e le scoperte di Edward Bach, Nora Weeks - Guna Editore