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di Valeria Ballarati

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Home Racconti e Poesie The making of ... a cecio

The making of ... a cecio

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Nella settimana appena trascorsa non ho scritto una riga, né revisionato alcunché. La vita con le sue preoccupazioni e impegni ha preso inaspettata- mente il sopravvento: ecco cosa intendeva Salvatore quando diceva di non farsi distrarre dalla vita.

Diciamo che non c'é stata scelta: mio marito Dino ha subìto un intervento programmato, che doveva essere più facile di com'é andato; nostra figlia Angelica ha preso l'influenza come non la ricordavamo da un decennio; nonno Giancarlo s'é rotto una gamba e ne avrà per qualche mese.

Con tre cari a letto le preoccupazioni si son sprecate: non ho fatto niente, salvo occuparmi di loro e andare a trovare il nonno. La spola tra ospedali e casa. Ora la situazione é migliorata, non camminano ma sono entrambi a casa e Angelica sta meglio. 

Di conseguenza non ho niente da raccontare sul romanzo, salvo un piccolo episodio.


Sono a Roma per l'intervento, entro casualmente in una piccola libreria a S. Giovanni e faccio un giro. E' carina, piccola, curata. Entra di corsa una bambina, si precipita al reparto in fondo dove ci sono libri per lei, si siede e comincia a leggere a voce alta. Che bello! penso. Mi vien voglia di un libro sulla scrittura, chiamo la titolare (Cristina) che sale sulla scaletta e ne tira giù diversi, uno più bello dell'altro, spiegandomi perchè valeva la pena prendere l'uno o l'altro.

Ne prendo quattro, felicemente: Questione di virgole, Laterza; In punta di penna (uno e due), e Sarà un Capolavoro, lettere di Scott Fitzgerald di minimum fax.

Mentre pago accenno al romanzo che scrivo e mi dice "fico! Aspetta ..." Mi dà il catalogo di una piccola Casa editrice indipendente, romana, che potrebbe davvero fare al caso mio. Quanta competenza nei librai. Preziosi.

Oggi vado sul sito della Casa editrice, clicco "invio manoscritti" ed ecco la dicitura:

"A causa della grande mole di manoscritti ricevuti e della carenza di spazio per la pubblicazione, la casa editrice non procederà alla valutazione di testi fino a data da destinarsi. Vi preghiamo dunque di non inviare i vostri scritti perché non potranno essere presi in considerazione. Grazie per l'attenzione!"

Ma prego! Perfettamente in linea col resto della settimana. Come si dice a Roma, a cecio.

Ciao,

V.