Avrei potuto revisionarlo in eterno. Nei secoli dei secoli.
Immagino sia normale che una revisione non lasci mai pienamente soddisfatto e convinto l’autore del testo: sembra sempre che ci sia qualcosa da sistemare, ad ogni nuova lettura arriva alla mente un’aggiunta, una parola da cambiare. E' la voglia di renderlo il più perfetto possibile. Ma la perfezione è rara, se non impossibile.
Una cosa però l’ho imparata. Quando sono giù di corda è meglio non revisionare: lo scritto mi sembra più brutto del solito. Banale, raffazzonato, di nessun interesse. Ho solo voglia di togliere materia, contenuti, capoversi, anche paragrafi interi. Il fatto è che già "le persone sono occupate a vivere la loro vita, distratte dalla quotidianità e dalle cose da fare” – come dice quel sant’uomo di Knopfler - figuriamoci se nei loro momenti di svago han voglia di perder tempo con qualcosa di brutto.
Mio marito è in cucina con me, mentre rileggo, e mi sente lamentare ...
“Ma dai! Sembra un paragrafo delle elementari. Uno vuole scrivere, e poi scrive come alle elementari?! Cioè, guarda qua: tutto corretto col bianchetto, ci sono mille inversioni, parole cambiate, e volevo solo rileggerlo, doveva essere già finito!”
Lui: “Senti un po’: ma non ti stai sulle palle quando ti tratti così?”
io: “Perché?”
Lui: “Perché dovresti.”
La risposta mi fa riflettere.
“Bè, ma se uno ha la pretesa di scrivere, che almeno scriva bene.”
Lui: Secondo me è meglio perdonarsi … però vedi te.
“Ma mi sento addosso tutta la responsabilità del romanzo! e dell’argomento! Il rigore e la disciplina nascono da questo."
Lui: Ok, maltrattati pure con calma: ti aspetto di là.
Non sopporto quando mi prende in giro col tono accondiscendente. Va bene, mi prenderò i Fiori di Bach. E poco dopo … strano: è migliorato. Forse non è così brutto. O forse i fiori fanno miracoli. No, é sempre brutto, ma i fiori smussano la mia capacità di generare giudizi malvagi. Dev'essere così. Certo che se anche voi prima di leggerlo vi procurate i fiori, e li prendete ...
Sono tornata di buonumore, meno male.
Finalmente questa mattina sono pronta, devo solo correggere l’ultima stesura della Sinossi. Vado ad accendere il pc. Da quand'ero sveglia sentivo un lontano sibilo, come un fischio problematico e avvicinandomi alla scrivania ecco l'incubo: il pc è in crash. Ecché non lo vuoi avere un problemino tecnico dell’ultimo minuto? Proprio il giorno in cui hai deciso di spedire tutto allo Scout?
Il computer surriscalda. Forse la ventola di raffreddamento è andata: si spegne da solo, dice di chiamare l’assistenza se non voglio che si autodistrugga come in Mission Impossible. Che faccio? Ghiaccio! Ci vuole il ghiaccio. Prendo due panetti di ghiaccio secco per le contusioni e ce lo metto sopra: starà più fresco. Ma ancora non basta. Ok, ti raffreddo anche manualmente, dov’è il phon? Dopotutto la ventola cos’è? Nient’altro che un phon posizionato sull'aria fredda. Eccomi, un provetto simil-Federico alle prese con il raffreddamento per il tempo della correzione e dell’invio; lo porto dopo dall’altro Federico, quello più serio e tecnico, che pensa a guarirlo ogni volta che si guasta. Però gli mando un messaggio, così lo avverto: ride. Non l’abbiamo ancora superato, ma il confine della paranoia è lì, a uno sputo.
Sono di nuovo pronta ma c’é un altro ostacolo. Nel Form di invio chiedono una ... Biografia dell’autore??! E chi l'ha mai scritta? Va bene, facciamoci suggerire da Il Libraio, lui ne sa di biografie d'esordienti, ce ne saranno un sacco, copiamo dal primo che esce:
Laurea in lingue orientali, passato da attivista e sciopero della fame per il suo ingiusto arresto in Turchia. Mmm, no. Meglio andare sul femminile, riproviamo: laureata in storia medioevale, vincitrice premio Calvino, lavora come bibliotecaria … nemmeno, al momento Lavoro e Laurea mancanti. Classe 88, vive a Barcellona, fa lo scout letterario … ma insomma! Tutta gente fichissima. Classe 1975, ha vissuto negli Stati uniti dove si è diplomata, poi laureata, collabora con il giornale La provincia di Sondrio e fa l’insegnante, oltre ad essere al suo secondo libro … tornàmo all’omini va, che è mejo. Classe 1975, psichiatra salernitano autore di saggi scientifici e divulgativi, si è occupato per l’autorità giudiziaria di camorra, infiltrazioni mafiose ed … eversione nera?! Ma a casa mia il massimo dell’eversione è mangiare la minestrina dal centro, dove é bollente! (Cit.) Ne guardo un ultimo, poi giuro, metto solo le generalità. Autore teatrale e comico televisivo, scrive testi per la radio e i programmi tv e ha pure un sito con il suo nome! N.c.s. = Non Ci Siamo.
E' solo una coincidenza o è proprio che son tutti più giovani di me e hanno già fatto così tante cose belle nella vita? Lo riconosco, é lui, il mio lato Larch che mi rema contro. Prendo subito il rimedio: ho brillantemente superato lo spavento da pc rovente, arginato serenamente il problema tecnico, vuoi che non insista sulla biografia?
E' la volta di un ragazzo: classe 86, vive con la famiglia a Roma ed è laureato in scienze politiche. Romanzo d’esordio! Va bene, non é precisissimo ed é anche di vent’anni più giovane, praticamente nasceva quando mi sono trasferita ad Anzio, ma prenderò la notizia come uno spunto. Ecco qua:
Valeria Ballarati, nata a Buscate nel 1967, di origini milanesi vive ad Anzio (Roma) da vent'anni. Sposata con Dino, ha una meravigliosa figliola sedicenne - oggi è il suo compleanno! – ed é un Consulente di Fiori di Bach della Dr Edward Bach Foundation, dal 2009. Questo è il suo primo romanzo.
Non prendiamoci troppo sul serio, che questo mondo della scrittura é scintillante e patinato: si vede da come gli autori sono presentati. Mi fanno male gli occhi col luccichio.
Prenderò una pausa, devo anche tagliare il prato.
Vi aggiorno! A presto,
V.
"Le persone che hanno un fermo punto di convergenza mentale e un senso del loro scopo nella vita, le persone che hanno considerazione per tutto ciò che gli adulti in genere rispettano (un buon stipendio, la patria, il sistema scolastico, chi é più ricco, chi, come le stelle del cinema, é famoso e amato) é poco probabile che riescano mai ad arrivare in fondo alle innumerevoli revisioni che ci vogliono per raccontare bene, senza trucchi evidenti, una storia; una mente dotata di discernimento non sarebbe in grado di tollerare neanche la celebrità e il successo di quelli che narrano le storie in maniera stupida, usando centinaia di trucchi, tutti quanti vecchi e noiosi." Il mestiere dello scrittore, John Gardner