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di Valeria Ballarati

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Home Racconti e Poesie 2 Corrispondenza Simone Weil-Joe Bousquet

2 Corrispondenza Simone Weil-Joe Bousquet

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Joë Bousquet "un clown vestito di stelle" - ScenariRISPOSTA DI JOE DELL’APRILE 1942

Joe risponde di non averle potuto scrivere prima perché una nuova piaga si era aperta nel suo corpo,  condannandolo a stare steso; ora che ha meno male si affretta a rispondere, e dice d’esser felice della loro amicizia.

Lo scritto di Simone lo ha fatto riflettere: la sua passione nel dire le cose nasconde il suo poco progredire nella vita dell’anima, crede che Simone possa aiutarlo ad evolvere. Lei ha “l’intuizione del bene e il senso del male” mentre lui non c’è mai riuscito. Sta dicendo che il pensiero solitamente nasconde la morte, mentre la fine ultima dovrebbe essere sempre presente nel modulare la propria esistenza, per far si che fatti ed esseri siano immagini della vita profonda. La coscienza deve divenire parte dei nostri giorni, e quando si vedono fatti ispirarsi ai nostri pensieri, e poi coincidere, é forte la tentazione di aderirvi con OGNI forza a quella felicità capace di trasformare il nostro essere. Bisognerebbe morire solo quando fossimo felici della vita che abbiamo vissuto. Si è se stessi solo nel cuore, si è felici per come si è ospiti di se stessi.

Crede che Simone sia piu’ avanti di lui (la vuole sollevare con le sue parole) ma pensa che paga duramente il prezzo della sua moralità non avendo abbastanza fiducia in sé stessa. Le ricorda che essere creati da Dio è incarnare un pezzo del Suo essere, probabilmente anche il Suo pensiero, e dovremmo di certo ‘tremare’ per questo, e magari patirne l’indegnità, ma mai dubitare della capacità di rivelazione possibile in ciascuno. Joe lamenta ‘il suo imbecille interiore’, in certi momenti gli fa persino paura questo morto che si porta dentro, e pensa che si libererà di lui solo alla morte, appunto.

Ha parole di elogio per la sua tragedia, le suggerisce di incrementare la parte poetica perché trova più intuito e presenza di coscienza di weil, inoltre nota che sangue e forza rendono realmente la tragicità degli eventi. La verità è incomunicabile ma, secondo Joe, Simone è in grado – tramite misticismo - di svelare la grandezza dei temi ovvi e denigrati, e ciò grazie all’essere predestinati a loro insaputa (come è per lui Simone), e vede nella sua tragedia scritta quanto di più potrebbe scrivere se si abbandonasse al misticismo. La ringrazia del farmaco offerto (gli uomini non hanno osato offrirmi[1]) dato che per ora non ne ha bisogno.

Risposta Simone Weil senza data

Simone si dispiace di dover partire sapendo che lui soffre e non potendo avere notizie. Ha atteso la sua lettera ad ogni arrivo di posta, e chiede di inviarle la prossima a Casablanca, via aerea. Invia in allegato ‘gioielli puri’, brani greci con traduzione dove spera si immergerà in lettura.



[1] un farmaco per porre fine alle sue sofferenze, se fossero divenute insopportabili; padre medico gli passava oppio in pillole ma non servivano a lenire i dolori alle gambe e lui spendeva tutto il suo denaro presso cinesi che gli fornivano una droga pericolosa.