Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
Home Racconti e Poesie Mi piaci quando taci

Mi piaci quando taci

E-mail Stampa PDF

La trovò nella stanza esposta al vento autunnale, lo sguardo incalzato dall’obliqua luna piena, la penombra soffusa sulla coperta, il respiro affannoso.

“Che fai?” le domandò.
“Sto pensando”.

Un brusco colpo della mano azionò l’interruttore e la luce aggredì il suo volto assente.
“Se stai pensando voglio vedere che faccia fai quando pensi”.

Beatriz  si coprì gli occhi con le mani.
“E con la finestra aperta in pieno autunno!”
“E’ la mia stanza, mamma”.
“Ma i conti del medico li pago io. Parliamoci chiaro, figlia. Chi è?”

“Si chiama Mario”.
“E cosa fa?”
“Il Postino”.
“Postino?”
“Non hai visto la borsa?”
“Si che ho visto la borsa. E ho visto a cosa gli serve, la borsa. A metterci una  bottiglia di vino”.
“Perché aveva già terminato la consegna”.
“A chi le porta le lettere?”
“A Don Pablo”.
“Neruda?”
“Si, e sono amici”.
“Te lo ha detto lui?”.
“Li ho visti insieme. L’altro giorno sono venuti a chiacchierare qui nell’osteria”.
“E di cosa parlavano?”
“Di politica”.
“Ah, è anche comunista!”
“Mamma, Neruda diventerà presidente del Cile”.
“Figlia, se confondi la poesia con la politica presto sarai una ragazza madre; cosa ti ha detto?”.
Beatriz aveva la parola sulla punta della lingua, ma la guarnì per alcuni secondi di calda saliva.
“Metafore”.
(…)

“E allora che avete fatto?”
“Sono rimasta zitta”.
“E lui?”
“cosa mi ha detto?”
“No, tesoro! Cosa ti ha fatto! Perché il tuo postino oltre alla bocca avrà anche due mani”
“Non mi ha mai toccata. Ha detto che era felice di restare disteso accanto ad una giovane pura, come sulla riva di un bianco oceano”
“E tu?”
“Io sono rimasta zitta, a pensare”.
“E lui?”
“Mi ha detto che gli piacevo quando tacevo, perché ero come assente”.

(tratto dal libro di Antonio Skàrmeta, Il Postino di Neruda)


Mi piaci quando taci, di Pablo Neruda