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di Valeria Ballarati

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Home Racconti e Poesie Non é mancanza, é presenza

Non é mancanza, é presenza

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Parlo con Rafaniello*, oggi abbiamo tempo, non vi viene la mancanza del paese vostro, chiedo.

Il suo paese non c'é più, non ci sono rimasti i vivi e neppure i morti, li hanno fatti sparire tutt'insieme: "Non sento la mancanza, dice, sento la presenza. Nei pensieri o quando canto, quando aggiusto una scarpa, sento la presenza del mio paese. Mi viene a trovare spesso, ora che non ha più un posto suo.

Dentro la chiamata dell'acquaiuolo che sale col carretto sopra Montedidio a vendere l'acqua zurfegna*, solforosa nelle terracotte, pure dalla sua voce mi arriva qualche sillaba del paese mio".

 

Se ne sta zitto per un poco coi chiodini in bocca e la testa sopra una suola.

Vede che sono rimasto vicino e continua: "Quando ti viene una nostalgia, non é mancanza, é presenza, é una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia". Allora don Rafanié, le volte che mi viene il pensiero di una mancanza la devo chiamare presenza? "Giusto, così a ogni mancanza dai il benvenuto, le fai un'accoglienza". Così quando sarete volato io non devo sentire la mancanza vostra? "No, dice, quando ti viene di pensare a me io sono presente".

Scrivo sul rotolo le parole di Rafaniello che hanno rivoltato la mananza sottosoprae ora sta meglio così. Lui fa coi pensieri coem con le scarpe, le mette capovolte sul bancariello e le aggiusta.

 Brano tratto da Montedidio, di Erri De Luca.

 

* il protagonista, tredicenne, parla con lo scarparo ebreo che non fa pagare le riparazioni ai poveri, nella bottega dove lui fa le pulizie.

* acqua zurfegna, sorgiva naturale

 

Quarta di copertina:

Non é Gerusalemme, é Napoli, é un suo quartiere dal nome solenne e abusivo, Montedidio, dove frigge la vita di una folla densa e dove neanche i morti se ne stanno quieti. A tredici  anni un ragazzino impara il lavoro, l'italiano e l'ammore, quello con la doppia emme. Si allena in segreto a far volare un magico pezzo di legno. A un suo nuovo amico, un vecchio calzolaio ebreo piovuto dal nord dell'Europa, arriva finalmente a scadenza una profezia, sotto la specie di un battito di ali. Protagoista é un luogo, Montedidio, un rilievo di tufo abitato da millenni, stratificato a ossa e ceneri vulcaniche. Dall'alto di un suo tetto la mezzanotte di capodanno esplode come un cratere, libera voli, spalanca precipizi.

Bel libro, consiglio.