Hugo:
Ogni cosa ha uno scopo, perfino le macchine. Gli orologi ti dicono l'ora, i treni ti portano nei posti. Fanno quello che devono fare, come il Sig. Lavisse. Forse é per questo che i meccanismi rotti mi rendono triste: non possono più fare quello che dovrebbero. Forse é lo stesso con le persone: se perdi il tuo scopo é come se fossi rotto.
Isabelle: E' questo il tuo scopo? Aggiustare le cose?
Hugo: Non lo so. Mio padre lo faceva.
Isabelle: Mi chiedo quale sia il mio scopo. Non lo so, forse se avessi conosciuto i miei genitori lo saprei ...
Hugo: Vieni con me.
Subito dopo la morte di mio padre venivo sempre quassù.* Immaginavo che tutto il mondo fosse un enorme meccanismo. Le macchine non hanno mai dei pezzi in più, hanno sempre l'esatto numer che serve. Così ho pensato che se tutto il mondo é un'enorme macchina, io non potevo essere in più, dovevo essere qui per qualche motivo.
E questo deve valere anche per te.
Dal Film di Martin Scorsese, tratto dal Libro di Brian Selznick La straordinaria invenzione di Hugo Cabret
*sulla torre dell'orologio della stazione di Montparnasse, a Parigi