“A me mé dispiace ma io i pacchi proprio nun li so fa, me vengono brutti! Se vede che c’è della sofferenza dietro! (nel farli) Fiocchi che nun c’entrano niente, etichette sparate a caso, ma che ce devo fà? Chiedo scusa! Io je lo dico ai clienti: se voi jé dite che il pacco ve l’ha fatto un maschio, a chi lo riceve je fà pure tenerezza!”
Voi sapete quanto ci tengo a far si che i vostri pacchi di Natale siano belli: mi sembra che si veda che sono confezionati con quel qualcosa in più che li rende gradevoli e belli da ricevere … è per questo che scelgo i nastri, l’organza, i colori, i materiali, le decorazioni, anche se al loro interno ci sono già cose che possiamo ritenere belle, utili. Se proprio dobbiamo fare un regalo a Natale, che almeno sia bello e utile!
Le parole in romanesco sopracitate sono di Dino, ieri sera, al mio ritorno.
Per chi si é chiesto dov’ero in questi ultimi due giorni e perché c’era mio marito al mio posto; se non avete avuto il coraggio di chiederglielo e se il vostro pacco regalo è, senza offesa, “mediocre”, ecco, "non ho fatto sega" (come dice Paola, modo colorito della zona per indicare chi marina la scuola) ma sono andata a Milano di corsa perché la mamma si è sentita poco bene. Una roba seria, purtroppo, ma non serissima: diciamo che ora si é stabilizzata. Questo fatto mi ha dato la possibilità di vedere il nuovo ospedale di Legnano inaugurato il novembre scorso, di cui parlerò più in là. Nel frattempo vorrei spendere due parole per quell’angelo di Dino che ha mollato il suo lavoro ed è venuto a sostituirmi in negozio nel periodo natalizio … qualcuno mi ha detto che era un po’ impacciato: e lo credo bene! Diciamo che se avete bisogno di spedire un pacco ovunque nel mondo lui è la persona giusta; se invece avete bisogno di confezionarlo ... la persona giusta sono io!
Baci, grazie a tutti per il sostegno.
Valeria