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di Valeria Ballarati

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Con chi parliamo on-line?

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Nel 1993, Peter Steiner sul New Yorker disegnò la famosa vignetta che ritrae un cane davanti al computer. La didascalia dice: “Su Internet, nessuno sa che sei un cane”. Una frase diventata simbolo dell’anonimità della Rete.

Ma oggi è vero il contrario, “Su Internet tutti sanno che sei un cane“ -sostiene la studiosa di sociologia e tecnologia Zeynep Tufekci – perché attraverso i social media e non solo (pensiamo alle tracce reperibili online di “Amina”), la nostra vera identità è esposta. Però, per mesi, la montatura ha funzionato…

Dopo la rivelazione, online ci sono tante riflessioni, sul giornalimo, sull’Orientalismo, sulle conseguenze gravi per gli attivisti e i dissidenti veri. Si parla anche di amicizia e di fiducia, di quel rapporto intimo che si era creato online tra Amina e alcuni suoi lettori (una di loro, lesbica, si era definita la sua fidanzata). Per chi aveva quel rapporto, è una grande delusione, “come quando la persona che ami ti abbandona”, ha scritto qualcuno su Twitter.  

Vi è capitato mai di sentirvi legati da amicizia a qualcuno che non avete mai incontrato di persona (al massimo avete visto qualche foto su Facebook) ma con cui parlate di tutto online? E quando qualcosa di bello o di brutto succede a quella persona, reagite come se vi conosceste davvero… Vi siete mai domandati chi ci sia davvero dall’altra parte?

Non è una questione limitata ad alcuni Paesi lontani. Una giornalista del New Yorker  qualche mese fa scriveva che, alle consuete categorie degli amici e dei conoscenti, oggi, ai tempi dei social media, si è aggiunto l’insieme delle persone che hai incontrato online in qualche modo - su Facebook oppure Twitter, MySpace, chat… – e con cui adesso interagisci spesso, magari più volte al giorno. Non vi siete mai visti di persona, eppure è come se vi conosceste davvero. E, in effetti, li definiresti “amici”.

Però uno studio del 2007 ammoniva che non è possibile creare rapporti di vera amicizia e fiducia online. Lo psicologo Will Reader spiegava: “ Per sviluppare una vera amicizia dobbiamo sapere che l’altra persona è degna di fiducia, dobbiamo essere assolutamente certi che sia pronta ad investire nel rapporto con noi, che sia davvero lì quando ne abbiamo bisogno… E’ molto facile ingannare gli altri su Internet”.

La storia di Amina la leggi qui, é presa dal Blog del corriere la 27 ora.

 

Commento:  a proposito della rete mi ritornano in mente le parole e l'infelice metafora di Lucio Presta - noto manager di gente di spettacolo - che alla domanda "Che cos'é per lei la televisione" rispose: «Un elettrodomestico. Come il frigo. Dentro ci trovi tutti i cibi, dal caviale alle cotiche. Non è che puoi prendertela con la Rai o con Mediaset se fai ogni sera un'indigestione di cotiche».

Ecco, secondo me internet é la stessa cosa. Oltre che un meraviglioso strumento di informazione.

 

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Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


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Se hai paura,

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