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di Valeria Ballarati

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Ciao Sandra

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 Ciao Sandra

 

ti voglio tanto bene

 

 Vale

 

Questa notte Alessandra se n'é andata.

Il mio dolore più grande alla notizia é stato non aver saputo che era malata ma adesso che sono un po’ più lucida penso che se così voleva, così va bene.

 

Qualcuno di voi la ricorderà per l'episodio pubblico legato alla sua vita.

Era stata rapita davanti alla sua casa di Milano l'11 dicembre del 1997 ed aveva passato 266 giorni di prigionia sequestrata dalla ‘ndrangheta. La tenevano in Calabria, sulle montagne dell'Aspromonte, cambiandole posto più volte. Fu liberata a Locri il 4 settembre 1998, dopo un periodo dolorosamente lungo che lei definiva “quando sono andata in vacanza”.
Com'é strana la vita: proprio ieri hanno arrestato l'ultimo dei suoi rapitori, latitante e ricercato da 18 anni, come a concludere un ciclo, chiudere un cerchio con la sua partenza.

Sandra era simpatica e generosa, di personalità pratica, risoluta ma gentile.

Girava accompagnata dal suo cagnolino, il BIC, un pessimo elemento di cui parlavamo spessissimo che la teneva gelosamente e costantemente sott'occhio, ringhiando a chi provava ad avvicinarsi a lei che tentava di redarguirlo, senza grossi risultati. Divenuto anziano era venuto a mancare e recentemente aveva preso con sé la BARTI  (Bartina, detta BAR ciccia).

Era l’inizio della primavera quando le scrivevo che stavo passando un periodo difficile e rispondeva che anche per lei era un periodo strano … ora capisco perchè.

“ Ciao Val!  Se abitassimo "vicine vicine" chissà che grandi cose potremmo fare! E tu non riusciresti neanche a pensare che qualcosa non va!
Comunque è un periodo un po' strano anche per me, sarà magari la primavera??”

L'ultima volta che ci siamo scritte era il mese di giugno: le avevo voluto raccontare in che modo buffo mio marito, responsabile della filiale romana di Italsempione, l’Azienda di famiglia, apostrofava i colleghi. Ci eravamo fatte due risate.

E ora …
ora son qui che mi ritornano in mente tutti i ricordi.

Ci incontrammo la prima volta otto anni fà: Sandra e Pietro erano a Roma per un convegno e la sera andammo a cena.

Angelica era piccolina, cenammo in una cornice bellissima, al ristorante sulla Piazza di Santa Maria in Trastevere, tutta illuminata. Ho un istante di quella serata fisso nella mente come una fotografia: Sandra teneva Angelica sulle ginocchia e le dava da bere dell'acqua dal bicchiere, tutta curva verso di lei. La tata la guardava, standole in braccio come se stesse in braccio a me. Praticamente l'ha tenuta tutta sera ...

Mi dispiace tanto per Pietro.
Pietro nell'ambiente é considerato una specie di squalo ma io non ho mai potuto crederci: questa descrizione non riguarda l’uomo che conosco io, l'essere che mi abbraccia in un gesto così affettuoso nella loro casa di Via Caprilli.

Che perdita, così, da un momento all'altro.
Che dolore.
Mi consola pensare che se soffriva ora almeno il male fisico é passato.

Chissà se avrà ancora il tempo di scrivere le sue belle favole per bambini.
E di cercare mio figlio e gli altri bambini per raccontargliele.
Chissà come le é corso incontro il Bic! Sono certa che ringhia ancora a tutti ...

Ciao Sandra, ti voglio tanto bene

Vale

 

"Io sono convinta che ci sia qualcuno che fa in modo che le cose non accadano mai troppo presto" - Alessandra Sgarella   (trovate questa sua frase in Parole per pensare 2010) 

le tappe del suo rapimento

 

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoons 15 Pimpi


 ASPEN

Se hai paura,

ma non sai bene di cosa