Si parla di febbre quando la temperatura corporea supera i 37-37,5°. La febbre è uno dei segnali più comuni di un'alterazione dei parametri fisiologici dell'organismo, in particolare del Centro di termoregolazione che si trova nell'ipotalamo, a causa di una «perturbazione» esterna. «La febbre spesso spaventa perché dà malessere, ma è il segnale di un'iniziale risposta dell'organismo contro le aggressioni, orientata all'eliminazione dell'agente perturbante — spiega Raffaele Manna, direttore del Centro di ricerca sulle febbri periodiche del Policlinico Gemelli di Roma —.
Le cellule del sistema immunitario vengono infatti stimolate dagli agenti infettivi o infiammatori a produrre citochine, sostanze che entrano in gioco quando qualcosa è alterato rispetto alla norma. Una in particolare, la IL-1, agisce sul CTR facendogli aumentare la temperatura di qualche grado oltre il livello normale. Ciò provoca i brividi, che servono a produrre calore, e il senso di freddo, causato dalla vasocostrizione cutanea che riduce la perdita di calore. Quando l'infezione comincia a guarire, il livello stabilito dal "termostato" si abbassa tramite la vasodilatazione cutanea e la sudorazione, che consentono di disperdere una maggior quantità di calore e abbassare la temperatura».
Quali sono le cause più comuni della febbre?
«Nella maggior parte dei casi la febbre è una risposta del sistema immunitario a batteri o virus. Per capirne la causa è però fondamentale valutare tutto il quadro clinico (sintomi e segni l'andamento nel tempo). Una febbre continua è presente nel tifo o nella polmonite, una febbricola prolungata può essere esserci in malattie virali come la mononucleosi. Febbri spia di patologie più serie, come i tumori, sono possibili, ma vi sono altri indizi caratterizzanti. Febbri periodiche, ricorrenti per anni possono essere dovute anche a condizioni genetiche, come la febbre mediterranea familiare. Se la febbre è intermittente e a giorni alterni potrebbe segnalare la presenza di malaria: un'indagine sui viaggi fatti dal paziente può dare al medico l’indizio giusto».Bisogna sempre far abbassare la febbre?
«La febbre non andrebbe stroncata sul nascere, sia perché svolge un ruolo difensivo sia perché l'osservazione consente di capirne la causa. Invece, di solito si tende a intervenire subito, specie nei bambini, nei quali gli antipiretici andrebbero dati quando la temperatura supera i 38,5° C o quando c'è un intenso mal di testa. L'obiettivo è ridurre il malessere e prevenire crisi convulsive. Grande attenzione va prestata quando un adolescente ha febbre molto elevata, con mal di testa, dolore alla nuca e porpora (puntini rossi) cutanea: questo quadro potrebbe essere la spia di una meningite. In questi casi va chiamato subito il pediatra o si deve andare al Pronto soccorso. Un occhio di riguardo è utile anche nei casi con diarrea profusa, in cui si sospetti una gastroenterite, per mettere in atto subito provvedimenti per evitare la disidratazione, soprattutto nei bambini piccoli».
Commento:
scommetto che ci avete capito poco eh? E che siete anche un po' indecisi sul da farsi, visto lo snocciolamento delle varie possibilità di malattie endemiche, dalla più blanda alla più spaventosa.
Niente paura, nonostante il linguaggio fortemente tecnico e il necessario slalom di lettura tra le righe dei malanni prospettati, nell'articolo si dice per benino che la febbre all'inizio bisogna lasciarla stare, non andrebbe stroncata ma "osservata" e dovrebbe fare il suo corso innanzitutto perché nella maggiorparte dei casi é una risposta immunitaria naturale dell'organismo.
Ma si, capito? E' il nostro organismo che sta reagendo! Da solo! E produce particolari proteine che servono a far innalzare la temperatura corporea perché i batteri e i virus che ci stanno attaccando faticano a riprodursi sopra i 38 gradi ...
é comprensibile che siate un po' interdetti ... sino all'altro giorno la Tachipirina era indispensabile! E invece no. Bello.
Grazie Raffele Manna, direttore del Centro febbri periodiche del Policlinico Gemelli di Roma, per aver detto chiaramente - bé, più o meno - una notizia tanto importante.
Se questa notizia dovesse diffondersi i laboratori Angelini, produttori del famoso farmaco OTC (Over The Counter, che significa "da banco") e anche Bristol-Myers Squibb, produttore di Efferalgan, dallo stesso principio attivo (il paracetamolo) avranno un sostanzioso calo di vendite.
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AGGIORNAMENTO del 16 gennaio - E siccome "business is business" e questi qua mica stanno li con le mani in mano, l'avete vista la nuova pubblicità del vecchio farmaco - nel senso il vecchio nome, che dà sempre una certa dose di sicurezza - ma con dicitura nuova di zecca FEBBRE ALTA? Passa da qualche giorno alla TV ... Eh, "mica stamo a giocà" per dirla alla romana.