Nel mio primo giorno dell’anno mi sono alzata tardi, ho organizzato per noi e gli amici di Milano un misto tra colazione e pranzo – Brunch se ci tenete a chiamarlo all’americana – e poi siamo usciti per una passeggiata al vicino Lago di Fogliano, nel Parco Nazionale del Circeo. E’ una zona del litorale molto bella, un’oasi naturale formatasi a seguito della bonifica pontina e ritenuta oggi di interesse naturalistico internazionale.
Nel bosco e nella striscia di terra che separa il lago salato dalla spiaggia e dall’acqua del mare vi sono tantissime specie di uccelli, molti animali e una mandria di mucche. Loro pascolavano, brucavano e un vitellino appena nato giaceva sull’erba. Abbiamo seguito i suoi primi commoventi tentativi di mettersi in piedi mentre la sua mamma lo leccava e lo leccava per continuare a riscaldarlo e incoraggiarlo. Era nato proprio il primo giorno di questo nuovo anno.
Mentre lo osservavo mi dicevo “la vita per gli animali è dura, in ogni senso”. Nascono da soli, in ambienti freddi e ostili, vivono poco, sono imprigionati in luoghi angusti, e poi li mangiamo.
Eppure quella nascita aveva in sé la scintilla della speranza, il motivo di ogni cosa e a ricordarlo mi emoziona ancora, non so nemmeno bene perché. A pensarci meglio, si che lo so.
E’ che vorrei fare di più, è che ho questo desiderio che si arrivi velocemente ad una maggiore comprensione di alcune faccende, ad una maggior consapevolezza personale e rispetto per far cessare l’onda di sofferenza che ci sommerge tutti. Che parola questa, “rispetto”, non si sente quasi più. Oggi é tutto possibile, anche l’orrore.
Mentre osservavo la campagna pensavo anche a me, a come mi sento diversa dallo “stile” che vedo passare alla tv: gente glamour con auto nuove, vestiti alla moda, che si diverte negli happy hour, in mano l’ I-phone di ultima generazione.
E mentre tutti i danarosi desiderano una vacanza nei posti più esclusivi, a me non me ne può importare di meno …
Maldive quest’anno, tutti alle Maldive, in posti da migliaia di euro a notte mentre il pensionato, nello stesso periodo, va a piedi ad aprire il suo nuovo c/c per incassare la sua pensioncina da mille euro, cifra che gli consente di campare un mese, mentre questi altri potrebbero buttarla tutta insieme in UNA, dico, UNA cena della loro lussuosa vacanza …
Del resto, tutto in perfetto stile Monti. Mare e Monti.
Pur apprezzando che va da Milano a Roma col freccia rossa - comodissimo, l’ho preso anche io, in 3 ore arrivi - e consuma cene sobrie a capodanno, nemmeno lui è da considerarsi molto diverso: non fece in tempo a varare la manovra-batosta che era già seduto sul palchetto d’onore della Scala di Milano a vedere la prima … non aveva ancora finito di chiedere sacrifici a tutti noi, che sempre NOI avremmo dovuto capire che mica si può rinunciare alla prima della Scala! Lui e l’amichetto Presidente: bell’esempio di coerenza.
Non sarebbe invece stato un bell’esempio per gli italiani disertare per una volta la Scala*?
Così, visti i tempi, per solidarietà e rispetto verso il popolo.
E più in là però, che succede ? Che la solidarietà spunta fuori.
Si, perché sono tutti solidali – ministri, tecnici, presidenti, giornalisti – nel condannare gli insani atti compiuti verso l’Ente che riscuote i danari per lo Stato, e nello scagliarsi contro Grillo – facile capro espiatorio - che chiedeva di “capire” le ragioni degli insani gesti …
avete notato come anche i giornalisti non guardano DENTRO la questione ma la osservano da fuori? E dispensano nei loro articoli grande sapere su giustizia, pace e bontà d’animo?
Fare il giornalista dev’essere un gioco di equlibrismo mica da ridere.
Certo che se tutti loro si ritrovassero loro la casa ipotecata da Equitalia (senza avviso, e venduta all’asta) non avrebbero difficoltà ad acquistarne subito un’altra, magari anche più bella, magari in un quartiere addirittura più carino del precedente …
e nel mentre i giornalisti continuano a denunciare le schifezze che avvengono quotidianamente nel nostro Paese, senza che nessuno mai si prenda la briga di spiegare in uno dei tanti articoli come si cambiano le incredibili leggi che lo consentono, senza il famoso foglio del come raccolgono lamentele, continuando a raccoglierle per far da valvola di sfogo a chi scarica un po’ la tensione in questo modo.
Però il cattivone è chi mette i proiettili e le bombe … No, non è così.
Quelli che mettono le bombe sono persone prima inascoltate e poi vessate.
Quando l’ascolto manca a qualcuno può venire in mente di dare un segnale forte, qualcosa che non può rimanere inascoltato perché eclatante. Hai voglia a dire che non si fa così, che non è la violenza il modo (e chi dice il contrario?) ma chi arriva a compiere gesti di questa portata ha subito ingiustizie gravi, e provate voi a spiegarglielo che sta sbagliando. Provate a dire al canaro che sbagliava. La ricordate la storia del canaro?
Uno si esaspera a seguito di un comportamento distruttivo e umiliante e si acceca di follia, ed è tutto li. Cosa vuoi spiegare dopo? Dopo è tardi.
E’ questo che intende Grillo quando parla di “capire” le ragioni dei gesti.
Una volta ero seduta all’ufficio mensa del mio comune, in coda, come altri; viene il mio turno, sbrigo la pratica ed esco per pagare il bollettino postale che mi hanno consegnato. Al mio ritorno dopo un’ora mi rimetto in coda e noto due genitori che erano li da prima: erano passate all'incirca 3 ore da quando li avevo visti entrare.
D’un tratto l’uomo si alza, va dal commesso e gli dice: “Aò, mò avemo aspettato abbastanza. Mò je dici che ce deve ricève perché sennò smonto tutto.” Il commesso intimorito provava ad abbozzare qualcosa ma lui niente, gridava e sbatteva i tavoli nel far notare le diverse persone passate avanti e la situazione degenerava. “No! Mò tu vai laddentro e jé dici che se nun me riceve subbito io vado fuori e rientro quaddentro co’ tutta la machina!” Manco a dirlo che in 5 minuti i due erano entrati nella stanza.
Ma perché quest’uomo ha dovuto arrivare alla forza? Non era tutta colpa sua. Il menefreghista dipendente pubblico ci aveva messo il carico, ci aveva messo del suo esasperandolo e il perché è facile a dirsi: mancanza di rispetto.
Se c’è un motivo valido, e viene spiegato, le persone capiscono. E’ quando non c’è che emerge il sentimento di giustizia innato in ognuno di noi, che può portare in alcuni caratteri anche a gesti incontrollabili, in un sentimento misto di rancore e rivincita.
E mi sembra di poter dire che, al momento, siamo nelle mani dei prepotenti e di chi tutto compra. Fino a poco tempo fa ero convinta che fossimo nelle mani delle multinazionali e invece siamo nelle mani di chi ha e gestisce i soldi.
Ma ecco la buona notizia. C’è almeno una cosa non si può comperare: un cittadino onesto.
Quando noi siamo felici della nostra vita e di come siamo, delle nostre poche cose utili, del nostro modo di comportarci con gli altri; quando costruiamo da noi la nostra propria felicità, a partire dal nostro interno, diventiamo più forti perché la nostra vita è interamente nelle nostre mani e non in quelle di qualcun altro. Nemmeno più le ingiustizie ci scalfiscono perché siamo in grado di riconoscerle e superarle, passando oltre.
Quando abbiamo realizzato che i soldi servono solo per il necessario nessuno ci potrà più allettare offrendoci del danaro. Nessuno ci potrà più “comperare” o ricattare perché siamo già felici d'altro, non grazie ai soldi.
Io sono contenta quando si alza il vento, quando posso assaporare un caffè equo in santa pace, quando il mio gatto si accoccola tra le mie braccia e Angelica accanto a me gli accarezza la testina. Sono stata felice ed emozionata nell'aver visto i primi passi del vitellino, un’esperienza mille volte meglio di una qualsiasi vacanza da vip alle Maldive.
Le cose semplici della vita sono sempre state le migliori e lo saranno sempre.
Guarda il Video un pomeriggio d'inverno al lago di Fogliano
* La Scala é un grandissimo teatro, sia chiaro, e sono dell'idea che tutti quelli che lo desiderano dovrebbero avere la possibilità di andare alla Scala o in un grande teatro italiano almeno una volta nella vita, a qualunque ceto sociale appartengano.