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di Valeria Ballarati

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Se Richard Gere rinnega "Pretty Woman" ...

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Se Gere e gli altri divi rinnegano il passato di Chiara Maffioletti


MILANO - Pretty Woman? Una stupida commediola. Se a dirlo è però Richard Gere - che grazie a quella «stupida commediola» da oltre 463 milioni di dollari di incassi è diventato un divo tra i più amati di Hollywood - l'effetto è quello del pentimento. Eppure l'attore, oggi 62enne dalla chioma ormai canuta, non ha esitato a definire quel film del 1990 «una stupida commedia romantica. La gente me lo chiede ancora, ma io l'ho dimenticato». Poche parole rilasciate a un settimanale australiano, Woman's Day , che però, anziché riuscire nell'intento di liquidare un argomento lontano e presumibilmente trito per Gere, si sono fatte pesanti come pietre. E il web, come una fionda, le ha immediatamente scaraventate in tutto il mondo.

 

IL PERSONAGGIO - Nella sua laconica stroncatura, l'attore non si è limitato a criticare il film, ma anche il personaggio che interpretava, ovvero il brillante affarista miliardario (con autista privato), lo squalo di Wall Street (in trasferta a Los Angeles per lavoro) che comprava compagnie prossime al fallimento per poi rivenderle, scorporate. Un personaggio, secondo Gere, che «faceva sembrare quegli uomini affascinanti ed era sbagliato. Per fortuna oggi non è più così». Inutile dire che molti tra i milioni di persone che ancora oggi non si perdono, quando viene trasmessa in tv, una replica di Pretty Woman , non hanno accolto calorosamente queste dichiarazioni

 I PENTIMENTI - Ma Gere è in ottima compagnia. Nel 2000, anche Kim Basinger aveva fatto un riferimento (più velato) a 9 settimane e mezzo , film che la rese di colpo un'icona capace di turbare i sogni dei più per via di quello spogliarello da antologia. «Basta con l'immagine del sex symbol. E' difficile andare avanti quando hai quel marchio stampato addosso», si era lamentata. Carrie Fisher, diventata per tutti grazie a George Lucas la principessa Leila di Guerre Stellari quando aveva 19 anni (nel 1977), nel 2009 dichiarava nel suo spettacolo teatrale: «La mia vita è stata rovinata da Star Wars ». Anche il grande Christopher Lee, famoso soprattutto per le sue interpretazioni di personaggi malvagi - tra tutti il conte Dracula - ha rinnegato questa consistente porzione della sua eterna carriera. Nel 2006, rispondendo a una domanda in cui si sottolineava come il pubblico lo conoscesse principalmente per i film dell'orrore, aveva detto: «Voi giornalisti mi identificate come attore horror, la gente no. Per strada nessuno mi dice: "Ecco Dracula"».


DEPARDIEU - Il più esplicito è stato però Gérard Depardieu. Nel 2009 aveva lasciato esterrefatto il pubblico accorso a una sua lezione di cinema, sentenziando: «Non mi sono mai battuto per fare un film. Ne ho fatti 200 e 150 sono delle merde. Non capivo nulla di quel che giravo». Martin Scorsese ha rinnegato invece i suoi «film violenti. Non girerei più le scene tremende di Mean Streets , nemmeno io riesco a sopportare le crudeltà di Casino » mentre Clint Eastwood, per anni simbolo del duro, del «macho» americano, nel 1997 aveva fatto il suo mea culpa: «Siamo stati modelli fasulli, i supermaschi nascondevano insicurezza».


RETROMARCE - Anche Edwige Fenech in una recente intervista al Corriere , ripensando al passato in cui faceva impazzire Lino Banfi, ha detto «ci sono film che non rifarei». Ma le retromarce clamorose ci sono anche nella musica. I Guns N' Roses cercarono di sviare le pesanti accuse di razzismo e omofobia dopo l'uscita di «One in a Million» (1988) dicendo: «Ci hanno fraintesi». Il leader, Axl Rose, aveva quindi dichiarato che i suoi idoli erano Freddie Mercury e Elton John (notoriamente gay) e aveva poi tolto la canzone dalla scaletta dei loro concerti. Un altro brano - o meglio, un passaggio - questa volta parte della nostra cultura musicale, «Emozioni» è stato rinnegato da Mogol. Su quel «guidare a fari spenti nella notte per scoprire se poi è davvero così difficile morire» reso immortale da Battisti, ha detto: «Sono pentito di aver scritto quella frase. Oggi non la scriverei più». Perfino Charlie Watts, batterista dei Rolling Stones, ha rinnegato un passato musicale considerato tra i più gloriosi nella storia. Parlando degli anni 60 e 70, ha detto: «Li ho odiati: la musica di quel periodo era spaventosa. Il mio sogno era accompagnare i grandi maestri del jazz». Fonte

Commento:

Se Richard Gere rinnega Pretty Woman ... e vabbé!

Non abbiamo mai chiesto niente di più a quel film, solo qualche ora di svago e un breve sogno: ci andava bene così.

Eh si, ognuno ha i suoi punti deboli e faccio anch'io parte di quelli che "quando c'é una replica non se la perdono" (devo averlo visto almeno venti volte) e anzi, ve la dico tutta: quando sono giù di morale la ricetta é, nell'ordine, un nuovo boccetto di Fiori di Bach e il dvd di Pretty Woman.Tutti abbiamo bisogno di sognare e anche le "favole per adulti" in certi momenti possono servire.

Chissà, un domani Gere rinnegherà anche Ufficiale e Gentiluomo, Se scappi ti sposo, Shall we dance ... tutte commediole stupidamente romantiche.

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Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

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