Ieri la signora Daniela Santanchè – sempre esemplare per la sua classe, mai sguaiata, sempre aggraziata e mai fuori luogo – all’uscita dal Tribunale di Milano dove aveva assistito – contrita nel suo comprensibile dolore – alla lettura del verdetto di condanna a sette anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi, ha detto alla giornalista che glielo chiedeva che “no, non avrei voluto incontrare Ilda Boccassini perché ultimamente la vedo gonfia, ingrassata”.
Con un immediato senso di empatia ho pensato che certo per lei sarebbe stato troppo traumatico incrociare “Ilda la rossa”, abituata, come ha la fortuna di essere, ad essere circondata dalle espressioni più alte della bellezza assoluta: lei stessa, prima di tutto e, ovviamente, il Cavaliere, sogno erotico di ciascuna donna con un minimo senso estetico.