Il mito della caverna di Platone è uno dei più conosciuti tra i miti o allegorie o metafore del filosofo ateniese. Il mito è raccontato all'inizio del libro settimo de La Repubblica (514 b – 520 a).
Si tratta di uno dei testi universalmente riconosciuti come fondamentali per la storia del pensiero e della cultura occidentale.
Si immaginino dei prigionieri incatenati alla nascita, nelle profondità di una caverna. Non solo le membra, ma anche testa e collo sono bloccati, in maniera che gli occhi dei malcapitati possano solo fissare il muro dinanzi a loro.
Alle spalle dei prigionieri é stato acceso un fuoco e, tra il fuoco e i prigionieri, corre una strada dove è stato eretto un muro sul quale alcuni uomini portano vari oggetti, animali, piante e persone. L'ombra degli oggetti si proietta sul fondo della caverna attirando l'attenzione dei prigionieri. Se qualcuno degli uomini parlasse, l'eco nella caverna spingerebbe i prigionieri a pensare che la voce provenga dalle ombre che vedono passare ...