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di Valeria Ballarati

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Donne

Donne, dove siete?

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Direi che é il caso di rispondere all'appello di Concita De Gregorio. E già che ci sono vi invito anche a leggere il suo ultimo libro "Malamore".

 

Dove siete donne?  Diciamo: «Ora  basta»

 

Sono  sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in  fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima  minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. È il  momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie,  nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del  Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? È il momento di dire: «Ora basta» 

Concita De Gregorio

FIRMATE ANCHE VOI
http://www.unita.it/firmedonne/

 

Bocca di Rosa

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Non sono delle “Bocca di Rosa”.

Bocca di Rosa, come dice De Andrè nella sua canzone, metteva l’amore sopra ogni cosa mentre loro sopra ogni cosa ci mettono il denaro.

E siccome sono figlie di una generazione dove tutto si compra e tutto si vende, hanno finito per considerare anche loro stesse degli oggetti, in vendita, in un disgustoso gioco al rialzo, dimenticando che la loro dignità e una maggiore considerazione e rispetto per loro stesse, valgono certamente di più delle cose e della bella vita che comprano coi soldi facili così fatti, molto di più di qualunque cosa che chiunque potrà offrire loro in cambio.

Secondo me nessuno dovrebbe aver bisogno di rivolgersi all'esterno per sentirsi meglio; nessuno dovrebbe usare il proprio corpo o il corpo di un altro senza rispettarlo, senza considerare le ripercussioni psicologiche che questo porterà, presto o tardi; ognuno di noi dovrebbe già sapere, e se non lo sa é meglio prenderne coscienza, che ha già un valore ed é già speciale solo per come é.

"C'é chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione
bocca di rosa né l'uno né l'altro
lei lo faceva per passione."

Bocca di Rosa - Fabrizio De Andrè 

 

D.S.I. - Donne Socialmente Inutili

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Mi sono divertita moltissimo leggendo l'articolo di Emanuela Moroni che scrive su Anzio-Space, periodico locale, nello spazio Space Donna con la Rubrica l'Ynvidiosa. Divrtitevi anche voi, ne vale davvero la pena.

 

Argomento di oggi?  D.S.I. "Donne Socialmente Inutili!"

Vi descrivo velocemente il “fenotipo”: essere umano di sesso femminile, madre plurima generalmente di ALMENO DUE O TRE FIGLI MASCHI (in quest’ultimo caso considerate vere e proprie divinità dalle proprie simili). Le figlie femmine, se ci sono, non attraggono la sua attenzione. E’ moglie non lavoratrice e mantenuta di marito benestante e distratto, di solito piccolo imprenditore. “Scolarizzata” il tanto che basta, ama vestire bene, curare se stessa e la sua famiglia (la componente maschile), aiutata 24 ore su 24 da colf frustrata! Capelli biondo–platino sempre appena fonati, unghie perfette, stile finto casual che tu, comune mortale, ad un primo superficiale sguardo scambi per uno stile acqua e sapone; in realtà sotto quelle sfumature panna-cachemire da foto in bianco e nero si nascondono dai 2 ai 3 mila euro di vestiti! I gioielli sono rigorosamente brillanti, nel senso di diamanti, che loro chiamano in modo noncurante "punti luce” (credo cedano energia elettrica all’Enel come gli impianti fotovoltaici). La pelle, perfetta, dal colorito bronzeo/terracotta è il frutto di estenuanti sedute di lampada ed estetista.

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Il tempo delle farfalle

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“Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera"   

Pablo Neruda


Minerva, Patria e MariaTeresa Mirabal, nome di battaglia “les mariposas” (le farfalle). Tre giovani donne, belle e vivaci, caratterialmente diverse: la ribelle Minerva, donna di gran cultura e volontà di ferro, “era la paladina della giustizia”; Patria, la devota, arriva alla guerriglia per le vie imperscrutabili della fede religiosa…”Dolce Patria, la religione è sempre stata importante per lei” ; Maria Teresa, donna di profonda sensibilità sociale, “Era ancora una ragazza quando è morta, pobrecita, aveva appena compiuto venticinque anni”. Dedé, l'unica sopravvissuta e dapprima la meno incline all'impegno politico e alla rivolta, anni dopo manterrà viva la memoria delle sorelle, diventando la testimone e la narratrice della loro storia.

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Che bello vedere una mamma che allatta ...

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Che bello vedere una mamma che allatta il suo bambino al seno, seduta su una panchina! Ne ho vista una stamattina e le ho fatto un sorriso: mi ha ricordato quanto è bello, una volta allattavo anche io. Allattare al seno comporta moltissimi vantaggi e c’è una associazione storica che si occupa di incoraggiare le madri che vogliono allattare: La Leche League.

Le consulenti LLL fanno parte di una tradizione che risale all'inizio del genere umano: una madre che ne sostiene un'altra nell'arte femminile di allattare al seno.

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Il 25 Novembre alziamo la voce

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L’arma più potente di una donna contro la violenza è la parola. Il 25 novembre alziamo la voce.


La violenza sulle donne non conosce tempo né luogo; non ha cultura né religione. Il suo volto ha gli occhi di tutte le donne del mondo. Occhi che vorrebbero gridare forte quel dolore che sempre di più resta soffocato nella gola. In silenzio per negare, per giustificare, per permettere che accada ancora. Il prossimo 25 novembre ogni donna avrà un’opportunità in più per sciogliere questo nodo, mostrare senza vergogna le cicatrici che porta sul proprio corpo e prendere coscienza dei segni invisibili, quelli più difficili da riconoscere perché frutto di una violenza ancora più spietata fatta di subdole intimidazioni, minacce e limitazioni. Sono i pugni sul cuore, i colpi all’anima che logorano piano la dignità, fino ad annientarla completamente.

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