La vita di barca è per gente un po’ selvatica.
Non è una vita comoda e tutto è un po’ ristretto, misurato, a volte anche angusto ma ciò nonostante è bello, perché riesci a davvero a rilassarti staccandoti completamente dal mondo che vivi d’abitudine. Niente radio o telegiornale, né computer; il cellulare è irreperibile nelle ore in cui c’è solitamente bisogno di te e così rimangono solo la barca, il mare e i compagni di viaggio: ciò che serve.
Non ero mai salita su una barca a vela e la vacanza mi è piaciuta, molto. Se penso che non ci volevo andare e che il primo giorno sarei tornata a casa … “Io non ci risalgo la sopra” pensavo tra me e me mentre distesa sul lettino dell’Hotel Punta Rossa, al Circeo, mi riprendevo dopo aver rimesso questo mondo e quell’altro, e in lontananza li guardavo dalla splendida terrazza sul mare: “stanotte dormo qui e domattina vado a casa” . Mi avevano sbarcata col tender perché il mio stomaco non ce l’aveva fatta dopo un’ora di movimento ondulatorio in rada, col mare mosso: ci eravamo incagliati negli scogli e avevamo dovuto attendere i soccorsi.